La creatività dell’amore

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Nicodemo era andato a trovare Gesù di notte. Era un capo dei giudei, e forse non voleva esporsi troppo, e quindi scelse le tenebre per andare a parlare con Gesù. Ma così si può capire meglio che la luce è Gesù, ed è lui ad aver fatto il primo passo incontro all’uomo. Nicodemo tornerà sulla scena con un briciolo di coraggio in più, ma sarà solo quando si tratterà di seppellire Gesù.

Nicodemo nella parte finale del dialogo con Gesù scompare come individuo: Gesù parla all’uomo, a tutti gli uomini, parla a noi e annuncia un disegno fondato su un amore talmente grande da diventare dono totale della vita. Sull’asta Mosè innalzò un serpente di bronzo e bastava guardarlo per essere guariti dal morso dei serpenti velenosi. Sulla croce il Padre permette che sia innalzato il Figlio e bisogna credere in lui per avere la vita eterna. Come a dire a Nicodemo e a ciascuno di noi: non basta più guardare il Cristo nel barlume di luce della notte, ma è necessario credere in lui con le opere della propria vita, stare alla sua luce, non amare le tenebre. Non è sufficiente barcamenarsi in un cristianesimo spento o intermittente, che non ha la forza di intaccare il cuore, che non mette radici nella propria carne. Bisogna fidarsi della efficacia del gesto donativo supremo di Cristo, ma bisogna anche lasciare che la nostra vita sia innervata da questo amore capace di sacrificare se stesso.

Le parole di Gesù a Nicodemo sono insieme cariche di una certezza della grazia che ci raggiunge dalla Croce – una grazia che non potremmo meritare – ma sono segnate da un impegno operoso a fare la verità. Che cosa aggiunge questa pagina così densa al nostro cammino quaresimale? Intanto, cerchiamo il dialogo con Gesù e la sua Parola come ha fatto Nicodemo, perché ho il sospetto che digiuniamo proprio da ciò di cui dovremmo invece fare indigestione in questi giorni: la Parola di Dio e la preghiera. E poi lasciamoci inondare dall’amore gratuito del Signore, che ci fa sentire veramente amati e accolti, e ci mette in condizione a nostra volta di entrare in relazione con gli altri con la creatività dell’amore.

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3 thoughts on “La creatività dell’amore

  1. Nicodemo, l’uomo della notte. Un bravo parrocchiano impegnato che pure ha ancora tanta strada da percorrere per raggiungere la luce. Fra tante cose da capire una sola
    è davvero importante: Dio ha tanto amato il mondo ( cioè noi e tutto quello che ci circonda: Dio ama noi, e ciò che ci aiuta a vivere) e attraverso suo figlio ci dona la vita eterna, ” perché il mondo sia salvato”. Mi piace pensare all’amore di Dio come un abbraccio universale, che comprende tutto: ciascuno di noi, ma anche le cose create che sono anch’ esse buone. La prova è la croce, un patibolo da cui si effonde un diluvio di luce, di Grazia. La croce che è dono e abbraccio: da accogliere, da contemplare, da incarnare nella nostra vita. Per avere la vita eterna; non una vita infinita nel tempo, ma una vita sostanzialmente diversa fin da adesso.

  2. Cerchiamo il dialogo con Gesù e la sua Parola in questa notte di pandemia che ha analogie con la notte di Nicodemo (ci dobbiamo riguardare dal virus come lui dai giudei), L’amore gratuito del Signore ci fa sentire amati e accolti e ci mette in condizione di entrare in relazione con gli altri con la “creatività” dell’amore, creatività che in questi tempi di chiusura può trovare nuove forme di comunicazione con la grazia della fantasia…

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