Che bello! Raccontare il Natale a partire dalla creazione…


AGOSTINO CLERICI, Che bello! Creazione e Incarnazione, L’essenziale è visibile, Tavernerio (Como) 2017, pagine 96, euro 8,00

Che cosa c’entra il Natale con il racconto della creazione? E perché l’arte cristiana si prende la libertà di raffigurare il Creatore con il volto di Gesù Cristo? A queste domande cerca di rispondere il mio libro – fresco di stampa e disponibile – che anche quest’anno è tutto imperniato su un racconto. Alla luce di alcune pagine della Bibbia – la creazione che sta nel primo capitolo della Genesi, ma anche il prologo del Vangelo di Giovanni e l’inno cristologico della Lettera ai Colossesi – il racconto (suddiviso in undici stanze) narra il viaggio dell’uomo e della donna usciti dall’Immagine di Dio nel sesto giorno della creazione e ci conduce con loro sin dentro il mistero dell’Incarnazione, per scoprire la nostra origine dalla Vita stessa di Dio. In questo libro il Natale è affrontato come una vetta, salita dalla parete nord, più impegnativa e anche più premiante. Ma è certo che non possiamo più accontentarci della poetica del Bambinello, se vogliamo che il mistero dell’Incarnazione dia linfa alla vita dei cristiani…

Vedi la recensione di Salvatore Couchoud su “Il settimanale della diocesi di Como” (7 dicembre 2017)

Vedi la recensione di Lorenzo Morandotti sul “Corriere di Como” (20 dicembre 2017)

Clicca qui per scaricare uno specimen del libro che permette di leggere l’introduzione e alcune parti del racconto e del commento oltre all’indice. Scrivendo a agostino.clerici@gmail.com è possibile chiedere ulteriori informazioni e prenotare copie del libro a prezzo scontato (1 copia = 7 euro; da 2 a 9 copie = 6 euro; da 10 a 99 copie = 5 euro; a partire da 100 copie = 4 euro  –  Spese di spedizione / pieghi di libro ordinario: 2 euro).

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Colpo di testa / 47 L’emozione collettiva della bellezza riscoperta

Corriere di Como, 31 ottobre 2017

E il tramonto diventò virale. Domenica sera su tutto il nord Italia è andato in scena, senza biglietto d’ingresso, uno spettacolo unico: un tramonto dai colori e dalle forme eccezionali. Non ovunque era lo stesso: i colori variavano dal giallo al rosso e le forme lenticolari delle nubi si componevano in modi differenti nello spazio del cielo. Ma lo stupore è stato identico, e quel fenomeno, che senza particolari clamori avviene tutte le sere, ha fatto scattare quasi simultaneamente milioni di click sullo smartphone, un aggeggio che teniamo sempre a portata di mano e che usiamo come un prolungamento dei sensi del corpo. Continua a leggere

Santità, orme visibili

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Non so se vi siete accorti che le tre letture che la liturgia propone per questa solennità dei Santi iniziano tutte con un verbo che è tra i più importanti nella nostra vita: vedere.

La lettura tratta dal libro dell’Apocalisse dice: «Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo…». Il brano della prima lettera di Giovanni dice: «Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». La pagina evangelica è quella bellissima in cui Gesù proclama le Beatitudini; essa inizia così: «In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte… e insegnava loro dicendo: Beati…». Vedere è il verbo della consapevolezza, oserei dire della certezza. Continua a leggere

La misura dell’amore

TRENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Al dottore della legge che voleva mettere in difficoltà Gesù si potrebbe dire: «Nulla è cambiato, tutto è cambiato». Nulla è cambiato, perché Gesù ha semplicemente citato la Scrittura, non aggiungendo nulla. Tutto è cambiato, perché, citando la Scrittura, Gesù la fa dipendere da altro, dall’amore. Continua a leggere

Colpo di testa / 46 Non per essere più ricchi, ma per avere più servizi

Corriere di Como, 24 ottobre 2017

Uno dei difetti più grossi della democrazia è di creare molta polvere. Domenica c’è stato un referendum consultivo regionale per l’autonomia. Ne sono sicuro. Mi hanno dato anche la ricevuta, con tanto di timbro della Regione Lombardia. Lo scrivo per segnalare un’evidenza. Non sto parlando di una consultazione folkloristica fatta sotto il gazebo (di che colore sia è ininfluente). Continua a leggere

Dio e Cesare

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

«Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». È forse una delle frasi più citate del Vangelo, considerata importante e decisiva perché con essa Gesù offre una soluzione particolare del rapporto tra la religione e la politica, tra la Chiesa e lo Stato. Una soluzione che non era quella prospettata dal potere politico romano del suo tempo – che confondeva l’imperatore con una divinità – ma che sfuggiva anche alle insidie tese dai farisei. In effetti, la domanda fatta a Gesù è proprio per coglierlo in fallo. Continua a leggere

Colpo di testa / 45 Certe cose non si fanno. Però si denunciano subito…

Corriere di Como, 17 ottobre 2017

«Una persona magnifica», Michelle Obama, 2013. «Produttore, predatore, reietto». Time, 2017. Sempre lui, Harvey Weinstein, nome che forse diceva qualcosa solo a chi mastica cinema e pochissimo a chi magari al cinema ci va. Potentissimo produttore cinematografico, grande fiuto per gli affari, molto attivo nel sociale e sostenitore del Partito Democratico. Continua a leggere

Un invito, quattro risposte

VENTOTTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Un’altra parabola. Non è più la vigna il luogo simbolico richiamato da Gesù, ma un banchetto di nozze regali. Non una semplice festa per il matrimonio di due sconosciuti, ma la festa per il matrimonio del figlio del re. La parabola procede in modo paradossale e Gesù avrebbe avuto almeno due occasioni per farla finire prima. Invece no. Continua sino alla scena dell’invitato che non indossa l’abito giusto per la cerimonia e, quindi, viene escluso dalla festa. Continua a leggere

Colpo di testa / 44 Il caso di Cesare Battisti e la giustizia sconfitta

Corriere di Como, 10 ottobre 2017

Un brindisi in direzione dei fotografi. Un sorriso ironico, quasi un gesto di sfida. È l’ultimo scatto della vicenda che da anni vede al centro Cesare Battisti, ex leader dei “Proletari armati per il comunismo” (Pac), condannato in via definitiva in Italia a quattro ergastoli in quanto autore personale o in concorso di altrettanti omicidi, e da 36 anni latitante prima nella Francia di Mitterand, poi in Messico e infine in Brasile. La foto lo ritrae all’aeroporto internazionale di Campo Grande a Rio de Janeiro, dopo aver lasciato Corumbà, la città dello stato del Mato Grosso do Sul dove era stato arrestato, forse mentre tentava di espatriare in Bolivia. Continua a leggere

Noi, popolo della vigna

VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

«Sarà dato (il regno) a un popolo che ne produca i frutti». Siamo noi quel popolo, ma la vigna – il regno – ha fruttificato? Il commento alla pagina evangelica di oggi potrebbe riassumersi in questa domanda e in un esame di coscienza. La vigna – cui si riferisce Gesù, ma anche il profeta Isaia – è una delle immagini più belle di tutta la Bibbia: è l’immagine del popolo scelto da Dio per trasformare la storia in storia di salvezza; ma è anche l’immagine della Chiesa, il nuovo popolo radunato da Cristo; ed è pure l’immagine del mondo stesso in cui, come su una scena destinata a passare, si svolge questa parentesi terrena, così importante perché è l’unico tempo utile per produrre i frutti. Continua a leggere