Figli che collaborano…

VENTISEIESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

«Non ne ho voglia» e «Sì, signore» sono due modi sbagliati di iniziare una obbedienza. Intanto, perché sono parole e l’obbedienza è un fatto. Poi, perché esprimono due sentimenti che con l’obbedienza non hanno nulla da spartire: il menefreghismo e la sudditanza. L’obbediente è un uomo libero, che – come dice l’etimologia – ascolta restando in piedi. Continua a leggere

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Il cuore di Maria

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA VERGINE MARIA

Maria è un faro del nostro cammino di Avvento. Com’è il cuore di Maria? Potremmo dire che è un cuore che veglia (è il verbo che già abbiamo utilizzato nel nostro «itinerario del cuore»). E anche i verbi che utilizzeremo nelle prossime domeniche, e poi a Natale e nella solennità dell’Epifania, Maria ha saputo coniugarli alla perfezione. Esattamente di questa perfezione ci parla la solennità odierna, in cui ci è stato proposto il brano evangelico di Luca che ci informa sul momento in cui l’angelo portò a Maria l’annuncio della sua futura maternità. La Vergine avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio. Continua a leggere

Amore e (è) obbedienza…

SESTA DOMENICA DI PASQUA – Anno A

C’era una pubblicità di un gestore telefonico che qualche anno fa ci tormentava con uno slogan apparentemente innocuo. Diceva: «Tutto intorno a te». Espressione per nulla innocua. Anzi, se lo prendiamo sul serio, questo slogan potrebbe essere una moderna descrizione dell’inferno. Il filosofo francese Jean Paul Sartre sosteneva che «l’inferno sono gli altri». Egli pensava che l’inferno sono gli altri che mi impongono i loro problemi e mi costringono a uscire da me stesso ed a relazionarmi con loro. Ora, quanto più lo sono gli altri che dovrebbero girare attorno a me come pianeti al loro sole! Nessuno di noi, in quanto creatura, è capace di essere il centro gravitazionale attorno a cui ruota tutto. Se lo desidera e prova a realizzarlo, la sua vita diventa una tragedia, anche perché se tutti dicono «tutto intorno a me», il risultato reale è la guerra di tutti contro tutti. Continua a leggere

Ventiseiesima Domenica del Tempo Ordinario. Umiltà, unanimità e gioia…

C’è ancora la vigna nel vangelo di questa domenica. Stavolta, però, è la vigna in cui siamo mandati a lavorare dal padre. È la nostra vigna. E noi siamo figli. Nella parabola ascoltata domenica scorsa c’era una sola possibilità: il padrone usciva in piazza a tutte le ore, chiamava i disoccupati, e, raggiunti dalla sua richiesta, si andava a lavorare. Il figlio crede di avere una possibilità in più, visto che la vigna è sua, è quella di suo padre: può obbedire e può disobbedire. Anzi, può dire di sì e poi non andare, e può dire di no e poi pentirsi e andare. Continua a leggere

La teologia di Vito Mancuso scivola spesso…

Vito Mancuso, Obbedienza e libertà, Fazi

La forza emotiva che spinge Vito Mancuso a pensare e a scrivere genera in me tanta simpatia. Ha ragione quando afferma che bisogna trovare un linguaggio nuovo per dire la verità della fede cristiana oggi. Eppure, anche l’ultimo libro – Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana (Fazi Editore) – segue i precedenti in una linea di destrutturazione dei cardini del cattolicesimo. Continua a leggere

Sesta Domenica di Pasqua. Scelti per rimanere nell’amore…

L’immagine della vite, quella vera, trova il suo significato nel comandamento dell’amore. A noi non piace che l’amore sia comandato. Infatti, non è così. L’amore Gesù ce lo ha insegnato, ce lo ha mostrato: la misura dell’amore è il «come io ho amato voi». Continua a leggere