ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Potremmo dire che la festa odierna di Maria assunta in cielo ha il suo segreto in una Maria… piccola. Basta contemplarla nel viaggio che ci ha descritto il Vangelo: giovane donna incinta che affronta una regione montuosa per andare a far visita alla cugina Elisabetta prossima al parto. «In fretta», annota l’evangelista. Non è la nostra fretta, quella che ci procura tanto stress. È la fretta di chi porta dentro Dio, eppure resta umile serva.
Quel viaggio siamo soliti definirlo come un viaggio di servizio: Maria va ad aiutare Elisabetta. Invece fu essenzialmente un viaggio di rivelazione: Elisabetta e Maria, attraverso i sussulti dei bimbi che portano in grembo, si scambiano saluti che rivelano chi è Dio e come sarà preparata la sua venuta. Maria dunque è grande perché Dio la abita nel profondo della sua carne, ma è grande soprattutto perché è rimasta quella piccola Maria, della cui umiltà si è innamorato il Signore per sceglierla come arca dell’alleanza.
In questa piccola e grande Maria sta il messaggio che ci viene in questo giorno di festa di metà agosto. La Chiesa ha proclamato la sua santità anche con il dogma dell’assunzione al cielo, che si lega strettamente a quello dell’Immacolata Concezione. Maria si è addormentata nella morte, portando subito con sé il suo corpo accanto a quello risuscitato del Figlio Gesù. Un privilegio dovuto non alla sua grandezza ma alla sua umiltà.
Se davvero vogliamo imitare Maria, la «donna vestita di sole» in cui l’Apocalisse vede raffigurata la Chiesa, allora mettiamoci sulle sue orme di umile ancella. Compiamo anche noi il nostro viaggio nella regione montuosa della nostra vita, con tutte le asperità e le difficoltà che essa ci riserva. Confidiamo anche noi nella onnipotenza di Dio che sa fare grandi cose con la nostra piccolezza. C’è sempre il rischio di porre Maria su un piedistallo altissimo, che la allontana da noi. Cerchiamo, invece, di sentirla vicina, non tanto quindi nel suo essere stata resa grande, quanto nel suo essersi fatta piccola. E chiediamo il suo aiuto: «Piccola grande Santa Maria, prega per noi!».
Maria nostra compagna di viaggio. Ci ha preceduto indicandoci la meta e il modo di affrontare le difficoltà della strada; ci è vicina facendoci compagnia ( qualcuno con cui scambiare 4 – certamente non inutili – chiacchiere), sostenendoci. Le sue parole ( quelle sue pochissime parole) sono profezia e assoluta fiducia nel Signore: ancora oggi ci sono ingiustizia, fame, violenza ( ma non dipende da noi?), pure dobbiamo credere che il Regno si realizzerà, già lievita in mezzo a noi. Abbandono filiale e amoroso anche quando le cose sembrano andare di traverso nelle nostre vite
Scrive don Agostino: “Maria è grande perché Dio la abita nel profondo della sua carne, ma è grande soprattutto perché è rimasta quella piccola Maria, della cui umiltà si è innamorato il Signore per sceglierla come arca dell’alleanza”. Possiamo quindi fidarci anche noi piccoli, nella onnipotenza di Dio che sa fare grandi cose con la nostra fragilità, la nostra angoscia, i nostri dubbi, la nostra piccolezza…Scrive don Agostino: ” la festa odierna di Maria assunta in cielo ha il suo segreto in una Maria… piccola.” Buon 15 agosto.
Molto bello quello che scrive Anna: “Maria nostra compagna di viaggio…ci è vicina facendoci compagnia, sostenendoci”