Sale e luce, un servizio che è vita

QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Chiesa del rifugio Zallinger – Foto AC

Non si mangia il sale e non si fissa la luce. Sia il sale che la luce sono al servizio di altro. Il sale serve a dare sapore e a conservare. La luce serve a illuminare e vedere. Questa è la prima cosa importante in queste parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli: egli ci indica un ministero, un servizio, un compito.

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La gioia del servizio inutile

VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Foto AC – Tramonto sul Sella

Dire «siamo servi inutili» ci costa una grande fatica, soprattutto in un mondo in cui l’autostima è un valore unanimemente perseguito. Pronunciarlo dopo aver svolto il nostro compito scrupolosamente – e non prima, quasi come scusa per non farlo, tanto è inutile! – è ancora più difficile.

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La fretta di Maria

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

Andare in fretta non si addice ai burocrati, a coloro che confondono le persone con le pratiche da sbrigare. Nei vangeli di Natale ad andare in fretta sono soltanto Maria e i pastori. Gli altri sono come ingessati.

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Dare la vita in riscatto

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

«A che cosa mi serve l’altro?». Ogni potere mondano è centrato su questa domanda, esplicitamente detta o implicitamente pensata. Anche Giovanni e Giacomo sembrano partire dalla stessa domanda: «A che cosa ci può servire questo Gesù?».

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La croce è servizio

VENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Foto di skalekar1992 da Pixabay

«Insegnava… Essi però non capivano». Allora Gesù aggiunge un gesto alle parole: prende un bambino, lo mette in mezzo e lo abbraccia. Il gesto serve a spiegare le parole che ha appena detto: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».

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Preghiera e servizio

QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Tutto casa e chiesa questo Gesù? La mattina in sinagoga e il pomeriggio nella casa di Simone e Andrea. Poi però, dopo il tramonto, la porta della casa è un palcoscenico sulla città. E al mattino presto c’è il rifornimento, nel luogo deserto della preghiera solitaria. Continua a leggere

Impegno, passione e servizio

VENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

La perplessità che la parabola dell’amministratore astuto provoca in noi si può dire voluta. Gesù presenta ai suoi discepoli – «figli della luce» – una situazione tipica dei «figli di questo mondo» in cui viene lodata non tanto la disonestà, quanto la capacità di compiere una decisione radicale per assicurarsi il futuro.  Questo è il centro della parabola: l’impegno che viene messo in atto dall’amministratore per raggiungere il suo scopo. È ovvio che questo scopo è decisamente disonesto, e non va assolutamente imitato. Ma va imitato l’impegno. Continua a leggere

Staccare la spina dell’affanno…

SEDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

L’interpretazione più diffusa di questa pagina evangelica conduce normalmente ad un bivio: Marta rappresenta la vita attiva, Maria è l’immagine della contemplazione. Bisogna decidere se stare dalla parte di Marta o dalla parte di Maria. Ed è onestamente difficile scartare Maria, visto che Gesù ha decretato che la sua è la parte migliore. Ebbene, dimentichiamoci questa lettura, perché Gesù non vuole affatto dividere i suoi discepoli in due parti e sceglierne una. Vuole soltanto confermare quanto ha appena detto al dottore della legge. Dobbiamo riprendere il brano di vangelo di domenica scorsa, quello delle due domande del dottore della legge e della parabola del buon samaritano. Continua a leggere

La logica del servizio

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Gesù aveva detto: «Chiedete e vi sarà dato… Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò». Giacomo e Giovanni lo prendono in parola, e gli dicono: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».

Certo, il loro modo di domandare non può dirsi proprio «nel nome di Gesù», perché chiedono a Gesù che faccia ciò che essi vogliono. Ma, con la loro domanda ricopiano perfettamente tante delle nostre preghiere, con cui esprimiamo un desiderio che consideriamo del tutto legittimo, lo mettiamo davanti a Dio e ci aspettiamo che l’esaudisca. Pronti, naturalmente, a mettere Dio sul banco degli imputati, se non ci ascolta. Continua a leggere

La logica del bambino

VENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Gesù e i discepoli camminano insieme. Ma l’unità tra di loro è solo apparente. Quando giungono a Cafarnao, ancora una volta viene a galla la loro incomprensione del destino che Gesù va annunciando. Egli parla di un destino di rifiuto, morte e risurrezione. Essi discutono su chi tra loro fosse il più grande. Proviamo ad immaginare come si sia sviluppata concretamente questa discussione. Pietro poteva vantare l’elogio di Gesù dopo la professione di fede («Tu sei la roccia»!), Giacomo il maggiore era parente di Gesù, Giovanni era il discepolo più amato, Giuda teneva la cassa, e così via. Continua a leggere