Ite, Missa est!

CORPUS DOMINI – Anno B 
Calice e Cero 1La solennità del Corpus Domini è un richiamo del Giovedì Santo, ed ha al centro il mistero dell’Eucaristia, sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Una delle dicerie che circolavano tra i pagani nei primi secoli della storia della Chiesa era che i cristiani nelle chiese compiessero dei sacrifici cruenti, che versassero il sangue, addirittura sangue umano di una vittima che veniva sacrificata sull’altare. Tutto ciò nasceva dal fatto che all’Eucaristia veniva dato il nome di sacrificio, e che al rito potevano partecipare soltanto quanti già erano battezzati (coloro che si preparavano a ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana nella solenne veglia pasquale venivano allontanati dalla chiesa subito dopo la lettura della Parola di Dio). Continua a leggere

L’Eucaristia e il sacerdozio

GIOVEDÌ SANTO 

Chiesa di Mogno (Canton Ticino)

Chiesa di Mogno (Canton Ticino)

Domenica abbiamo anticipato la prima sorpresa della nuova alleanza tra Dio e l’uomo: Gesù Cristo assomma in sé sia Dio sia l’uomo, diventando così alleanza nella sua stessa persona. Ho anticipato che ci sarebbero state altre due sorprese. Una la sveliamo stasera, celebrando il grande mistero dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio. Uno potrebbe pensare: grande regalo è Gesù Cristo, carne vivente della nuova alleanza… già, ma come posso raggiungerlo, visto che è vissuto duemila anni fa? Ecco entrare in scena il centro del mistero pasquale che questa sera solennemente iniziamo. La sorpresa che si genera nel Cenacolo, prima che Cristo affronti la passione e la morte di croce, è il dono perenne di sé nell’Eucaristia. Continua a leggere

La croce e la libertà

DOMENICA DELLE PALME – Anno B

Crocifisso sulle Steviola, in Val Gardena

Crocifisso sulle Steviola, in Val Gardena

Abbiamo meditato lungo la Quaresima le tappe dell’alleanza tra Dio e il suo popolo. Domenica scorsa il profeta Geremia ci aveva annunciato il proposito di Dio: «Verranno giorni nei quali concluderò un’alleanza nuova» (Ger 31,31). Ora proprio quei giorni ci sono stati raccontati dall’evangelista Marco. Sono giorni della storia umana già venuti (sono passato), giorni però che hanno cambiato e continuano a cambiare la nostra storia (sono presente e futuro). Dio, da grande alleato fedele qual è, ha mantenuto la sua promessa, e, come sempre, lo ha fatto in un modo inaspettato. Attendevamo un Messia, un inviato di Dio? Ebbene, è venuto di persona, perché Gesù è Dio. Eravamo propensi a pensare una salvezza ottenuta a colpi di gloria? Continua a leggere

L’alleanza tra Dio e Noè

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Arcobaleno su AlaskaIl nostro itinerario quaresimale seguirà la pista dell’alleanza, tracciata nelle prime letture delle domeniche di Quaresima. Il significato biblico della parola «alleanza» è un po’ diverso dal significato che normalmente si dà a questa parola. Noi pensiamo a due nazioni o a due persone che stringono un patto bilaterale, in cui ciascuno ha qualcosa da guadagnare ma anche un impegno da mantenere. Alla base dell’alleanza biblica, invece, c’è un solo contraente – Dio – che, decide di stringere un’alleanza con l’umanità, e tale iniziativa è mossa esclusivamente dall’amore. Continua a leggere

Polemiche su papa Francesco… in attesa del ritorno di Cristo!

