Corriere di Como, 5 febbraio 2019
Quando pronunciamo alcune parole, spesso diamo per scontato che sia reale ciò che da esse è significato. Una di queste parole è «adulti», a cui ne sono come concatenate altre due: «educatori» e «genitori». Non basta aver compiuto un certo numero di anni (trenta? quaranta?) per essere adulti. Non basta avere un ruolo direttivo o formativo (che ne so, allenatore o insegnante) per essere educatori. Non basta avere dei figli per essere genitori. Continua a leggere