QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A

Dopo l’acqua, la luce. Il racconto del cieco nato ruota attorno a due verbi – vedere e sapere – che poi sfociano alla fine in un terzo – credere – che rappresenta il vero frutto della luce.
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Dopo l’acqua, la luce. Il racconto del cieco nato ruota attorno a due verbi – vedere e sapere – che poi sfociano alla fine in un terzo – credere – che rappresenta il vero frutto della luce.
Continua a leggereQUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A
Non si mangia il sale e non si fissa la luce. Sia il sale che la luce sono al servizio di altro. Il sale serve a dare sapore e a conservare. La luce serve a illuminare e vedere. Questa è la prima cosa importante in queste parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli: egli ci indica un ministero, un servizio, un compito.
Continua a leggereSECONDA DOMENICA DOPO NATALE
Come sarà venuto in mente a Giovanni di mettere queste parole all’inizio del suo vangelo? La risposta a questa domanda avrebbe bisogno di ben più dello spazio di un’omelia. Una cosa semplice e decisiva possiamo dirla, però.
Continua a leggereNATALE DEL SIGNORE
In principio – cioè quando il mondo ebbe inizio – la Parola c’era già e si rivolgeva a Dio. Giovanni comincia così il suo vangelo, tirando il filo che dalla creazione giunge sino alla incarnazione.
Continua a leggereQUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B
Nicodemo era andato a trovare Gesù di notte. Era un capo dei giudei, e forse non voleva esporsi troppo, e quindi scelse le tenebre per andare a parlare con Gesù. Ma così si può capire meglio che la luce è Gesù, ed è lui ad aver fatto il primo passo incontro all’uomo. Continua a leggere
QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A
Il sale. La luce. Queste le due immagini usate da Gesù per tratteggiare la missione dei suoi discepoli in rapporto al mondo: «Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo». Si direbbe che il complemento di specificazione è decisivo: non il sale e basta, ma il sale della terra; non la luce e basta, ma la luce del mondo. Del resto, se ci pensiamo bene, il sale e la luce hanno un valore soltanto in riferimento ad altro: il sale da solo è sgradevole, ma serve a dare sapore al cibo; la luce in se stessa è abbaglio fastidioso, ma, puntata su un oggetto, lo illumina. Continua a leggere
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B
Nicodemo va da Gesù perché ha intuito che in lui c’è qualcosa che viene da Dio. Va a trovarlo di notte forse perché non vuole che si sappia (era un famoso capo dei farisei). O forse fu Gesù a fissargli un appuntamento al termine di una delle sue intense giornate, togliendo al riposo anche quelle ore notturne. Nicodemo va da Gesù perché i conti non gli tornavano: intuisce che l’immagine di Dio che Gesù predica e testimonia è affascinante, ma non rientra nei canoni della religiosità ufficiale. Così vuole capire. Continua a leggere
QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A
«Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Questa domanda di alcuni Giudei è quella che ci rappresenta meglio in tutta la vicenda di Lazzaro. Assomiglia, in fondo, all’espressione di Marta e Maria: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Mentre, però, nell’esclamazione delle due sorelle si respira il grande affetto per Gesù e fa capolino la fede in Lui come Signore, nella domanda dei Giudei c’è la protesta non disgiunta da un senso di sfida. Continua a leggere
SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A
C’è un alto monte su cui Gesù conduce Pietro, Giacomo e Giovanni. Non è il monte altissimo su cui il diavolo aveva condotto Gesù nel deserto delle tentazioni. Eppure, c’è una continuità tra questo deserto ed il monte della trasfigurazione. Continua a leggere
L’immagine usata da Gesù nel Vangelo di questa domenica è molto efficace, perché ci mette in rapporto con il mondo in cui viviamo. Un sale di grande sapore, che sta nel salino, o una luce potente, che viene coperta con un recipiente che non la fa passare per nulla, sono perfettamente inutili, perché la loro funzione è, per così dire, ministeriale. Servono ad altro: il sale a dare sapore al cibo, la luce ad illuminare la casa. La parabola discendente del cristianesimo negli ultimi decenni è stata segnata proprio da una progressiva perdita del grado di salinità e della funzione illuminante nei confronti del mondo. Continua a leggere