Perdono da ricevere e da concedere

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Dal pianoro dello Steviola, la vista sul Sella (Foto AC)

Nella scena drammatica che ci è stata rappresentata mancano due cose. Intanto, non c’è un processo: la donna è stata sorpresa in flagrante adulterio e condotta nel tempio per essere lapidata.

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Due discepoli nella folla

Lodi Vecchio (foto AC)

In mezzo alla folla si stagliano due discepoli tra loro molto diversi. C’è uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo. E c’è una donna senza nome, a cui la tradizione ha dato il nomignolo della sua malattia, l’emorroissa.

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La gioia del pastore

VENTIQUATTRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Foto AC

Queste due parabole sono la smentita del buon senso. Chi lascerebbe novantanove pecore sicure per cercarne una smarrita? Chi userebbe tempo prezioso per cercare una moneta caduta in casa chissà dove? Eppure Gesù fa due domande che ci fanno credere che ogni pastore e ogni donna farebbero così!

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La donna, Maria e la Chiesa

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

La prima lettura (tratta dal libro dell’Apocalisse) è un testo di non facile interpretazione. Si parla di due segni «nel cielo», ovvero si vuole riferire il compimento della storia. C’è il segno grandioso della donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle, e c’è l’altro segno dell’enorme drago rosso con sette teste e dieci corna.

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Perdono da ricevere e da concedere

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno C

Nella scena che ci è stata rappresentata mancano due cose. Non c’è un processo: la donna è stata sorpresa in flagrante adulterio e condotta nel tempio per essere lapidata. Per gli scribi e i farisei il caso è già chiuso, ma vogliono usare quella donna per tendere un tranello a Gesù, che, però, sfugge alla loro macchinazione e di fatto annulla la lapidazione.

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La fede e il buon senso

TREDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Due miracoli inscatolati l’uno dentro l’altro ci aiutano a riflettere sulla fede. Quella della donna assomiglia ad una fede superstiziosa. La fede di Giairo, invece, è potente, e va contro l’evidenza della morte della figlia.

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Le parabole della misericordia

VENTIQUATTRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

È troppo bella da ascoltare questa pagina evangelica nella sua interezza: è come se Gesù avvertisse il bisogno di insistere nel ribadire una dimensione fondamentale del volto di Dio, la misericordia. Prima due brevi parabole, quella della pecora perduta e quella della moneta smarrita, poi la lunga coinvolgente storia dell’uomo e dei suoi due figli. In realtà le prime due parabole sono due domande, rivolte in modo da suscitare un tacito e scontato consenso: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?… Oppure quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?». Continua a leggere

I due segni: la Donna e il drago

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Pio XII nel 1950 proclamò il dogma dell’Assunzione di Maria, ed in questa solennità di metà agosto la Chiesa celebra il compiersi in Maria del Mistero pasquale: per prima tra le creature segue il destino del suo Figlio ed è associata alla risurrezione di Cristo. Ella diventa così l’anticipazione di ciò che è stato pensato e preparato per ciascuno di noi: essere con Dio in anima e corpo per sempre, oltre il tempo e lo spazio. Questo sguardo sul definitivo compimento della nostra vita non è però indice di scarsa attenzione al cammino della vita che conduce all’eternità. Continua a leggere

Le tre verità della creazione

VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

I farisei cercano di ingannare Gesù, ponendogli una domanda che lo costringa a prendere una posizione in merito ad una questione che animava il dibattito del tempo. La questione posta a Gesù era molto chiara: «Si può divorziare?». Anche la risposta era abbastanza nota: «Si può, perché Mosè ha concesso all’uomo il permesso di divorziare dalla propria moglie». Ebbene, questa non è affatto la posizione di Gesù, ma semmai quella di Mosè. Gesù va oltre, Gesù va alla radice del problema. Continua a leggere

Il vasetto e il profumo

DOMENICA DELLE PALME – Anno B

Marko Rupnik, L’unzione di Betania, cappella Dehoniani di Capiago

La storia che abbiamo ascoltato inizia con lo squisito gesto di amore di una donna che rompe un vasetto di alabastro e cosparge di profumo preziosissimo il capo di Gesù. Un gesto che richiama l’abbondanza, lo spreco, l’eccesso: quel profumo – alcuni lo fanno notare a Gesù – valeva più di trenta denari, equivalenti al salario di un mese di lavoro. Trenta denari è il prezzo della vendita di Gesù da parte di Giuda, il quale, proprio di fronte al gesto generoso della donna, prende la decisione di recarsi dai sommi sacerdoti per consegnare loro Gesù. Continua a leggere