La benedizione di Capodanno

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto». Questo augurio, che la Chiesa propone come benedizione di ogni primo giorno dell’anno, non è per nulla scontato. Era molto comune nella religiosità antica pensare Dio proprio come uno che non ha volto, e questa percezione è ancora oggi presente in tante forme di spiritualismo, che, per definire Dio, lo allontanano dall’uomo, togliendogli tutto ciò che è troppo umano. Quindi, anche il volto. Continua a leggere

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Colpo di testa 190 / La parola “umiltà” è l’unico oroscopo sensato

Corriere di Como, 29 dicembre 2020

Nei giorni tra Natale e Capodanno si è propensi ai bilanci e alle previsioni. Gli uni sono solitamente colmi di severità, le altre imbottite di ottimismo. Così fu anche alla fine del 2019. I fanfaroni delle stelle imperversarono come al solito e nessuno di loro naturalmente vaticinò la pandemia e la crisi economica che ne è seguita. Continua a leggere

Colpo di testa 144 / Un blocco di plastilina tutto da modellare

Corriere di Como, 31 dicembre 2019

Una settimana dopo Natale puntuale arriva Capodanno con il rito della notte dell’ultimo dell’anno. San Silvestro non ha nulla a che fare con i festeggiamenti di questo passaggio da un anno all’altro: che il cenone sia di San Silvestro è pura coincidenza di calendario, dato che papa Silvestro morì a Roma il 31 dicembre 335 (mentre imperatore era Costantino) e la sua festa annuale cade nel giorno della sua nascita al cielo, come del resto è consuetudine nella Chiesa cattolica. Continua a leggere

Colpo di testa 12 / La speranza è una virtù che si coltiva per terra

Corriere di Como, 27 dicembre 2016

dscn3901Le date sono una convenzione, uno dei tentativi che noi umani facciamo per riuscire a vivere insieme. Spesso, all’origine di queste convenzioni vi sono anche constatazioni sperimentali. Continua a leggere

31 dicembre. Il sorriso di Dio diventi il nostro…

Noi cristiani tutte le ultime sere di un anno ci ostiniamo a dire grazie. E vorrei che non fosse solo un rito quello di stasera, quasi una recita religiosa che ci viene imposta per esigenze liturgiche. Sarebbe brutto se venissimo qui a cantare il Te Deum di ringraziamento e dentro il cuore avessimo, invece, solo un mucchio di rancori e una selva di lamentele. Ed è proprio la liturgia, il rito di questa strana festività che sta a cavallo di due anni – uno che finisce ed uno che inizia – a darci il motivo della sincerità del nostro ringraziare. Questa festa è l’Ottava del Natale che la Chiesa dedica a Maria Madre di Dio. Continua a leggere