QUINTA DOMENICA DI PASQUA – Anno A

Tommaso ci assomiglia. Vuole sapere la destinazione del viaggio prima di intraprenderlo, vuole studiare il percorso ma prima vuole sapere dove si va. Siamo così, tranne quando siamo bambini.
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Tommaso ci assomiglia. Vuole sapere la destinazione del viaggio prima di intraprenderlo, vuole studiare il percorso ma prima vuole sapere dove si va. Siamo così, tranne quando siamo bambini.
Continua a leggereDICIASSETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C
Uno dei discepoli rivolge a Gesù una domanda importante: «Signore, insegnaci a pregare». Forse dipende dal fatto che quel discepolo aveva appena visto Gesù pregare, e la cosa lo aveva affascinato. Inoltre, la domanda è posta nel modo giusto: «Insegnaci a pregare».
Continua a leggereDICIANNOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Nel dialogo s’infiltra la mormorazione. Dalla folla emergono i Giudei, visti da Giovanni in modo negativo. Sono i sapienti della religione, incapaci di mettersi in un autentico cammino di fede. Che cosa li fa mormorare?
Continua a leggereVENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A
Eccola la parabola fastidiosa! Ci immedesimiamo sempre in quelli che hanno lavorato sin dalla mattina e prendiamo le difese della loro lamentela sindacale. Quando c’è da difendere la giustizia, l’arco è subito pronto; se poi il torto l’abbiamo subito noi e l’iniquo colto in fallo è addirittura Dio, allora la freccia è già tesa pronta a scoccare. Calma, la giustizia in senso stretto è rispettata (un denaro per un giorno di lavoro come pattuito), e il fastidio prodotto dalla ingiusta monetizzazione della fatica (lo stesso salario per ore diverse) deve spostarsi su un altro piano, che è quello della relazione tra gli operai della vigna: «Questi ultimi… li hai trattati come noi». Continua a leggere
QUINTA DOMENICA DI PASQUA – Anno A
Tommaso ci assomiglia. Vuole sapere la destinazione del viaggio prima di intraprenderlo, vuole studiare il percorso ma prima vuole sapere dove si va. Siamo così, tranne quando siamo bambini. Allora basta che il papà ci prenda per mano, la mamma ci prenda in braccio, e non ci interessa dove si va, basta essere insieme al papà, insieme alla mamma: sono essi la nostra sicurezza, sono la via, la verità e la vita. Continua a leggere
VENTIQUATTRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C
È troppo bella da ascoltare questa pagina evangelica nella sua interezza: è come se Gesù avvertisse il bisogno di insistere nel ribadire una dimensione fondamentale del volto di Dio, la misericordia. Prima due brevi parabole, quella della pecora perduta e quella della moneta smarrita, poi la lunga coinvolgente storia dell’uomo e dei suoi due figli. In realtà le prime due parabole sono due domande, rivolte in modo da suscitare un tacito e scontato consenso: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?… Oppure quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?». Continua a leggere
SANTISSIMA TRINITÀ – Anno C
Le parole di Gesù sono stupende. Spesso ci arrovelliamo nel tentativo di spiegare la Trinità come se fosse un problema matematico. Basterebbe ascoltare queste parole di Gesù per capire com’è bello e, oserei dire, istruttivo ed educativo questo nostro Dio, che è nella sua essenza “comunità” di tre persone. Dice il Figlio: «Tutto quello che il Padre possiede è mio». È la parola che potrebbe stare sulla bocca di ogni figlio unigenito. Riconosce di avere tutto, ma quel tutto corrisponde esattamente a tutto ciò che suo padre possiede: è tutto suo perché è tutto di suo padre, quel padre che egli ama infinitamente e da cui è amato in modo sommo. Continua a leggere
Corriere di Como, 11 giugno 2019
Da qualche tempo si assiste ad uno strano revisionismo pedagogico. La crisi della famiglia, del ruolo genitoriale e della stessa natalità viene guardata come una pericolosa china discendente della sicurezza sociale. In una parola, si avverte che la famiglia è l’asse centrale della società, e si vive con preoccupazione la sua estrema fragilità. Il paradosso è che negli ultimi cinquant’anni ci si è esercitati proprio al tiro al bersaglio contro la famiglia, la paternità e la maternità ed il ruolo educativo dei genitori. Continua a leggere
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C
Nella parabola che abbiamo ascoltato siamo rappresentati tutti: o nel figlio che se ne è andato da casa, o nel figlio che è rimasto sempre nella casa del padre, oppure in entrambi, alternativamente, come figli che stanno vicini e si allontanano, come figli che tornano o come figli che protestano. In realtà, due sono i punti fermi della parabola, un personaggio e un atteggiamento. Il personaggio è il padre, in cui si sommano mirabilmente la fermezza e la dolcezza, che sono le due componenti essenziali della misericordia. Nulla è più stabile del padre nel racconto della parabola. Continua a leggere
Corriere di Como, 30 ottobre 2018
Corsi e ricorsi. Anche la fredda burocrazia ha un’anima, una sorta di filosofia o etica di riferimento, che ispira il legislatore. Cambia l’orientamento, si modificano le disposizioni. La questione della firma sui documenti o sui moduli era rimasta ferma per decenni ad una formula, che conosco bene sin dalla mia infanzia: «Firma del padre (o di chi ne fa le veci)». Continua a leggere