La più grande di tutte è la carità!

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Al centro della Parola di Dio, oggi, c’è quello che viene chiamato «inno alla carità». Continuando il brano della prima lettera di san Paolo ai Corinzi ascoltato domenica scorsa, ci viene detto che fede, speranza e carità sono le tre cose che rimangono, ovvero le più importanti, l’essenziale della vita (tanto è vero che esse costituiscono le tre virtù teologali, ovvero le tre fondamentali dimensioni del nostro rapporto con Dio). Viene aggiunto anche che «la più grande di tutte è la carità». Usiamo pure il termine «amore» se ci è più familiare, a patto di intenderlo con quelle caratteristiche della carità che san Paolo così bene descrive: «è magnanima, è benevola, non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità». Continua a leggere

Pubblicità

Colpo di testa 53 / C’è anche chi chiede la carità della cultura

Corriere di Como, 12 dicembre 2017

Stavolta il colpo di testa lo faccio nella mia porta. Lo so, si chiama autogol, e lo fanno i difensori maldestri e sfortunati, per un eccesso di zelo. A dire il vero, io presto solo la testa per girare il pallone che mi è giunto dal solito soggetto divisivo, forse un po’ isolato, sicuramente inascoltato, uno che sta vicino al corner insomma. Ve ne sono anche nella mia squadra, di solito stanno in panchina, ma qualche minuto in campo l’allenatore glielo deve far fare anche a loro. Continua a leggere

Gesù, giudice finale

CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Anno A

Parabola o realtà? La pagina evangelica di oggi sembrerebbe alludere ad un’immagine parabolica, ad una di quelle scene paradossali che Gesù amava mettere davanti agli occhi dei suoi uditori. Da non prendere alla lettera, dunque. No, questa non è una parabola. Gesù usa sì un’immagine che doveva essere usuale – il pastore che separa le pecore dalle capre – ma per descrivere un fatto che avverrà realmente e che riguarderà ciascuno di noi. Gesù si presenta come il giudice finale e anticipa, a nostro favore, i criteri del giudizio. Continua a leggere

Lo schiaffo della misericordia

VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Oggi la pagina evangelica sembra metterci davanti agli occhi un Gesù maleducato. Egli sembra allineato con l’atteggiamento sprezzante che gli ebrei nutrivano per i pagani (erano come dei… cani!). Non è così: poco prima egli ha avuto parole di fuoco nei confronti di scribi e farisei. La linea di demarcazione non è data dalla geografia e tantomeno dalle culture: ogni muro è abbattuto dalla fede. Certo, il pane è per i figli, ma figli si è per la fede non per il sangue. Continua a leggere

L’amore e la carità

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Dal Monte Boletto, la nebbia trascolora nella trasparenza...

Dal Monte Boletto, la nebbia trascolora nella trasparenza…

Come si fa in fretta a passare dalla meraviglia allo sdegno. A Nazaret, la città ove è cresciuto e ha vissuto per tanti anni, Gesù viene accolto con meraviglia per le «parole di grazia che uscivano dalla sua bocca». La meraviglia, però, è già intrisa di quel sospetto, di quella invidia, di quel fastidio che prende sempre corpo quando uno, giudicato normale, – figurarsi poi se è solamente il figlio di un carpentiere! – torna con il suo bagaglio di fascino e di cultura e pronuncia parole che possono sconcertare. La meraviglia sembra già così lontana dallo stupore autentico, che magari non capisce tutto, ma è disposto ad accogliere. E, infatti, quando Gesù dice pane al pane, ecco questa falsa meraviglia tramutarsi in sdegno e addirittura in malevolenza e in tentata violenza. Sì, ha ragione Gesù: «nessun profeta è bene accetto nella sua patria». Continua a leggere

Giustizia

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

presepe verdeSiamo giunti alla terza domenica di Avvento, ed è l’occasione per procurarci la terza stoffa. Se ascoltiamo attentamente le parole di Giovanni Battista – è ancora lui il protagonista sulla scena – ci viene subito da pensare che egli ci stia invitando a praticare la giustizia nei nostri comportamenti quotidiani. E la giustizia è una delle quattro virtù cardinali. È la nostra terza stoffa per confezionare l’abito cristiano.

Che cosa s’intende con la parola «giustizia»? Essa è quella virtù morale cardinale che regola il nostro rapporto con Dio e con il prossimo. Sì, avete udito bene: con Dio e con il prossimo! Continua a leggere