La lavatrice dell’Agnello

TUTTI I SANTI

Foto AC – panorama dal Seceda

I Santi che celebriamo oggi sono proprio tutti, quelli che sono stati innalzati agli onori dell’altare e quelli che la santità l’hanno vissuta nel nascondimento. La santità non è una condizione che si raggiunge, ma è una tribolazione che si vive giorno per giorno.

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Colpo di testa 228 / Il tasto dolente delle zucche vuote

Corriere di Como, 2 novembre 2021

Foto di Yuri_B da Pixabay

Ieri mi è venuta una domanda strana, una di quelle domande inutili che è necessario però farsi perché innescano una riflessione tutt’altro che inutile. Anzi decisiva. Ma il 1° novembre perché si fa festa? Perché i ragazzi sono a casa da scuola e i grandi non vanno a lavorare?

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La santità e la vita

TUTTI I SANTI

Chi sono i santi che oggi la Chiesa festeggia? L’Apocalisse ce ne dà una descrizione: «una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua». Sono tantissimi, mentre noi quando usiamo la parola «santi» usiamo il contagocce e pensiamo che siano pochi. Soprattutto crediamo fermamente che la santità sia una cosa che non ci riguarda, perché è troppo difficile e richiede una perfezione morale da cui siamo lontani. Continua a leggere

Un cielo vicino

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Il grande affresco che l’Apocalisse ci ha messo davanti agli occhi è un tentativo di descrivere il paradiso. Come tutte le immagini riesce a regalarci delle impressioni vivaci che sanno parlare ben di più e meglio delle parole. Ad esempio, la «moltitudine immensa che nessuno poteva contare». In un mondo in cui l’economia detta le sue regole, per cui siamo abituati a contare e a misurare tutto, l’immagine di una «moltitudine immensa che nessuno poteva contare» è una dirompente iniezione di serenità. Continua a leggere

I «senza terra»

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

La parola «santo» in greco suona in un modo inconfondibile – aghios – il cui significato non lascia dubbi: «senza terra». In effetti a noi, istintivamente, la parola «santo» fa pensare al cielo. I santi ci richiamano il paradiso, e non è forse il paradiso, il cielo, la condizione da cui è assente proprio la terra? Se così fosse, tutto sarebbe facilmente spiegato: noi siamo in terra, i santi sono in cielo. Invece no: resta da spiegare come sono finiti in cielo i santi. Continua a leggere

Il valore aggiunto della fede

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Ieri, solennità di tutti i Santi, abbiamo scoperto, grazie al grande affresco delle Beatitudini, ciò che accomuna tra loro i santi: l’essersi fidati di Dio. Nello spazio di queste ore tra la solennità dei santi e la commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa ci mostra che questa fiducia in Dio non annulla lo scacco della morte. Continua a leggere

Santità, orme visibili

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Non so se vi siete accorti che le tre letture che la liturgia propone per questa solennità dei Santi iniziano tutte con un verbo che è tra i più importanti nella nostra vita: vedere.

La lettura tratta dal libro dell’Apocalisse dice: «Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo…». Il brano della prima lettera di Giovanni dice: «Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». La pagina evangelica è quella bellissima in cui Gesù proclama le Beatitudini; essa inizia così: «In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte… e insegnava loro dicendo: Beati…». Vedere è il verbo della consapevolezza, oserei dire della certezza. Continua a leggere

Un cammino che fa per noi

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

dal-passo-gardena-in-alta-badiaLa parola «santo» suscita in noi un grande rispetto, ma anche una grande distanza. Dice qualcosa che è molto vicino a Dio, che ne ricopia in terra la perfezione. Dice una vita realizzata, la cui santità è stata riconosciuta dopo la morte, ma di cui si è avuta la percezione anche prima. Continua a leggere

Si sono fidati di Dio!

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

DSC_0097«Beato te!». Ci capita di dirlo o anche solo di pensarlo quando ad un altro accade una situazione che per noi resta allo stato di semplice desiderio. È un’esclamazione di per sé ancora lontana dall’invidia, ma che può aprirle la strada. Così come, invece, può essere l’anticamera di uno sforzo umano a trasformare anche il proprio desiderio in realtà, ad essere anche noi «beati» come consideriamo «beato» l’altro. Questo secondo sbocco è quello inteso da Gesù nel suo famoso discorso della montagna in cui si trovano appunto le beatitudini che abbiamo appena ascoltato. Gesù identifica alcune situazioni beate e le propone ai suoi discepoli come progetto di vita. Non sono cioè un traguardo, qualcosa che sta in fondo, ma rappresentano un cammino. Continua a leggere

Solennità di Tutti Santi. Santità, umiltà mai mediocre…

È sempre difficile spiegare chi sono i Santi. Si corrono due rischi estremi, quello di pensarli come l’élite cristiana formata da pochi eletti e quello di diluirli dentro una melassa dei buoni sentimenti. I santi non sono né eroi invincibili e inarrivabili, né buonisti accomodanti capaci di andare d’accordo con tutti. Già, ma chi sono? Continua a leggere