Siamo come catapultati su un’altra scena: eravamo in un quadro di penitenza e di sacrificio al fiume Giordano, ora siamo in un contesto di godimento e di festa al matrimonio di Cana di Galilea. Ma… «non hanno vino».
All’inizio di ogni anno, quasi a dare senso ai nostri auguri, la Chiesa pone, come frontespizio di grazia sublime, Maria, la Madre di Dio. È con questa particolare qualità che la veneriamo oggi: la madre di Dio, non dunque semplicemente la madre di un bambino di nome Gesù, ma la Θεοτόκος, la Dei genetrix.
Gesù è stato adolescente. Da bambino si è fatto improvvisamente grande: così i genitori percepiscono l’adolescenza del figlio, come una improvvisa richiesta di autonomia, che genera angoscia.
Andare in fretta non si addice ai burocrati, a coloro che confondono le persone con le pratiche da sbrigare. Nei vangeli di Natale ad andare in fretta sono soltanto Maria e i pastori. Gli altri sono come ingessati.
Maria ci sta nuovamente davanti, umile e insieme sublime sulla scena dell’incarnazione. Noi parliamo di annunciazione, ma quella parola di annuncio è in realtà già carne. Dicendo «avvenga per me» Maria è madre per opera dello Spirito Santo.
Potremmo dire che la festa odierna di Maria assunta in cielo ha il suo segreto in una Maria… piccola. Basta contemplarla nel viaggio che ci ha descritto il Vangelo: giovane donna incinta che affronta una regione montuosa per andare a far visita alla cugina Elisabetta prossima al parto. «In fretta», annota l’evangelista. Non è la nostra fretta, quella che ci procura tanto stress. È la fretta di chi porta dentro Dio, eppure resta umile serva.
Il dramma della passione di Gesù che abbiamo ascoltato comincia nel profumo, quello di puro nardo con cui una donna inonda il capo di Gesù a Betania. L’atto finale – quello della risurrezione – comincerà con le donne che comprano aromi per ungere il corpo di Gesù, ma non li potranno usare perché il sepolcro è vuoto. Del resto Gesù lo aveva detto: «Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura». L’amore è sempre in anticipo, e il gesto di quella donna – che l’evangelista Giovanni identifica con Maria, sorella di Marta e Lazzaro – preannuncia addirittura la risurrezione.
Il re Davide – come ci ha raccontato la prima lettura – aveva voglia di fare qualcosa per Dio: si sentiva in colpa nell’abitare una bella casa di legno, mentre la presenza di Dio era custodita sotto una tenda. Davide voleva costruire una casa a Dio, e confida il suo progetto al profeta Natan, il quale gli dà il suo appoggio, utilizzando una espressione molto forte: «Il Signore è con te» (è la stessa con cui l’angelo saluterà Maria, annunciandole la nascita di Gesù). Continua a leggere →
La festa dell’Immacolata costituisce una sosta meravigliosa nella serie delle quattro domeniche di Avvento che ci conducono al Natale. È come quando, lungo il sentiero che sale verso la vetta, si raggiunge un pianoro da cui si gode già lo scorcio di quel punto di arrivo tanto agognato. La solennità odierna è il balcone da cui si vede il Natale in tutta la sua bellezza! Continua a leggere →
In questa solennità di metà agosto la Chiesa ci propone due pagine bellissime. La prima lettura è tratta dall’Apocalisse, un testo pieno di immagini. Il drago rosso che trascina giù in terra le stelle del cielo si contrappone alla donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi. Il drago vorrebbe divorare il figlio che la donna sta per partorire. Continua a leggere →