Stasera al centro di tutto c’è l’Eucaristia. Non una cosa su cui parlare. Ma un gesto da contemplare. L’evangelista Giovanni ci mostra Gesù chino a terra nell’atto di lavare i piedi ai discepoli. È solo un anticipo di ciò che farà di lì a poche ore per tutti gli uomini: amarli sino alla fine, amarli sino a donare la vita sulla croce. Se dell’Eucaristia – quella che noi chiamiamo Messa o Comunione – dovessimo salvare una sola immagine, dire una sola cosa importante, ebbene, è la lavanda dei piedi. Giovanni, scrivendo il suo vangelo, ha fatto proprio questo: ha ricordato questa unica scena di quell’ultima cena.
Che cosa c’entra una lavanda di piedi con la Comunione, con la Messa? Lo domando a tutti, ma vorrei che a capirlo in modo tutto particolare siate voi bambini che vi preparate alla Messa di Prima Comunione. Fare la comunione è andare a prendere l’ostia. Andare a Messa è quella cosa che si fa la domenica venendo qui in chiesa, non sempre volentieri. Tutto vero, eppure l’Eucaristia viene prima e viene dopo questi gesti.
Viene prima perché la comunione la facciamo con la persona di Gesù che è vivo in mezzo a noi, e noi a Messa veniamo per incontrare Lui, per ascoltare la sua Parola e per nutrirci di Lui: se la Messa genera in noi solo noia e ci veniamo per forza o per abitudine, vuol dire che non abbiamo capito niente né di Gesù né dell’Eucaristia.
Ma soprattutto l’Eucaristia viene dopo aver fatto la comunione a Messa: l’Eucaristia è a casa e non in chiesa, ed è a casa che si vede se abbiamo fatto la comunione, è a casa che si vede se facciamo davvero la comunione, se laviamo i piedi di nostro marito e di nostra moglie, se cioè viviamo nel servizio reciproco, genitori e figli, fratelli e sorelle. Ecco perché l’evangelista Giovanni ci mostra solo questo gesto. È come se ci dicesse: «Guardate che l’Eucaristia si vede solo così, non è mica questione di mangiare un pezzo di pane e di dire una preghierina piena di fervore». Ecco perché, cari bambini, la Prima Comunione per voi comincia già stasera, con il gesto che tra poco ripeteremo nella liturgia di questa Messa speciale, con cui ricordiamo l’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli e l’istituzione dell’Eucaristia.
Ancora una domanda. Dove ha imparato Gesù questo gesto? L’evangelista Giovanni ci ha già risposto, raccontandoci quello che pochi giorni prima era avvenuto a Betania, nella casa di Lazzaro. La sorella Maria ad un certo punto della cena versa una gran quantità di profumo sui piedi di Gesù, li lava e li asciuga con i suoi capelli. Gesù la lascia fare, nonostante quel gesto fosse molto forte e manifestasse un amore esagerato. C’è un discepolo che protesta. È Giuda, quello che poi tradì Gesù consegnandolo alle guardie nel giardino. Giuda pensa che sia tutto profumo sprecato, che fosse meglio venderlo e usare il ricavato per aiutare i poveri. Giuda non ha capito niente, perché è tutto preso dai suoi affari. Un po’ ci assomiglia. Anche noi abbiamo sempre qualcosa da fare quando si tratta di sprecare il tempo per l’amore! Anche noi crediamo che l’amore e la tenerezza siano un lusso inutile, che l’ascolto della parola di Gesù sia una cosa per gli addetti ai lavori. Sbagliamo come Giuda. Gesù invece capisce l’amore di Maria, la lascia fare, si lascia amare in modo esagerato.
E impara quel gesto, e lo ripete con i suoi discepoli proprio come un gesto di amore e di servizio. E anche stavolta c’è un discepolo che non capisce e protesta. È addirittura Pietro. Non vuole che Gesù gli lavi i piedi: uno che è signore, uno che comanda, uno che è maestro non si abbassa a compiere il gesto dei servi! Invece, Gesù lo compie proprio perché è Signore e Maestro, per farci vedere in che senso lo è: è un gesto che dobbiamo ripetere anche noi, seguendo l’esempio di Gesù.
Ecco, stasera abbiamo tutti imparato una cosa importante sull’Eucaristia. Che cos’è? È… «dovete lavare i piedi gli uni agli altri». Dobbiamo renderci disponibili al servizio l’uno dell’altro. Qualcuno deve pur cominciare a farlo, in casa, e non aspettare che sia l’altro ad iniziare. Anche Gesù aveva imparato la bellezza di quel gesto a Betania, nella casa di Maria, all’inizio della sua Settimana Santa…
Quello che ho appena letto mi illumina per l’immediatezza del contenuto. Penso a tutte le volte che si riceve l’Eucaristia spiritualmente, cioè non dal vero come in chiesa ma da casa ascoltando la radio, poi si è pronti lo stesso a lavare i piedi…..Gesù che tutto vede ci perdona!