Maria, una serva, non una privilegiata

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Una tra le più famose canzoni di Natale esordisce con parole che rischiano di fuorviarci: «Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo». Quasi Gesù fosse un semidio della mitologia greca che scende dal cielo!

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Isaia e Giovanni, frecce dell’attesa

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Tre Cime di Lavaredo – Foto AC

Il profeta Isaia è un uomo che spera, pur vivendo in un periodo di crisi che sembra insormontabile. Deluso dagli eventi più recenti, invita a gettare lo sguardo su un nuovo germoglio: i verbi sono al futuro, ma la novità verrà da un tronco le cui radici sono ben presenti nella storia del popolo che Dio si è scelto.

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La virtù dell’amabilità

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

È la domenica della gioia, nel cammino verso il Natale. L’invito viene da san Paolo: «Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti». A noi sfugge che cosa significhi l’essere sempre lieti, perché abbiamo confuso la gioia con l’allegria, e questa la intendiamo come una soddisfazione sguaiata e passeggera.

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Il privilegio di Maria

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Maria ci sta nuovamente davanti, umile e insieme sublime sulla scena dell’incarnazione. Noi parliamo di annunciazione, ma quella parola di annuncio è in realtà già carne. Dicendo «avvenga per me» Maria è madre per opera dello Spirito Santo.

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La passione per l’incontro

SECONDA DOMENICA DI AVVVENTO – Anno C

Verrebbe da domandare: ma se la parola di Dio venne su Giovanni e Giovanni si è cacciato nel deserto, è proprio necessario andare lì per vedere la salvezza di Dio? Insomma, non è possibile avere l’indirizzo internet del sito di questo Giovanni e collegarsi, stando comodamente a casa propria?

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Il dono della liberazione

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

Si può morire di paura e di attesa, dice Gesù ai suoi discepoli. È un discorso dai toni apocalittici, che parla di segni celesti. Ma è pure un discorso che prende una piega inaspettata, che ci fa intendere che Gesù non ha affatto l’intento di impaurire, anzi vuole rassicurare ed esortare ad una attesa senza angoscia.

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Che non ci trovi addormentati!

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno B

«Fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati». Quando inizia l’Avvento, sentiamo sempre questa parola di Gesù che ci invita a vegliare. Bisogna comprendere bene il significato di questo inizio, che la Chiesa pone dentro lo scorrere di un tempo umano che ha legittimamente i suoi ritmi, che sono del resto anche i nostri. L’Avvento dura certo quattro settimane e si inserisce con i suoi giorni in un calendario, ma, come tutti i tempi della liturgia, esprime una dimensione che Cristo, con la sua vita, ha voluto dare a tutta la nostra vita. Continua a leggere

La via della tenerezza

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Questa terza domenica di Avvento è conosciuta come domenica Gaudete, cioè «rallegratevi». Il Vangelo però ci porta dentro un carcere, ove è rinchiuso Giovanni Battista. Manda i suoi discepoli a fare una domanda a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù risponde richiamando una profezia messianica. Continua a leggere

Un’attesa già abitata…

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Inizia un nuovo anno liturgico. E inizia con un… avvento. I cristiani hanno preso questa parola – adventus – dal vocabolario dei romani che con essa indicavano il giorno fisso in cui la divinità veniva ad abitare ogni anno nel tempio a lei dedicato. È fin troppo facile comprendere quale sconvolgimento avviene nel momento in cui i cristiani applicano questa parola al loro Dio. Una divinità? No, l’unico Dio che sta in cielo e che è venuto sulla terra, non però provvisoriamente, ma assumendo davvero una carne umana. Continua a leggere