Colpo di testa 74 / La fatica di Giuseppe restituisce umanità al Giro

Corriere di Como, 29 maggio 2018

Il Giro d’Italia che aveva trovato la sua massima esaltazione lungo lo sterrato del Colle delle Finestre è finito poi malamente nelle buche di Roma. Magra figura rimediata da tutti con l’ultima tappa neutralizzata dalla giuria dopo 35 chilometri su richiesta dei corridori, i quali, poi, a cronometro spento, le buche e i sampietrini li hanno abbondantemente assaggiati a quasi 50 all’ora. Continua a leggere

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Il segno della croce

SANTISSIMA TRINITÀ – Anno B

«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo… Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Così termina il vangelo di Matteo. Nel nome della Santissima Trinità, con la promessa di una presenza continua del Signore Gesù. Continua a leggere

Colpo di testa 73 / Matrimoni reali e desiderio di eternità

Corriere di Como, 22 maggio 2018

Del matrimonio reale di Harry e Meghan si continua a parlare. Perché? Questo interesse si spiega solo con la curiosità umana, aumentata dalla ghiotta occasione offerta dai media di vedere tutto in diretta e di sapere un mucchio di particolari? Mi sembra di no. C’è dell’altro, che attiene alla sfera del profondo. Continua a leggere

Chi è lo Spirito?

DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno B

Quando arriva Pentecoste, viene a galla la difficoltà a parlare dello Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità: non è Gesù, con la sua evidente umanità, e non è il Padre, che, con un po’ di fantasia, ci immaginiamo come un vecchio dalla barba bianca! In un mondo in cui tutto sembra misurabile e rappresentabile, lo Spirito Santo è evanescente: più che a qualcuno, assomiglia a qualcosa… e qualcosa di interiore. Continua a leggere

Colpo di testa 72 / La verità di carne e sangue di Giulio e dei suoi genitori

Corriere di Como, 15 maggio 2018

Foto ANSA/LUCA ZENNARO

Uno sciopero della fame per salvaguardare la ricerca della verità. Lo ha annunciato la madre di Giulio Regeni, Paola, insieme alla sua legale Alessandra Ballerini. Il motivo prossimo che ha portato a questa decisione è l’arresto di Amal, la moglie del consulente legale della famiglia Regeni in Egitto: le due donne faranno una sorta di digiuno a staffetta per chiederne la liberazione immediata. Continua a leggere

Il cielo è già qui!

ASCENSIONE DEL SIGNORE – Anno B

L’ascensione al cielo di Gesù è l’evento che sta al centro di questa solennità della Chiesa, la quale pone un limite a quei quaranta giorni dopo la risurrezione, in cui fu possibile ad alcuni di vedere Gesù. Poi, egli è per sempre sottratto alla vista del corpo, e nemmeno gli apostoli possono più vederlo e parlare con lui nel modo in cui si vede e si parla con un uomo. Continua a leggere

Colpo di testa 71 / La vita, le sfide e l’imponderabile

Corriere di Como, 8 maggio 2018

Nei giorni dei ponti del 25 aprile e del Primo maggio numerose sono state le tragedie avvenute in montagna di cui ci hanno parlato le cronache. La primavera con le nevi che si sciolgono e l’aumento del rischio delle valanghe è una stagione in cui più sono preventivabili certi eventi luttuosi sulle nostre Alpi, nonostante i bollettini segnalino prontamente lo stato del manto nevoso e gli improvvisi cambiamenti metereologici. Continua a leggere

La realtà dell’amicizia

SESTA DOMENICA DI PASQUA – Anno B

Gesù insiste nello spiegarci qual è il rapporto che ha con noi. È il buon pastore che dà la vita per le sue pecore. È la vera vite cui sono uniti i tralci, così da produrre molto frutto, e per questo l’agricoltore-Padre li pota. Andando oltre, Gesù esce dal mondo delle immagini ed entra in quello della realtà. A prima vista, la parola chiave di tutto sembra essere «amore». Questa, in effetti, è la realtà umana per eccellenza, ciò di cui siamo spiritualmente impastati. Andando al racconto della creazione, ci verrebbe da dire che l’amore è l’alito di Dio che sa dare vita alla materia. Continua a leggere

Colpo di testa 70 / Come pecore sparse tra mercenari e lupi

Corriere di Como, 1 maggio 2018

Finire nel gregge è considerata una sciagura per la mentalità individualista del nostro mondo post-moderno. E per certi aspetti lo è. Tanto è vero che, poi, coloro che si vantano di essere usciti dal gregge, nemmeno si accorgono che sono già finiti dentro un altro gregge, ancora più pericoloso proprio perché inavvertito. Nella nostra cultura radicata nel cristianesimo, l’immagine del gregge di pecore richiama «il pastore, quello bello» (andrebbe tradotta così l’espressione più comunemente nota come «il buon pastore»). E in effetti l’immagine evangelica oggi non piace. Continua a leggere