Le virtù del Siracide

VENTIDUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Grigne dai Piani d'ErnaOggi vorrei soffermarmi sulle parole della prima lettura (tratta dal libro del Siracide), perché esse trasudano una saggezza che non siamo più abituati ad ascoltare e che troverà in Gesù un’incarnazione perfetta. In una parola, il sapiente Siracide consiglia l’atteggiamento della modestia, una virtù dimenticata e non più insegnata. Anzi, si ha l’impressione che talvolta l’educazione vada nella direzione opposta. Frasi tipo «Cerca di emergere, fatti strada, non guardare in faccia a nessuno, non farti calpestare, ecc.» non sono rare sulla bocca dei genitori e non sono proprio improntate alla modestia. Il mondo patinato dei vip e delle star del cinema e dello sport non sa nemmeno che cosa sia la modestia e veicola stili di vita che i nostri ragazzi inseguono, e non solo loro: anche tanti adulti vivono al di sopra delle loro possibilità…  Continua a leggere

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I primi, gli ultimi, la porta stretta…

VENTUNESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Piz DuledaLe ultime parole del vangelo di oggi ci turbano un poco: il fatto che «vi sono ultimi che saranno primi e vi sono primi che saranno ultimi» non ci sembra giusto. Già ci sono nella nostra società molteplici casi di palese ingiustizia che siamo costretti a sopportare, ora anche Gesù proclama questa strana legge che non tiene conto delle precedenze acquisite sul campo: il primo avrà pur meritato il suo posto, perché dovrebbe essere retrocesso in coda? Se vai in posta o a prenotare gli esami clinici o anche al supermercato, ti danno un numerino che garantisce che l’ultimo arrivato non faccia il furbetto e passi avanti. Sembra che nel regno di Dio non funzioni così, e possono star fuori anche i primi arrivati se non sono riusciti ad attraversare la porta d’ingresso. Continua a leggere

La vetta e il laghetto

ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA

L'imponente cima del Pisciadù con il laghetto sottostante

L’imponente cima del Pisciadù con il laghetto sottostante

«La cosa di cui ha più bisogno il tempo presente è l’eterno». Così scriveva un secolo e mezzo fa’ il filosofo danese Soren Kierkegaard, il quale utilizzava un’immagine efficace per descrivere la nostra società del provvisorio, del “mordi e fuggi”. Egli parla di una nave in crociera i cui passeggeri, però, non ricordano più dove sono diretti e non ascoltano più la voce del capitano che dà informazioni sulla rotta della nave, ma sono unicamente preoccupati di conoscere il menù del giorno fornito dal megafono del cuoco di bordo. Siamo la civiltà dell’effi-mero, in cui vale ciò che è quantificabile e remunerativo, e soprattutto ciò che si può ottenere subito e senza troppi sacrifici. Purtroppo tanti ragazzi e adolescenti non si domandano più che cosa faranno da grandi, ma si limitano al “che fare” dopo cena. Continua a leggere

Il fuoco di Gesù

VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Genziana ramosaCon le sue parole così forti Gesù vuole dirci che scegliere Lui può comportare qualche attrito sin dentro la trama della propria famiglia. E lascia intendere che bisogna scegliere Lui anche se una simile decisione rompe la cosiddetta «pace in famiglia» a cui siamo molto attaccati. Mi viene in mente Francesco d’Assisi con quel suo gesto di restituire i vestiti al proprio padre, un gesto che il santo compì non con astio nei confronti della sua famiglia ma con il cuore colmo del «di più» che egli sceglieva attraverso quel gesto. Mi viene in mente un altro giovane di cui parla il vangelo, quello che ebbe la fortuna di essere fissato e amato da Gesù, ma che preferì stare con i suoi beni. Francesco fu preso per matto quel giorno: lasciare una vita agiata e sicura, per che cosa poi? Per un sogno? Continua a leggere

In alto i cuori!

DICIANNOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Achillea moscataDa un po’ di tempo in qua noi cristiani siamo preoccupati perché il nostro numero diminuisce: sono sempre di meno quelli che vanno in chiesa, e magari sono ancora meno quelli che ispirano la loro vita quotidiana ai principi del Vangelo. Siamo pochi, ma sbagliamo a considerare questo stato di minoranza come una novità del nostro tempo. Continua a leggere