La virtù dell’amabilità

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

È la domenica della gioia, nel cammino verso il Natale. L’invito viene da san Paolo: «Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti». A noi sfugge che cosa significhi l’essere sempre lieti, perché abbiamo confuso la gioia con l’allegria, e questa la intendiamo come una soddisfazione sguaiata e passeggera.

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Che ci trovi nella gioia!

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno B

«Siate sempre lieti». Questo invito di san Paolo risuona non poco strano. Stride quel «sempre», che proprio non si intona con l’essere lieti, con la gioia. Ci capita qualche volta di essere contenti, ma il velo delle preoccupazioni è l’unica cosa che c’è… sempre, nella vita. Evidentemente san Paolo intende un’altra situazione. Continua a leggere

Dare a Dio un luogo in cui stare

TRENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Due immagini ci offre la Parola di Dio oggi. La prima. San Paolo è imprigionato a Roma e confessa a Timoteo di sentirsi ormai a fine corsa. «Tutti mi hanno abbandonato». È sconsolante per chiunque avvertire questa solitudine nel momento del bisogno. Ma Paolo è rinfrancato dalla certezza di aver conservato la fede in quel Dio che, unico, gli è stato vicino e gli ha dato forza. La seconda immagine è legata alla parabola raccontata da Gesù: c’è un uomo nel tempio che si tiene a debita distanza da Dio e non osa nemmeno alzare gli occhi al cielo, mentre un altro uomo sembra proprio tenerlo a distanza con l’orgoglio delle sue opere che, invece – almeno così egli crede – lo avvicinerebbero a Dio. Continua a leggere

Non farti cadere le braccia!

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Un’espressione che usiamo per indicare sconforto fa riferimento proprio al gesto di braccia che si lasciano cadere per la stanchezza. Non ne possiamo più e le braccia – che dicono tutto il nostro impegno – sono inoperose. Nel racconto della prima lettura, le braccia di Mosè sollevate in alto hanno un altro significato: dicono la preghiera e l’affidamento a Dio dell’esito della battaglia che si sta combattendo. «Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva, ma quando le lasciava cadere prevaleva Amalek». È bello notare questo doppio significato delle mani, mani che operano e mani che pregano. Lasciarle cadere è segno di poca fiducia. È il segnale di bandiera ammainata, di rinuncia a combattere. Continua a leggere

Accresci in noi la fede!

VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Le risposte di Dio – quando ci sono, perché talvolta Egli rimane in silenzio – ci lasciano sempre un poco sconcertati. Prendiamo il profeta Abacuc. Domanda a Dio di intervenire a sanare le ingiustizie. Dio risponde che certo verrà e non tarderà, ma se dovesse indugiare, bisogna attenderlo. Bella risposta! Ma la scadenza, il termine qual è? Ad una persona che soffre, ad una persona che vive una situazione di disagio… vado a dire che il Signore certo verrà e non tarderà. Continua a leggere

Al di là delle azioni: le intenzioni

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

Giochiamo con le parole in questa Quaresima. Naturalmente lo facciamo solo per apprendere degli atteggiamenti, per modificare il nostro stile di vita, per cambiare il cuore. In una parola – quella che sta sullo sfondo di tutte le altre che passeremo in rassegna nel tempo quaresimale – per operare la conversione. Le parole di oggi sono «azioni» e «intenzioni», ma ve n’è una terza che dà il titolo, per così dire, alla prima domenica di Quaresima, che è la domenica delle «tentazioni». Continua a leggere

La più grande di tutte è la carità!

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Al centro della Parola di Dio, oggi, c’è quello che viene chiamato «inno alla carità». Continuando il brano della prima lettera di san Paolo ai Corinzi ascoltato domenica scorsa, ci viene detto che fede, speranza e carità sono le tre cose che rimangono, ovvero le più importanti, l’essenziale della vita (tanto è vero che esse costituiscono le tre virtù teologali, ovvero le tre fondamentali dimensioni del nostro rapporto con Dio). Viene aggiunto anche che «la più grande di tutte è la carità». Usiamo pure il termine «amore» se ci è più familiare, a patto di intenderlo con quelle caratteristiche della carità che san Paolo così bene descrive: «è magnanima, è benevola, non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità». Continua a leggere

L’assemblea dell’unico corpo

TERZA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Ascoltare il resoconto del grande raduno del sacerdote Esdra (in occasione della riedificazione del tempio dopo l’esilio) è sempre commovente. Per ricostruire un popolo ci vorranno sicuramente muratori e artigiani che edificano le case, ma serve anche la Parola di Dio ascoltata «dallo spuntare della luce sino a mezzogiorno». Ci sono tante cose da fare, tutte importanti, ma c’è un giorno intero da dedicare al Signore. Continua a leggere

Come un pastore…

BATTESIMO DEL SIGNORE – Anno C

Le parole di Giovanni Battista ci hanno aperto il cammino verso il Natale nel tempo di Avvento e ora indicano il senso del Natale quotidiano in quello che la Chiesa chiama tempo ordinario. In verità, Gesù è come un seme posto nella vita di tutti i giorni e ogni giorno s’incarna e nasce dentro le vicende più ordinarie, quali sono quelle delle nostre famiglie. Continua a leggere