Le beatitudini nella persona di Gesù

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Vallunga – Foto AC

Chiamati lungo il mare, lasciano le barche e le reti e subito lo seguono. Verso dove? Gesù usa una parola strana. Parla di «regno dei cieli» o «regno di Dio». È lì che ci vuole portare.

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Il bambino e il regno di Dio

VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Per comprendere la parola di Gesù sul matrimonio, che riprende e rilancia il quadro contenuto nel secondo capitolo della Genesi (vedi la prima lettura), bisogna accogliere il regno di Dio come lo accoglie un bambino. È un’immagine molto famosa, che è stata rivestita di sentimentalismo e svuotata del suo autentico significato.

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Subito con Gesù…

TERZA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

«Il tempo è compiuto» vuol dire che non c’è più tempo e che le cose non hanno più valore? Sembrerebbe di sì, a dar retta alle parole di san Paolo che danno la sensazione di voler togliere valore ai beni del mondo, perché «il tempo si è fatto breve». Continua a leggere

Cristo ha abbreviato il tempo!

TERZA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Ci sono decisioni che devono essere prese «subito». E questo non significa affatto che, nel momento in cui si decide, tutto sia già chiaro. Significa solo che è necessario dare subito il proprio assenso, perché altrimenti si butta al vento l’occasione della vita, e che, poi, ci sarà il tempo per approfondire ciò che subito si è scelto. La scelta di seguire Gesù è una di queste decisioni che domandano di essere prese «subito», come ci racconta l’evangelista Marco descrivendoci la chiamata dei primi quattro discepoli lungo il mare di Galilea. Continua a leggere

Questione di amore incarnato

VENTISEIESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Si sente talvolta dire: «Sono credente, ma non praticante». Che cosa vuol dire? Spesso significa soltanto: non vado a Messa tutte le domeniche. Ma sotto sotto si nasconde un problema più grande, che potremmo riassumere con una domanda: è possibile non praticare qualcosa in cui si crede? Lasciatemi andare ancora più in profondità nella mia domanda: che cosa significa credere? Già, perché la prospettiva cambia, se il credere non è un semplice credere qualcosa ma è il credere in qualcuno. Continua a leggere

La nostra invidia e la bontà di Dio

VENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

L’errore che commettiamo nell’ascoltare questa parabola è quello di appuntare la nostra attenzione sulla parte finale, dimenticando l’intera vicenda. Ci immedesimiamo subito nella protesta degli operai che hanno lavorato di più e hanno ricevuto esattamente come quelli che hanno lavorato un’ora soltanto, e ci verrebbe voglia di… fare sciopero, perché il padrone non applica la giustizia nel pagamento del salario. In verità, se ci pensiamo bene, non possiamo nemmeno affermare che egli sia ingiusto, in quanto ha semplicemente dato il pattuito. Continua a leggere

I primi, gli ultimi, la porta stretta…

VENTUNESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Piz DuledaLe ultime parole del vangelo di oggi ci turbano un poco: il fatto che «vi sono ultimi che saranno primi e vi sono primi che saranno ultimi» non ci sembra giusto. Già ci sono nella nostra società molteplici casi di palese ingiustizia che siamo costretti a sopportare, ora anche Gesù proclama questa strana legge che non tiene conto delle precedenze acquisite sul campo: il primo avrà pur meritato il suo posto, perché dovrebbe essere retrocesso in coda? Se vai in posta o a prenotare gli esami clinici o anche al supermercato, ti danno un numerino che garantisce che l’ultimo arrivato non faccia il furbetto e passi avanti. Sembra che nel regno di Dio non funzioni così, e possono star fuori anche i primi arrivati se non sono riusciti ad attraversare la porta d’ingresso. Continua a leggere

Come un seme…

UNDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

DSCN0477Le due parabole – quella del seme che cresce da solo e quella del granello di senape – illustrano la presenza del regno di Dio e in un certo senso manifestano la logica di Gesù. È una logica dei tempi lunghi, dell’attesa, della pazienza, che si allontana di molto dal nostro modo di pensare e di agire. Noi vogliamo tenere insieme il «presto» e il «bene», in quel tipico efficientismo che caratterizza la nostra cultura e il nostro mondo. Soprattutto, noi vogliamo avere sotto controllo ogni momento del processo. Invece, nella prima parabola, i tempi riservati al contadino – semina e mietitura – sono brevissimi, mentre il tempo che si svolge nel segreto della terra è lungo e misterioso, comunque sottratto al controllo del contadino, il quale ottiene lo stesso risultato sia che vegli sia che dorma. Continua a leggere

Trentatreesima Domenica del Tempo Ordinario. L’azzardo per il regno di Dio…

La liturgia odierna affianca alla parabola evangelica dei talenti l’elogio della donna contenuto nel libro dei Proverbi. Perché questo accostamento biblico? È abbastanza semplice rispondere: la donna forte e operosa rappresenta un esempio concreto della fedeltà dimostrata dai due servi che, nella parabola di Gesù, fanno fruttificare i talenti ricevuti. Che cos’è il talento? Continua a leggere

Ventisettesima Domenica del Tempo Ordinario. Il popolo della vigna.

Siamo ancora nella vigna! È la terza domenica consecutiva che il Vangelo ha come scena una vigna: stavolta, accuratamente piantata e recintata, è affidata dal padrone a vignaioli che si dimostrano non solo incapaci di produrre frutti ma anche omicidi nei confronti dei servi inviati dal padrone e poi del suo stesso figlio. Facile cogliere il significato della parabola: Gesù è quel Figlio mandato dal Padre sulla terra, dopo che il suo popolo ha rifiutato il messaggio dei profeti, anch’egli rifiutato e ucciso dal popolo eletto che avrebbe dovuto accoglierlo. Continua a leggere