Gesù comincia il suo ministero pubblico, e lo fa in un modo tutto particolare. Il Figlio di Dio non parte dal centro. Non è nato a Gerusalemme e non comincia a predicare a Gerusalemme. Va nella periferia di quella Palestina, che già era la periferia dell’impero romano… «Si ritirò nella Galilea e andò ad abitare a Cafarnao, sulla riva del mare». Un territorio di confine, dunque, quella «Galilea delle genti» in cui si mischiavano lingue e religioni e in cui il profeta Isaia aveva previsto l’irruzione di «una grande luce» per «il popolo che camminava nelle tenebre». Continua a leggere
Mese: gennaio 2014
Alcol, divertimento e… felicità
Leggo su un quotidiano che «senza alcol nessuno di noi si diverte». Mi tolgo subito da quel «noi», eppure debbo riconoscere che quella che non si diverte senza alcol è una tribù numerosa, composta purtroppo anche da tanti minorenni. Leggo nello stesso articolo, però, anche discutibili affermazioni di adulti, genitori per giunta. La colpa di certe convinzioni diffuse tra i giovani è un po’ anche loro. Continua a leggere
Seconda Domenica del Tempo Ordinario. Ecco l’agnello di Dio…
La frase di Giovanni Battista ha trovato posto nel rito della Messa, proprio quando il sacerdote, alzando l’ostia, la presenta all’assemblea, dicendo chi è effettivamente Colui che si va a ricevere nella comunione: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo». Siamo abituati a sentire queste parole, ma ho il sospetto che non le comprendiamo. Ci colpisce l’immagine dell’agnello, che a noi dice istintivamente una dolcezza che commuove: che cosa c’è di più poetico di un agnellino da mettersi sulle spalle (come ha fatto qualche giorno fa’ papa Francesco)? Continua a leggere
Stavolta è papa Francesco che “copia” i parroci…
Leggo sui quotidiani di stamattina lo scalpore per il fatto che papa Francesco, ieri, nella festa del Battesimo del Signore, ha battezzato 32 bambini, tra cui Giulia Scardia, la figlia secondogenita di due genitori sposati con matrimonio civile. Certo, essere battezzati dal Papa nella Cappella Sistina sotto la volta michelangiolesca non è la stessa cosa che essere battezzati in un comune battistero di una parrocchietta sperduta nelle periferie del mondo. O no? Continua a leggere
Battesimo del Signore. Il Giordano e il nostro battesimo…
Sembra che il Giordano fosse un fiume dalle acque cristalline, circondato da una verdeggiante vegetazione: in quella cornice Gesù ricevette il battesimo di Giovanni. Mi risulta che oggi quello stesso fiume sia ridotto a poca cosa, con acque stagnanti ed un alto tasso di inquinamento. Mi vien da aggiungere: esattamente come il destino di tanti battesimi cristiani, che finiscono nella melma e non sanno più irrigare la vita. Continua a leggere
Epifania del Signore. Si fermò solo la stella…
La storia dei Magi ci raggiunge ogni anno alla fine delle feste. L’abbiamo un po’ accomodata dentro il nostro stampo. Facciamo sempre così, nel tentativo di addomesticare le storie a nostro favore, e togliere loro tutti gli spigoli… Per esempio, ci siamo convinti che i Magi vadano a Gerusalemme per cercare informazioni, visto che la stella cometa si era improvvisamente spenta in cielo e i tre venuti da Oriente non sapevano più dove andare. Niente affatto. Continua a leggere
Seconda Domenica dopo Natale. La luce? Le tenebre non l’hanno vinta…
Vi sarà capitato, durante un’escursione, di essere vicini alla meta e di dover fare una deviazione imprevista che allunga il percorso. Però, magari, vi porta lungo un sentiero a strapiombo, con una vista mozzafiato. Vi fermate un attimo a contemplare e la bellezza vi riempie di verità! Ecco, accade questo nella seconda domenica dopo Natale, che non c’è ogni anno in quella piacevole escursione che sono i tredici giorni che vanno da Natale all’Epifania. Una «deviazione» liturgica, con alcune letture ardite della Parola di Dio, messe lì tutte in un colpo solo. Eppure, un’esperienza di bellezza e verità. Continua a leggere
Maria Santissima Madre di Dio. Storia infinita del sorriso di Dio…
A scanso di equivoci, bene conoscendo la nostra propensione a dimenticare in fretta, la liturgia di oggi ci ripropone la scena dei pastori che, invitati dall’angelo, vanno a Betlemme. Non vanno per una scampagnata notturna fuori programma. Vanno «senza indugio» perché qualcuno ha suggerito loro una parola importante: a Betlemme è nato «il Salvatore». Non so che cosa questa parola dica a noi, uomini e donne dalle crisi perennemente in atto. Ma è una parola adatta ad iniziare un nuovo anno. Continua a leggere
31 dicembre. Il sorriso di Dio diventi il nostro…
Noi cristiani tutte le ultime sere di un anno ci ostiniamo a dire grazie. E vorrei che non fosse solo un rito quello di stasera, quasi una recita religiosa che ci viene imposta per esigenze liturgiche. Sarebbe brutto se venissimo qui a cantare il Te Deum di ringraziamento e dentro il cuore avessimo, invece, solo un mucchio di rancori e una selva di lamentele. Ed è proprio la liturgia, il rito di questa strana festività che sta a cavallo di due anni – uno che finisce ed uno che inizia – a darci il motivo della sincerità del nostro ringraziare. Questa festa è l’Ottava del Natale che la Chiesa dedica a Maria Madre di Dio. Continua a leggere