Le beatitudini nella persona di Gesù

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Vallunga – Foto AC

Chiamati lungo il mare, lasciano le barche e le reti e subito lo seguono. Verso dove? Gesù usa una parola strana. Parla di «regno dei cieli» o «regno di Dio». È lì che ci vuole portare.

Continua a leggere
Pubblicità

Il cuore dell’umanità

SESTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Esistono ancora i falsi profeti? Quelli di cui tutti dicono bene? Credo di sì, e forse il loro numero è aumentato ed è sicuramente più subdola la loro cassa di risonanza grazie a mezzi di consenso ancora più sofisticati. Oggi si direbbe che i falsi profeti sono quelli che hanno tanti “mi piace” nei social…

Continua a leggere

Il tamarisco e l’albero

SESTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

La pagina evangelica è assai famosa: si tratta delle beatitudini nella versione offertaci da Luca (che è ancora più forte di quella classica che si trova nel vangelo di Matteo, anche perché non si limita al «beati voi» ma aggiunge il «guai a voi»). La lettura che viene fatta delle beatitudini è spesso tutta sbilanciata su un versante sociale e si ferma alla prima di esse, il «beati voi poveri», dando alla povertà un significato esclusivamente economico. È una lettura senza fondamento, che, tra l’altro, ci fa perdere di vista l’autentico messaggio che Gesù vuole trasmettere. Continua a leggere

I «senza terra»

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

La parola «santo» in greco suona in un modo inconfondibile – aghios – il cui significato non lascia dubbi: «senza terra». In effetti a noi, istintivamente, la parola «santo» fa pensare al cielo. I santi ci richiamano il paradiso, e non è forse il paradiso, il cielo, la condizione da cui è assente proprio la terra? Se così fosse, tutto sarebbe facilmente spiegato: noi siamo in terra, i santi sono in cielo. Invece no: resta da spiegare come sono finiti in cielo i santi. Continua a leggere

Santità, orme visibili

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Non so se vi siete accorti che le tre letture che la liturgia propone per questa solennità dei Santi iniziano tutte con un verbo che è tra i più importanti nella nostra vita: vedere.

La lettura tratta dal libro dell’Apocalisse dice: «Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo…». Il brano della prima lettera di Giovanni dice: «Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». La pagina evangelica è quella bellissima in cui Gesù proclama le Beatitudini; essa inizia così: «In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte… e insegnava loro dicendo: Beati…». Vedere è il verbo della consapevolezza, oserei dire della certezza. Continua a leggere

Il «portale» della vita

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Chiesa di MognoTutti quelli che navigano su internet sanno che cosa significa «portale». Ogni sito ne ha uno e ve ne sono alcuni che permettono in pochi secondi di trovare un mucchio di informazioni. Nel Medioevo, quando si edificava una chiesa, si era molto attenti al «portale»: esso doveva indicare il passaggio dalla dispersione al raccoglimento, ma aveva anche lo scopo di mostrare in tutta la sua bellezza i contenuti essenziali della fede. Anche la nostra piccola chiesa ha un «portale»: è molto semplice, ed è composto solo da una vecchia porta. Anzi, è una porta antica, che mostra i segni del tempo. Continua a leggere

Si sono fidati di Dio!

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

DSC_0097«Beato te!». Ci capita di dirlo o anche solo di pensarlo quando ad un altro accade una situazione che per noi resta allo stato di semplice desiderio. È un’esclamazione di per sé ancora lontana dall’invidia, ma che può aprirle la strada. Così come, invece, può essere l’anticamera di uno sforzo umano a trasformare anche il proprio desiderio in realtà, ad essere anche noi «beati» come consideriamo «beato» l’altro. Questo secondo sbocco è quello inteso da Gesù nel suo famoso discorso della montagna in cui si trovano appunto le beatitudini che abbiamo appena ascoltato. Gesù identifica alcune situazioni beate e le propone ai suoi discepoli come progetto di vita. Non sono cioè un traguardo, qualcosa che sta in fondo, ma rappresentano un cammino. Continua a leggere

Solennità di Tutti i Santi. Il miracolo di Gesù… moltiplicato!

Gesù ha messo la felicità al centro del suo annuncio, ha proclamato le beatitudini. Sembra che la risposta che accomuna il desiderio di tutti gli uomini del mondo, appartenenti a culture e religioni diverse, sia proprio la felicità, eppure il linguaggio delle beatitudini di Gesù non è immediato e non soddisfa a primo acchito quasi nessuno. Che senso ha, infatti, affermare che felici sono i poveri in spirito, quelli che sono nel pianto, i miti, quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati per la giustizia? I conti non tornano, perché queste categorie appartengono secondo noi al regno dell’infelicità, dell’emarginazione sociale, della fatica, della mancata realizzazione della vita. Continua a leggere

Sesta Domenica del Tempo Ordinario. Ma io vi dico…

«Ma io vi dico…». La frase, di per sé, si presta a tanti usi. Oggi quel «ma» che sta all’inizio di una frase solitamente introduce un ribasso. Il papà ti ha detto di comportarti bene, ma io ti dico che puoi anche fare a meno di ascoltarlo… La mamma ti ha chiesto di aiutarla, ma io ti dico che puoi anche non ascoltarla… Continua a leggere

Solennità di Tutti Santi. Santità, umiltà mai mediocre…

È sempre difficile spiegare chi sono i Santi. Si corrono due rischi estremi, quello di pensarli come l’élite cristiana formata da pochi eletti e quello di diluirli dentro una melassa dei buoni sentimenti. I santi non sono né eroi invincibili e inarrivabili, né buonisti accomodanti capaci di andare d’accordo con tutti. Già, ma chi sono? Continua a leggere