Domani è il 31 ottobre. Ma allora è Halloween! No, è solo il 31 ottobre, la vigilia della solennità cristiana di Tutti i Santi. Lo so che sono rimasto, con pochi altri, a pensarla così, ma non provo alcun disagio e tanto meno vergogna. Ecco il mio commento, apparso questa mattina, nell’edizione del 30 ottobre del Corriere di Como. Continua a leggere
Mese: ottobre 2014
Il nuovo libro di Natale: «Diventato uomo, rimasto uomo»
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Librerie in cui si trova il volume: a Como la Libreria Paoline in V.le Cesare Battisti, a Sondrio la Libreria San Paolo in via Piazzi, a Morbegno la Libreria Piccolo Principe in via Vanoni, a Padova la Libreria del Santo in via Orto Botanico (anche on-line), a Roma la Libreria Coletti in via della Conciliazione (anche on-line).
Al centro c’è il mistero dell’incarnazione di Dio, vera e propria cifra dell’annuncio cristiano. Quando si dice “incarnazione” si pensa subito al Natale, e non è certo sbagliato, ma il mistero dell’incarnazione, relegato tra le pieghe della festa del Natale, rischia di essere ridotto a struggente memoria della nascita di Gesù Bambino. Una spolverata di poesia, che copre un Evento inaspettato e che permane ancora in mezzo a noi.
Trentesima Domenica del Tempo Ordinario. Amerai… perché Dio è immenso!
La domanda rivolta a Gesù è davvero una domanda importante, vitale. Ma può capitare talvolta di rivolgere una domanda giusta con l’animo sbagliato. Mi viene in mente Pilato che rivolge a Gesù la domanda: «Che cos’è la verità?» – un’altra domanda centrale, che purtroppo non ci facciamo più – ma in realtà la rivolge in maniera distratta e non si aspetta nessuna risposta. Il dottore della legge, intanto, ha quel modo strano di domandare – che abbiamo già visto all’opera domenica scorsa da parte dei farisei – «per metterlo alla prova», per inscenare un tranello che faccia inciampare Gesù, così da poterlo poi accusare di qualcosa. Continua a leggere
A conclusione del Sinodo, le parole di Francesco…
A conclusione della prima parte del Sinodo sulla famiglia, ho ascoltato con un senso di vera liberazione le parole di papa Francesco. Leggendo alcuni articoli o origliando certi titoli urlati di giornali, radio e televisioni, mi ero quasi fatto l’idea che i padri sinodali stessero perdendo tempo. Me li vedevo, chiusi nell’aula e nei circoli a discettare della possibilità che un uomo si unisca in matrimonio con un altro uomo e una donna con un’altra donna – e la Chiesa riconosca questo matrimonio come valido – e impegnati a trovare il modo per mandare in soffitta l’indissolubilità del matrimonio tra un uomo e una donna. Continua a leggere
Ventinovesima Domenica del Tempo Ordinario. Rendere a Dio quello che è di Dio…
Abbiamo ridotto questa pagina evangelica ad una fondazione evangelica di una dottrina giuridica, quella della separazione dei poteri della Chiesa e dello Stato. E non è proprio così. Il contesto è un altro. Abbiamo ascoltato per più domeniche come Gesù abbia “bastonato” farisei, dottori della Legge e capi del popolo: ha detto loro chiaro e tondo che sono la pietra angolare che, però, è stata scartata. È ovvio che costoro ora si coalizzino «per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi». Siamo in quella tipica ipocrita situazione in cui – si dice – devi fare buon viso a cattivo gioco. Continua a leggere
Ventottesima Domenica del Tempo Ordinario. L’invito ad appartenere al Regno…
Mai contento questo Padreterno! Se rifiuti l’invito, ti punisce. Se lo accetti, sta lì a guardare come sei vestito e ti butta fuori. Chissà quante volte, ascoltando questa parabola bizzarra, abbiamo fatto questo ragionamento di cosiddetto “buon senso”. Ebbene, facciamo un passo indietro, teniamoci tra i denti le nostre banali considerazioni, e tentiamo di ascoltare. Gesù sta parlando del regno dei cieli, mica dell’arbitraggio dell’ultima partita di calcio – di quello discutono già in Parlamento e non è il caso di aggiungere altre parole – e ci sta dicendo che il regno dei cieli – cioè, la nostra dimora – è simile a un Dio che sposa l’uomo, e non un uomo soltanto o due o tre o qualche migliaio, ma tutti gli uomini. Continua a leggere
Ventisettesima Domenica del Tempo Ordinario. Il popolo della vigna.
Siamo ancora nella vigna! È la terza domenica consecutiva che il Vangelo ha come scena una vigna: stavolta, accuratamente piantata e recintata, è affidata dal padrone a vignaioli che si dimostrano non solo incapaci di produrre frutti ma anche omicidi nei confronti dei servi inviati dal padrone e poi del suo stesso figlio. Facile cogliere il significato della parabola: Gesù è quel Figlio mandato dal Padre sulla terra, dopo che il suo popolo ha rifiutato il messaggio dei profeti, anch’egli rifiutato e ucciso dal popolo eletto che avrebbe dovuto accoglierlo. Continua a leggere