Perbacco, quanta acrimonia nei giorni che avrebbero dovuto vedere all’opera la tenerezza del Natale! Si sono scatenate furiose catene di sant’Antonio, pro-Bergoglio e contro-Bergoglio (e queste ultime – cosa gravissima – sarebbero pro-Ratzinger). Insomma, la solita polemica dicotomica che affligge la politica, il calcio, il mondo, è entrata – come fumo di satana – dentro la Chiesa. Sia chiaro, c’era già da tempo, e questo dispiace, ma vederla all’azione pro o contro il Papa fa male ancora di più. Continua a leggere

Strumenti nelle mani di Dio

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno B

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Conosciamo bene la figura di Giovanni Battista, che ogni anno invade il nostro Avvento. Eppure egli è presente sempre come uno che… non è! «Non era la luce», dice l’evangelista Giovanni. E il Battista stesso proclama: «Io non sono il Cristo». Egli è «un uomo mandato da Dio», uno che «doveva dare la testimonianza alla luce», uno che di se stesso dice: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore». Continua a leggere

Cristo Re dell’universo. Uomo avvisato, mezzo salvato!

Con la prossima domenica entreremo nuovamente nel ritmo dell’anno liturgico, che si apre con la celebrazione del mistero dell’incarnazione. Avere a che fare con Dio diventato uomo è una cosa che noi non ci saremmo affatto inventata. L’ha decisa Lui, Dio, e l’ha decisa da sempre. Questo Dio diventato uomo è davvero il Re dell’universo, come proclama la solennità odierna: sta in principio e sta alla fine, ma – e questo è forse l’aspetto più sconvolgente dell’incarnazione – sta in mezzo, si è definitivamente mischiato alla storia. Il suo volto è ancora e sempre un volto umano. Continua a leggere

Una catechesi sull’Avvento di quest’anno (con l’aiuto di san Bernardo)…

«Conosciamo una triplice venuta del Signore. Una venuta occulta si colloca infatti tra le altre due che sono manifestate. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini, quando, come egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell’ultima venuta «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio» (Lc 3, 7) e vedranno colui che trafissero (cfr. Gv 19, 37). Occulta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate. Nella prima venuta dunque egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima: nella prima Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima si manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione. Ma perché ad alcuno non sembrino per caso cose inventate quelle che stiamo dicendo di questa venuta intermedia, ascoltate lui: Se uno mi ama, dice conserverà la mia parola: e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui (cfr. Gv 14,23). Ma che cosa significa: Se uno mi ama, conserverà la mia parola? Ho letto infatti altrove: Chi teme Dio, opererà il bene (Sir 15, 1), ma di chi ama è detto qualcosa di più: che conserverà la parola di Dio. Dove si deve conservare? Senza dubbio nel cuore, come dice il Profeta: «Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato» (Sal 118, 11). Poiché sono beati coloro che custodiscono la parola di Dio, tu custodiscila in modo che scenda nel profondo della tua anima e si trasfonda nei tuoi affetti e nei tuoi costumi. Nutriti di questo bene e ne trarrà delizia e forza la tua anima. Non dimenticare di cibarti del tuo pane, perché il tuo cuore non diventi arido e la tua anima sia ben nutrita del cibo sostanzioso. Se conserverai così la parola di Dio, non c’è dubbio che tu pure sarai conservato da essa. Verrà a te il Figlio con il Padre, verrà il grande Profeta che rinnoverà Gerusalemme e farà nuove tutte le cose. Questa sua venuta intermedia farà in modo che «come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste» (1 Cor 15, 49). Come il vecchio Adamo si diffuse per tutto l’uomo occupandolo interamente, così ora lo occupi interamente Cristo, che tutto l’ha creato, tutto l’ha redento e tutto lo glorificherà» (Discorso 5 sull’Avvento, 1-3).

Qual è la venuta intermedia di cui parla Bernardo? Penso che possiamo sicuramente pensare all’Avvento di quest’anno, come tempo liturgico che ci permette di fare l’esperienza della venuta intermedia del Cristo. Continua a leggere

Dodicesima Domenica del Tempo Ordinario. Con Gesù, oltre il «si dice»…

Ve lo immaginate Gesù seduto ad uno dei nostri salotti televisivi a ripetere queste parole: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà». Continua a leggere

Corsivo. Eliminato il presepe, ora tagliano l’albero di Natale…

C’era da aspettarselo. Non appena hanno capito che anche l’albero di Natale è un simbolo cristiano (e non un segno pagano e laico, come qualcuno s’ostina a credere), l’hanno tolto dalla piazza dell’Europa. Continua a leggere