La sola cosa di cui c’è bisogno

SEDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Foto di Constance Kowalik da Pixabay

«Di una cosa sola c’è bisogno». Con questa affermazione Gesù prende le distanze da una logica di vita oggi molto diffusa, secondo cui abbiamo continuamente bisogno di molte cose. La scena domestica nella casa di Betania ci mette di fronte a una donna, Marta, che si lamenta con Gesù di essere stata lasciata sola a servire, perché la sorella Maria è tutta presa dall’ascoltare.

Continua a leggere
Pubblicità

Sono una creatura nuova

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

Lazzaro è una delle persone in un certo senso più fortunate e nello stesso tempo più sfortunate della storia. La sua fortuna sta nell’aver provato il risveglio dalla morte, quella sorta di risurrezione che costituisce il desiderio di ogni persona che vede nella bara un proprio caro. Poter riabbracciare Lazzaro è stato il massimo della gioia per Marta e Maria, che avevano sperato in una presenza sollecita di Gesù che evitasse la morte all’amico Lazzaro. Continua a leggere

Lasciarsi scandalizzare e… credere

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A 

«Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Questa domanda di alcuni Giudei è quella che ci rappresenta meglio in tutta la vicenda di Lazzaro. Assomiglia, in fondo, all’espressione di Marta e Maria: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Mentre, però, nell’esclamazione delle due sorelle si respira il grande affetto per Gesù e fa capolino la fede in Lui come Signore, nella domanda dei Giudei c’è la protesta non disgiunta da un senso di sfida. Continua a leggere

Base per altezza!

SEDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

EfflorescenzaLa pagina evangelica che abbiamo ascoltato segue immediatamente quella di domenica scorsa. Ci sembra quasi di vedere incarnata in Marta la misericordia del buon samaritano nella sua versione più normale. Non è necessario essere sulla strada e trovarsi di fronte un malcapitato aggredito dai briganti, basta la propria casa e in essa vivere il servizio più umile in modo generoso e quotidiano. Il poeta indiano Tagore dice così in una sua lirica: «Donna leggiadra! Con uno sguardo dei tuoi occhi potresti depredare tutta la ricchezza dei canti suonati sulle arpe dei poeti, ma non ascolti le loro lodi, perciò io vengo a lodarti. Potresti umiliare ai tuoi piedi le più orgogliose teste del mondo. Ma sono i tuoi cari, sconosciuti alla fama, che preferisci adorare, perciò io ti adoro. Continua a leggere

Imbalsamare il Risorto?

La Settimana Santa si apre a Betania con il gesto stupendo di Maria, ma non meno santa è la settimana che segue, questa, dei giorni fra l’Ottava di Pasqua. Il primo di essi, oggi, è considerato quasi festivo da alcuni fedeli che partecipano alla Messa di Pasquetta. Se l’olio di nardo con cui Maria a Betania aveva inondato Gesù prima della sua passione aveva caratterizzato il lunedì della Settimana Santa, il lunedì fra l’Ottava di Pasqua – conosciuto come Lunedì dell’Angelo – è segnato da un olio che non serve più ad imbalsamare il cadavere di Gesù. Continua a leggere

Giovedì Santo. Eucaristia è… lavare i piedi!

Stasera al centro di tutto c’è l’Eucaristia. Non una cosa su cui parlare. Ma un gesto da contemplare. L’evangelista Giovanni ci mostra Gesù chino a terra nell’atto di lavare i piedi ai discepoli. È solo un anticipo di ciò che farà di lì a poche ore per tutti gli uomini: amarli sino alla fine, amarli sino a donare la vita sulla croce. Se dell’Eucaristia – quella che noi chiamiamo Messa o Comunione – dovessimo salvare una sola immagine, dire una sola cosa importante, ebbene, è la lavanda dei piedi. Continua a leggere

Betania: l’amore di Maria e la pretesa di Giuda…

I primi giorni della Settimana Santa servono a farci diventare più intimo quel Gesù che è pronto a dare la vita per noi. Oggi, lunedì della Settimana Santa, siamo condotti nella casa di Betania. Sappiamo che cosa è successo in questa località che dista meno di tre chilometri da Gerusalemme: Gesù ha risuscitato l’amico Lazzaro, lo ha ridonato vivo alle sorelle Marta e Maria. Continua a leggere

Quinta Domenica di Quaresima. Tocca…

D’accordo, Gesù. Ci hai fatto assaporare l’acqua che disseta per sempre, ci hai aperto gli occhi con la luce che squarcia le tenebre del peccato, ma noi ora vogliamo toccare con mano la vittoria su quel male estremo che attanaglia la nostra vita: la morte che ce la ruba quando meno ce lo aspettiamo e che, comunque, anche se dopo lunghi anni, arriva inesorabile a toglierci gli affetti più cari. Continua a leggere

Sedicesima Domenica del Tempo Ordinario. Dalla parte di Maria…

L’interpretazione più diffusa di questa pagina evangelica conduce normalmente ad un bivio: Marta rappresenta la vita attiva, la via del fare; Maria la vita contemplativa, la via del pensare. L’errore sta nel credere che si debba decidere se stare dalla parte di Marta o dalla parte di Maria, come se la vita fosse o tutta pensiero o tutta azione. Tra l’altro, Gesù sembra aver preferito Maria, affermando che la sua è la parte migliore… ma intanto, però, è seduto a godere della mensa che Marta ha preparato. Continua a leggere