Gesù, pienezza della divinità

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A

Foto AC

San Paolo non c’era sul monte Tabor ad assistere allo spettacolo della trasfigurazione di Gesù. Eppure, scrivendo ai Colossesi, enuncia in modo perfetto quello che Pietro, Giacomo e Giovanni videro sul monte: «È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità».

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Estetico e anestetico

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

«Quando si svegliarono, videro…». Come si fa ad addormentarsi in un momento così decisivo? Pietro, Giovanni e Giacomo si erano lasciati anestetizzare sul monte Tabor, «oppressi dal sonno». Gesù, invece, si era come estetizzato davanti a loro.

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Mi sto trasformando

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A

Ci è difficile comprendere sino in fondo quello che avviene sul monte, dove Gesù ha condotto Pietro, Giacomo e Giovanni: si è trasfigurato davanti a loro. Che cosa significa? Per un momento ha fatto vedere loro chi è veramente: «Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». Gesù è Dio: questo vedono i tre discepoli, e si spiega che non vogliano più andare via da quel posto, che assomiglia al paradiso, dove l’uomo è nella compagnia di Dio. Ma la trasfigurazione è solo una anticipazione. Continua a leggere

Al di là delle apparenze: la bellezza

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

Ecco altre due parole per il nostro cammino di Quaresima: «apparenze» e «bellezza». Sullo sfondo ce n’è una terza, che è quella che dà il nome a questa seconda domenica di Quaresima: «trasfigurazione». Partiamo dall’avvenimento di cui sono testimoni Pietro, Giovanni e Giacomo sul monte Tabor, noto appunto come trasfigurazione di Gesù: «Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante». Una visione? Una apparizione? Oppure semplicemente un sogno? Continua a leggere

Tabor, iniezione di bellezza

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Raffaello Sanzio, Trasfigurazione (1516 – 1520)

Per capire la scena evangelica della trasfigurazione, bisogna essere andati qualche volta in alta montagna, in una giornata dai contorni netti, in cui l’azzurro del cielo si staglia sui verdi prati e magari si riflette nel blu cupo di un laghetto incastonato tra le rocce. Il silenzio ti permette di sentire il tuo respiro affannoso, il rumore dei tuoi passi. Per un attimo – ma è un attimo che riesce a durare – ti riconcili con te stesso. Continua a leggere

Ascoltare per vedere…

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – Anno A

L’apostolo Pietro, che pure aveva tanti momenti passati con Gesù da ricordare, fa riferimento alla trasfigurazione. Una storia di quelle incredibili, che rischiano di farti passare per un visionario. E Pietro nella sua lettera sembra voler insistere che non si tratta di un racconto simbolico, quasi un modo per dire che la gloria della risurrezione abitava già il corpo del Gesù terreno. No, la trasfigurazione è esattamente il contrario di una favola artificiosamente inventata, è un fatto di cui Pietro è stato testimone oculare insieme a Giacomo e Giovanni. Continua a leggere

Partire e patire

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno A

C’è un alto monte su cui Gesù conduce Pietro, Giacomo e Giovanni. Non è il monte altissimo su cui il diavolo aveva condotto Gesù nel deserto delle tentazioni. Eppure, c’è una continuità tra questo deserto ed il monte della trasfigurazione. Continua a leggere

Il filo della trasparenza

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

DSC_0514La seconda domenica di Quaresima ci porta dal deserto delle tentazioni al monte della trasfigurazione. Sono due tappe obbligate di questo tempo liturgico. Sul monte in cui Gesù è salito insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni accade un fenomeno strano: «mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante». Gesù entra in dialogo non solo con il Padre, ma anche con Mosè ed Elia, cioè con la Legge e con i Profeti. I tre discepoli, pur «oppressi dal sonno (…) videro la sua gloria». Impossibile evitare un parallelo con un altro momento della vita di Gesù, nel Getsemani: anche allora Gesù conduce i tre discepoli con sé, più vicini, nel momento della preghiera; anche in quel momento essi sono oppressi dal sonno, ma non riescono a restare svegli per vedere l’agonia di Gesù. Continua a leggere

Seconda Domenica di Quaresima. Guarda…

Gesù sul monte si lascia guardare da Pietro, Giacomo, Giovanni. Che cosa vuol dire? Che prima non era mai successo? No, mai così prima di quel giorno. Vedevano Gesù tutti i giorni, stavano sempre con lui, giravano per i villaggi, dialogavano, mangiavano insieme. Eppure, solo quel giorno, sul monte, Gesù si lasciò guardare nel profondo, si lasciò come riconoscere in quello che Egli era veramente. Continua a leggere

Seconda Domenica di Quaresima. Il monte della preghiera…

La seconda domenica di Quaresima ci porta sempre sul monte della trasfigurazione. L’avvenimento è davvero strano: Gesù porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e, davanti a loro, si trasfigura. Come se in un film, più o meno a metà, compaia una scena che anticipa il finale: chi guarda il film non lo sa, si domanda che cosa voglia dire quella scena, e se la ricorderà alla fine del film, quando avrà la consapevolezza anche lui di quanto il regista ha voluto come anticipare dentro la trama del film. Continua a leggere