2013 in review

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La gioia del Vangelo nelle pagine di Papa Francesco…

In questi giorni dell’Ottava del Natale sto leggendo e rileggendo con attenzione l’esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii gaudium. Dal tempo della prima lettera enciclica di papa Benedetto XVI Deus caritas est non mi capitava di provare tanto entusiasmo nel leggere un documento del Magistero. In fondo anche questo è il primo vero documento di papa Bergoglio, perché nell’enciclica sulla fede era evidentissima l’impronta di papa Ratzinger. Continua a leggere

Santa Famiglia. La pace di Cristo dentro la famiglia…

Le letture in questa domenica sono ricche di insegnamenti che hanno al centro la famiglia ed i rapporti tra i membri che la compongono. Siamo soliti lamentarci che il nostro mondo ha marginalizzato la famiglia e oggi si cerca, anche e soprattutto sul piano legislativo, di equipararla ad ogni tipo di unione affettiva. Ma, in questa festa natalizia, dobbiamo domandarci come la viviamo noi, che ancora crediamo nella famiglia come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio. Continua a leggere

Natale del Signore. Quando nasce un bambino…

Il presepe nella chiesa di Ponzate

Il presepe nella chiesa di Ponzate

Le parole che si dicono a Natale sembrano sempre uguali. Ed è così. Che cosa si può aggiungere ad un fatto che parla da solo, come quello della nascita di Gesù? Eppure noi corriamo il rischio ogni anno di fallire l’appuntamento con il Natale. Di arrivare qui preparati per qualcos’altro, per un avvenimento che non è quello per cui ci convoca oggi il Signore. Ed è un avvenimento chiaro da subito, già nell’annuncio dell’angelo ai pastori: «Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Continua a leggere

Quarta Domenica di Avvento. Collaboratori di Dio…

Quando pensiamo a Dio, lo immaginiamo prima di tutto onnipotente: se vuole fare qualcosa, basta che la pensi ed è già fatta, chi può impedirglielo? Il guaio è che tanti cristiani – ovvero discepoli di Gesù Cristo – continuano a pensare Dio così. Invece Gesù Cristo è proprio quella scelta di Dio che vuole distruggere questa idea di onnipotenza divina. Dio non è così, non è il sovrano celeste che governa il mondo a colpi di bacchetta magica. La storia che ci è stata raccontata nel vangelo di oggi ne è la prova. Continua a leggere

Terza Domenica di Avvento. Rallegratevi!

La terza domenica di Avvento inizia con una antifona che le dà il nome. Sono le parole di Paolo ai Filippesi: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino». È la domenica «Gaudete», la domenica della gioia. Non è un invito banale quello che ci viene rivolto oggi. È vero, i mirabilanti gingilli dell’industria del divertimento abbondano sulle bancarelle di un mercato aperto a tutte le ore, ma la vera gioia è merce rara. Continua a leggere

Meditazioni natalizie sull’albero…

Nonostante i simboli sembrino destinati a finire in solaio – anche se sarei cauto a dichiararne troppo frettolosamente la morte – il Natale è ancora capace di far riaprire il baule delle “cianfrusaglie” e tirar fuori le statuine del presepe – magari quelle vecchie del nonno – e anche l’albero di Natale. Non è sopita la contrapposizione che si trascina da anni tra il presepe e l’albero, quasi che l’uno sia un simbolo cristiano e l’altro un segno pagano. Tutto sbagliato. Continua a leggere

Racconto di Natale: un libro, uno spettacolo…

Racconto di Natale - VOLANTINO 2013Natale è una festa capace di accendere i cuori, non solo quelli dei credenti, e di stimolare la letteratura e la poesia. Forse pochi sanno che con la festa della nascita di Gesù si è cimentato anche un autore come Jean-Paul Sartre. Proprio dalle pagine di un testo teatrale del giovane filosofo dell’umanesimo ateo parte il «Racconto di Natale» che don Agostino Clerici (direttore del Centro Studi “Nicolò Rusca” di Como e parroco di Ponzate, scrittore e giornalista) proporrà venerdì 20 dicembre alle ore 21.00 presso la basilica di San Fedele in Como (ingresso libero) con l’aiuto della bravissima attrice toscana Erika Renai e con le pause musicali del violinista varesino Stefano Grossi. È un racconto che rappresenta l’elogio dell’incarnazione, ed è capace di suscitare lo stupore attraverso l’ascolto di pagine di credenti e non credenti che hanno prestato la propria parola all’Evento della nascita di Dio in una carne umana.

