Colpo di testa 170 / Il mistero tragico del visibile e dell’invisibile

Corriere di Como, 30 giugno 2020

Foto tratta dal profilo Facebook di Mario Bressi

Quando un virus uccide sparando nel mucchio, è in azione il mistero dell’invisibile sconosciuto che toglie sicurezza alla vita. Quando ad uccidere i propri figli è un padre – che poi si toglie egli stesso la vita – allora siamo nella nebbia del mistero del visibile conosciuto, di cui però è quasi impossibile prevedere la lucida follia. Se la scienza erode giorno dopo giorno il terreno del virus e, si spera, riesca infine a trasferirlo nell’oasi del conosciuto, non così è dell’altro atroce mistero, che nessuna scienza riuscirà mai a svelare completamente sino a renderlo permeabile ad una logica ragionevole. Continua a leggere

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Colpo di testa 113 / Social: etica e digiuno per restare liberi

Corriere di Como, 16 aprile 2019

Era già successo per un tempo più lungo tra il 13 e il 14 marzo scorso. Si è ripetuto tra mezzogiorno e le tre del pomeriggio di domenica scorsa. Un blackout di tre social network – Facebook, Instagram e WhatsApp – ha messo in ginocchio milioni di utenti in tutta Europa. Continua a leggere

Colpo di testa 101 / Vite inghiottite dai telefonini

Corriere di Como, 22 gennaio 2019

Che rapporto abbiamo con il nostro telefonino? È uno strumento nelle nostre mani, o siamo noi ad essere condizionati pesantemente dalla sua presenza dentro le nostre vite? Appurato che si chiama telefonino, ma quasi non serve più (solo) per telefonare, la questione del suo utilizzo è complessa. Mi ha colpito la notizia che arriva dal carcere di Poggioreale a Napoli, dove un detenuto quarantenne ha pensato bene di ingoiare un telefonino, introdotto non si sa come nella sua cella, per paura che venisse trovato da un imminente controllo della Polizia Penitenziaria. Continua a leggere

Quegli assurdi «mi piace» al femminicidio…

I social network hanno uno strano privilegio: riescono a dare un tocco di “novità” mediatica, a stendere una pennellata di cattivo gusto, che prima era impensabile! Siamo a Postiglione, un paese di neanche mille abitanti nel salernitano. A poche ore dalla celebrazione altisonante della Giornata contro la violenza nei confronti delle donne – con le bacheche Facebook piene per l’occasione di frasi fatte condivise e “piacciate” da milioni di utenti – ieri un uomo di 32 anni ha ucciso con diverse coltellate all’addome la ex moglie, al termine di un furibondo litigio avvenuto nell’abitazione di lei. Ennesimo fatto di cronaca nera, ennesimo femminicidio, esecrato e condannato con quante più parole si possono dire o pensare. Continua a leggere

Il Papa su Twitter… ma teniamo i piedi per terra!

Il Papa twitta, ed esplode l’entusiasmo. Il fatto che Benedetto XVI abbia deciso di aprire un profilo sul popolare social network è certamente un atto simbolico di una giusta attenzione della Chiesa ad abitare il mondo della comunicazione digitale. Non vorrei spegnere qualche ardore, dicendo che si tratta di un atto simbolico. Continua a leggere

Corsivo. Reale e virtuale: un problema educativo vero…

Nella Chiesa è giusto discutere su tutto. Figurarsi se non è possibile avere pareri diversi sul ruolo della Rete. A patto che il “litigio” non sia sterile, perché il problema è serio e interseca il terreno della fede in più punti, a partire da quello educativo. Continua a leggere

Quinta Domenica di Quaresima. Nel chicco di grano…

I farisei hanno appena espresso tutta la loro preoccupazione, dopo l’ingresso trionfante di Gesù a Gerusalemme: «Ecco, il mondo è andato dietro a lui!». E arrivano anche alcuni Greci che si rivolgono a Filippo (che forse conosceva la loro lingua, essendo di Betsaida) con una frase anch’essa significativa: «Vogliamo vedere Gesù». Continua a leggere

Genitori spauriti e la “sindrome di Lolita”…

«Ipersessualizzazione». E’ la nuova parola – coniata alcuni anni fa da una sessuologa canadese – che indica quella particolare rappresentazione del bambino e della bambina come una sorta di adulto sessuale in miniatura. In Francia proprio ieri è stato presentato in Parlamento dall’ex-ministro dello Sport Chantal Jouanno un rapporto che nelle intenzioni vuole difendere i bambini e soprattutto le bambine dalla cosiddetta “sindrome di Lolita”. Continua a leggere