Speranza

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

DSC_0346Quando siamo invitati a partecipare ad una festa importante – come può essere un matrimonio, un ricevimento importante, ecc. – ci vestiamo bene, anzi spesso è l’occasione adatta per farsi un vestito nuovo: è un segno che esprime esteriormente la felicità che abbiamo in cuore. Con il linguaggio di oggi, si dice: rinnovare il nostro «look». Ma già san Paolo parlava della necessità di rivestirci dell’«abito nuovo» che è Gesù Cristo in persona. È Lui il «look» sempre fresco e nuovo che illumina la vita di ogni cristiano! Ora, con questa domenica – prima del tempo di Avvento che ci prepara al Natale – inizia un nuovo anno di vita cristiana. È l’occasione propizia per cominciare a confezionare… un vestito nuovo! Continua a leggere

Pubblicità

Il re e il regno

CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Anno B

DSC_0431Per capire il senso profondo della solennità odierna, che ogni anno chiude l’anno liturgico mettendoci di fronte il nostro Signore Gesù Cristo nella sua qualità di re dell’universo, dobbiamo partire da un’espressione del libro dell’Apocalisse: Gesù, «il sovrano dei re della terra» è «Colui che ci ama… che ha fatto di noi un regno». La regalità di Cristo è caratterizzata dall’amore verso persone che sono la sostanza stessa del regno. Continua a leggere

Dio sull’uscio di casa

TRENTATREESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

DSC_0577L’inizio del vangelo di oggi potrebbe essere messo come introduzione ad uno di quei libri o film sulla fine del mondo, pieni di catastrofismi vari, e magari con l’ennesimo annuncio di una data lanciata sul mercato della paura per fare un po’ di soldi. In effetti le parole di Gesù, a prima vista, sembrano far parte di questo filone, anche se dimenticano l’aspetto più importante: non fissano una data precisa per l’evento, anzi Gesù dice di non sapere quando avverrà la fine e perentoriamente sentenzia che «nessuno lo sa». Quindi, egli stronca sul nascere proprio il filone della data della fine del mondo che, invece, periodicamente vive un revival o religioso o mondano. Questo perché a Gesù non interessa la fine, ma il fine. Continua a leggere

Il coraggio dell’amore vero

TRENTADUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

20151105_162316Le parole di Gesù alla folla non sono facili da digerire. Toccano il fondo della nostra testimonianza cristiana. Gesù mette in guardia dal cattivo esempio degli scribi, concludendo che «riceveranno una condanna più severa». Eppure era gente che pregava a lungo e che frequentava la sinagoga! Gesù non li condanna certo per questo, ma perché tutto ciò lo facevano solamente «per farsi vedere». Quindi, c’è un modo di agire che in se stesso è giusto, ma che è reso meritevole di severa condanna a motivo dell’intenzione sbagliata del cuore. Ecco perché le parole di Gesù – ed il comportamento degli scribi – ci riguardano da vicino. Si può essere apparentemente bravi cristiani e non esserlo nel cuore, proprio perché lo si è… per l’apparenza. Continua a leggere

La notte in cui nacque Misericordia

AGOSTINO CLERICI, La notte in cui nacque Misericordia. Incroci di donne, L'essenziale è visibile, Tavernerio 2015, disegni di Guido Calvi, pagine 96, euro 8,00

AGOSTINO CLERICI, La notte in cui nacque Misericordia. Incroci di donne, L’essenziale è visibile, Tavernerio 2015, disegni di Guido Calvi, pagine 96, euro 8,00

Per richiedere il libro clicca sull’indirizzo

agostino.clerici@gmail.com.

Disponibile anche su www.amazon.com 

Librerie in cui si trova il volume: a Como la Libreria Paoline in V.le Cesare Battisti, a Sondrio la Libreria San Paolo in via Piazzi, a Morbegno la Libreria Piccolo Principe in via Vanoni.

 

Vedi la recensione di Salvatore Couchoud su “Il settimanale della diocesi di Como”

Vedi la recensione di Lorenzo Morandotti su “Corriere di Como”

Vedi la pagina dedicata al libro dall’inserto sulla Misericordia de “La Provincia di Como”

Sant’Agostino, commentando il brano evangelico dell’adultera (Gv 7,53-8,11), nel momento più drammatico della scena – quando ad uno ad uno gli accusatori se ne vanno – descrive la tensione con una delle sue frasi lapidarie: «Rimasero in due: la misera e la misericordia» (Commento al vangelo di Giovanni, 33,5). La donna adultera non è la personificazione della miseria, ma è solo una «misera», mentre Gesù non è soltanto un misericordioso ma è la misericordia in persona! Dal brano evangelico e dal commento agostiniano nasce l’intuizione di questo libro, che contiene un racconto, a cui sono stati aggiunti una prefazione e una postfazione per narrare anche il terreno ove il racconto è germinato e il giardino ove vorrebbe far risplendere la sua bellezza. Continua a leggere