L’evento è organizzato dall’editrice “L’essenziale è visibile “ (in questi giorni è stato pubblicato un libro che riporta i testi che saranno utilizzati nel racconto) con la parrocchia San Fedele di Como, il patrocinio della Fondazione – Centro Studi “Nicolò Rusca” ed il contributo della Banca Credito Cooperativo di Alzate Brianza.

Lo stesso Racconto sarà proposto anche martedì 17 dicembre alle ore 20.30 in Svizzera presso la Casa di Riposo “San Rocco” di Morbio Inferiore (ingresso libero).

Immacolata Concezione della B. V. Maria. Graziata, perciò graziosa…

Nel cammino dell’Avvento, ogni anno incrociamo la figura di Maria. Le parole «immacolata concezione» – che pure cercano di spiegare una verità fondamentale – rischiano di farci scivolare lontano dal centro. In fondo, questo dogma ha quasi la parvenza di un’etichetta aggiunta dopo (è stato proclamato da papa Pio IX nel 1854), mentre invece descrive proprio quella pagina che sta prima della incarnazione e ne è come il terreno di coltura. Il dogma ci dice quello che l’evangelista Luca riassume nel saluto dell’angelo a Maria: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». Il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria guarda all’assenza di qualcosa in Maria, il peccato originale che l’uomo e la donna hanno ereditato da Adamo ed Eva. L’evangelista, invece, ci mette davanti la presenza di qualcosa in Maria, una presenza sovrabbondante di grazia divina che rende impossibile la coabitazione con il peccato. Continua a leggere

Una catechesi sull’Avvento di quest’anno (con l’aiuto di san Bernardo)…

«Conosciamo una triplice venuta del Signore. Una venuta occulta si colloca infatti tra le altre due che sono manifestate. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini, quando, come egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell’ultima venuta «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio» (Lc 3, 7) e vedranno colui che trafissero (cfr. Gv 19, 37). Occulta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate. Nella prima venuta dunque egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima: nella prima Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima si manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione. Ma perché ad alcuno non sembrino per caso cose inventate quelle che stiamo dicendo di questa venuta intermedia, ascoltate lui: Se uno mi ama, dice conserverà la mia parola: e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui (cfr. Gv 14,23). Ma che cosa significa: Se uno mi ama, conserverà la mia parola? Ho letto infatti altrove: Chi teme Dio, opererà il bene (Sir 15, 1), ma di chi ama è detto qualcosa di più: che conserverà la parola di Dio. Dove si deve conservare? Senza dubbio nel cuore, come dice il Profeta: «Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato» (Sal 118, 11). Poiché sono beati coloro che custodiscono la parola di Dio, tu custodiscila in modo che scenda nel profondo della tua anima e si trasfonda nei tuoi affetti e nei tuoi costumi. Nutriti di questo bene e ne trarrà delizia e forza la tua anima. Non dimenticare di cibarti del tuo pane, perché il tuo cuore non diventi arido e la tua anima sia ben nutrita del cibo sostanzioso. Se conserverai così la parola di Dio, non c’è dubbio che tu pure sarai conservato da essa. Verrà a te il Figlio con il Padre, verrà il grande Profeta che rinnoverà Gerusalemme e farà nuove tutte le cose. Questa sua venuta intermedia farà in modo che «come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste» (1 Cor 15, 49). Come il vecchio Adamo si diffuse per tutto l’uomo occupandolo interamente, così ora lo occupi interamente Cristo, che tutto l’ha creato, tutto l’ha redento e tutto lo glorificherà» (Discorso 5 sull’Avvento, 1-3).

Qual è la venuta intermedia di cui parla Bernardo? Penso che possiamo sicuramente pensare all’Avvento di quest’anno, come tempo liturgico che ci permette di fare l’esperienza della venuta intermedia del Cristo. Continua a leggere