MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto». È l’augurio più bello che possiamo ricevere all’inizio di un nuovo anno. Che Dio ti sia vicino, che ti mostri il suo volto, che ti sorrida!
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«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto». È l’augurio più bello che possiamo ricevere all’inizio di un nuovo anno. Che Dio ti sia vicino, che ti mostri il suo volto, che ti sorrida!
Continua a leggereCorriere di Como, 26 febbraio 2019
Quando ero piccolo, la mia nonna mi raccontava una storia, che un poco riusciva a terrorizzarmi. Riguardava l’aldilà, o meglio quella sorta di «terra di mezzo» che serve ad entrarvi. Ci sarà qualcuno – la nonna parlava addirittura di san Pietro, portinaio del paradiso – che mi darà una cesta per raccogliere tutto il cibo avanzato nel piatto per capriccio e quindi finito nella spazzatura. Il particolare tragico della storiella era che la cesta in questione è senza fondo. Continua a leggere
NATALE DEL SIGNORE
Siamo abituati a sentirne tante di notizie, e spesso sono notizie cattive. Il televisore ha sostituito gli angeli, e sputa ogni secondo le sue sentenze e le sue banalità. Oggi vogliamo riaccendere gli angeli e spegnere il televisore, per ascoltare, stupiti, l’annuncio del Natale: «Ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Che notizia di gioia! Per noi, per tutti noi, è nato Qualcuno che ci salva. Continua a leggere
La vicenda dei Magi ci coglie sempre quando le feste finiscono. Non sappiamo quando giunsero a Betlemme, ma Gesù compare con sua madre in una casa e non più nella stalla. Continua a leggere
All’inizio di ogni nuovo anno la Chiesa ci propone una benedizione e la figura materna di Maria. La benedizione è in realtà il sorriso di Dio: «Il Signore faccia risplendere per te il suo volto». Quando Dio benedice, egli non fa altro che presentarsi davanti al nostro volto con il suo sorriso. Ha dei motivi particolari per farlo, e per farlo sempre? Sembra di no. La nostra vita non presenta a Dio tanti motivi per sorridere. Noi, almeno, non sappiamo sorridere, facciamo un po’ di fatica a guardarci con simpatia e troviamo sempre qualcosa che non va. Ed è così, c’è più di qualcosa che non va nella nostra vita. Continua a leggere
NATALE DEL SIGNORE
Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio». Natale è la notizia della nascita di un bambino povero, lontano dalla sua casa. Povero di tutto, ma non di un papà e di una mamma. Maria diede alla luce Gesù. Continua a leggere
NATALE DEL SIGNORE
Raponzolo chiomoso (noto anche come “artiglio del diavolo”) tra le fenditure di roccia dello Stevia (Val Gardena)
Anche quest’anno è arrivato Natale. Giungiamo a questa festa con tante domande in cuore, portandoci dentro i volti che l’anno scorso erano ancora in mezzo a noi e ora non ci sono più, trascinando le nostre fatiche, le delusioni, ma anche i desideri con tutte le gioie che la vita ci ha concesso. Già, i desideri. Essi sono la componente umana più importante. Ebbene, può farci bene ricordare che anche Dio desidera, e naturalmente il suo desiderio si realizza perché egli solo sa congiungere il cielo alla terra. E, allora, quando ci chiediamo che cosa dobbiamo fare per incontrare Dio, dovremmo, prima di tutto, cercare di vedere che cosa ha fatto Dio per incontrare noi, perché se Dio in persona ha fatto qualcosa per incontrarci, allora ci è stato dato un aiuto formidabile per capire che cosa dobbiamo fare noi per incontrarlo. Continua a leggere
A scanso di equivoci, bene conoscendo la nostra propensione a dimenticare in fretta, la liturgia di oggi ci ripropone la scena dei pastori che, invitati dall’angelo, vanno a Betlemme. Non vanno per una scampagnata notturna fuori programma. Vanno «senza indugio» perché qualcuno ha suggerito loro una parola importante: a Betlemme è nato «il Salvatore». Non so che cosa questa parola dica a noi, uomini e donne dalle crisi perennemente in atto. Ma è una parola adatta ad iniziare un nuovo anno. Continua a leggere
Noi cristiani tutte le ultime sere di un anno ci ostiniamo a dire grazie. E vorrei che non fosse solo un rito quello di stasera, quasi una recita religiosa che ci viene imposta per esigenze liturgiche. Sarebbe brutto se venissimo qui a cantare il Te Deum di ringraziamento e dentro il cuore avessimo, invece, solo un mucchio di rancori e una selva di lamentele. Ed è proprio la liturgia, il rito di questa strana festività che sta a cavallo di due anni – uno che finisce ed uno che inizia – a darci il motivo della sincerità del nostro ringraziare. Questa festa è l’Ottava del Natale che la Chiesa dedica a Maria Madre di Dio. Continua a leggere
«Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Come ai pastori, anche a noi l’annuncio del Natale arriva così, con l’annuncio di un segno. Oh, io immagino sempre lo stupore che s’impadronisce di un papà e di una mamma, quando, tornando a casa, riconoscono questo segno nei loro bambini. Continua a leggere