Gesù e il precipizio…

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Foto di Hobhan da Pixabay

Se avessi potuto essere in compagnia di Gesù su quella strada che se lo portava lontano da Nazaret, avrei cercato di consolarlo. Essere rifiutato proprio lì dove sei cresciuto, Gesù, e sei diventato, da bambino, uomo, non deve essere stata una bella sensazione.

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La fede e la gratitudine

VENTOTTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

La prima lettura ci ha presentato la vicenda di Naaman Siro, comandante dell’esercito siriano, affetto dalla lebbra, il quale viene a sapere che un profeta in Israele ha il potere di guarirlo. La delusione è grande, quando il profeta Eliseo lo invita ad immergersi sette volte nelle acque del fiume Giordano. «Naaman si sdegnò e se ne andò dicendo: “Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra. Forse i fiumi di Damasco non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?”. Si voltò e se ne partì adirato». Continua a leggere

Un cuore che testimonia

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno B

Oggi la Parola di Dio – in particolare la seconda lettera – ci regala preziose informazioni circa il modo di attendere. San Paolo parla di un’attesa del Signore contrassegnata da tre atteggiamenti concreti: la gioia, la gratitudine, la preghiera. Continua a leggere

Normalità e gratitudine

VENTOTTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Verso il ghiacciaio del MorterascCi sono due parole che vanno a braccetto nel messaggio che la Parola di Dio vuole lasciarci nel cuore oggi: normalità e gratitudine. Entrambe sono parole o dimenticate o manipolate dal nostro mondo. La normalità è diventata il modo per far passare la legge selvaggia dell’autonomia dell’individuo. Di ognuno si dice che «è normale» – «era un bravo ragazzo, un ragazzo normale, come tutti», lo si sente spesso anche quando il «bravo ragazzo» si è macchiato di un orrendo delitto – perché si tende a negare che vi sia la relazione con una mappa di valori che valga per tutti, a cui la normalità debba fare riferimento. Ognuno è norma a se stesso, per cui ognuno è normale. Continua a leggere

L’alleanza tra Dio e Noè

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Arcobaleno su AlaskaIl nostro itinerario quaresimale seguirà la pista dell’alleanza, tracciata nelle prime letture delle domeniche di Quaresima. Il significato biblico della parola «alleanza» è un po’ diverso dal significato che normalmente si dà a questa parola. Noi pensiamo a due nazioni o a due persone che stringono un patto bilaterale, in cui ciascuno ha qualcosa da guadagnare ma anche un impegno da mantenere. Alla base dell’alleanza biblica, invece, c’è un solo contraente – Dio – che, decide di stringere un’alleanza con l’umanità, e tale iniziativa è mossa esclusivamente dall’amore. Continua a leggere

Custodire e meditare…

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Fiori alla finestra del Rifugio Cason (Rasciesa - Val Gardena)

Fiori alla finestra del Rifugio Cason (Rasciesa – Val Gardena)

Nel primo giorno dell’anno, nella pienezza della gioia del Natale, la Chiesa ci invita ancora una volta a guardare a Maria, la Madre di Dio. Lo ha fatto nel cammino dell’Avvento mostrandoci – nella solennità dell’Immacolata Concezione – ciò che Dio ha voluto fare in anticipo in questa donna in previsione proprio della sua divina maternità. Ora ce la mostra nell’atto di custodire e meditare nel cuore quel mistero dell’Incarnazione che si è realizzato nella sua carne. Davvero Maria è il telaio dell’incarnazione, colei che ha tessuto Dio per noi, donando al mondo Gesù Cristo, vestito della nostra salvezza. Continua a leggere

Ventottesima Domenica del Tempo Ordinario. Il dono e il donatore…

Perché gli altri nove lebbrosi guariti non tornano sui propri passi per ringraziare Gesù? Non è difficile immaginare almeno due ipotetiche motivazioni. La prima: Gesù non li ha toccati, ma solo guardati; ha detto loro di presentarsi ai sacerdoti, i quali – secondo le disposizioni contenute nel Levitico – avrebbero dovuto attestare la loro guarigione, che però non è avvenuta lì davanti a Gesù, ma lungo la via; quindi, la loro purificazione resta un fatto inspiegabile che non è possibile attribuire a qualcuno e, con certezza, nemmeno a Gesù. Continua a leggere