Subito con Gesù…

TERZA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

«Il tempo è compiuto» vuol dire che non c’è più tempo e che le cose non hanno più valore? Sembrerebbe di sì, a dar retta alle parole di san Paolo che danno la sensazione di voler togliere valore ai beni del mondo, perché «il tempo si è fatto breve». Ma è un’interpretazione sbagliata. Sia Gesù che Paolo vogliono dirci che c’è finalmente un fattore nuovo dentro il tempo, che costituisce un giudizio per viverlo pienamente e per dare, anzi, il giusto valore alle cose. Questo fattore nuovo si chiama «regno di Dio» e questo regno si è fatto molto vicino: bisogna credergli e convertirsi, cioè cambiare il proprio criterio di giudizio della vita e della storia.

«Il tempo è compiuto» significa allora che bisogna mettersi «subito» nella linea del regno di Dio. È quello che fanno i primi quattro chiamati da Gesù. Egli è proprio il rendersi vicino del regno di Dio (che non va pensato come uno stato dai confini illimitati): il regno di Dio è la persona stessa di Gesù che continua ad abitare la nostra storia, e le due coppie di fratelli pescatori – Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni – non possono aspettare e si mettono «subito» con lui, lasciando reti barche garzoni e padre. A noi quel «subito» del lasciare tutto e tutti fa sempre paura, perché ci manca la consapevolezza che «il tempo è compiuto» e forse non ci siamo veramente convertiti al criterio del «regno di Dio». Il «lasciare» dei quattro pescatori non è fine a se stesso, non è perché le barche e le reti sono cose senza valore, ma è per «seguire» Gesù, per convertirsi a Lui.

La conversione chiesta da Gesù è molto diversa da quella chiesta da Giovanni Battista, che aveva un significato penitenziale e domandava di riconoscere i propri peccati. Il «convertitevi» di Gesù è un imperativo che chiede il cambiamento radicale del modo di guardare la realtà e di giudicarla, in riferimento ai progetti e ai desideri della propria vita. Bisogna «subito» seguire Gesù, perché solo stando con lui si può veramente riorientare la propria esistenza nella direzione del regno di Dio. Solo stando con Gesù si può ascoltare la sua parola e credere nel suo vangelo.

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2 thoughts on “Subito con Gesù…

  1. “Tempo compiuto” è la benedizione di Dio sulle nostre vite, è l’orizzonte infinito ai nostri percorsi, è una presenza sacralizzante i nostri giorni. Compiuto non vuol dire “finito” ma apertura totale; scardinamento di ogni categoria puramente umana, incontro col divino. Dio non nel tempio, ma in ogni luogo; non su di un altare ma nelle nostre case, nelle strade. “Subito” perché chi ha testa e cuore non lascia la salvezza, la gioia, la piena realizzazione di sé in attesa.

  2. Don Agostino. concordo sul fatto che il «convertitevi» di Gesù sia un imperativo che mi richiede il cambiamento del modo di guardare la realtà e di giudicarla. Ho qualche perplessità sul “subito”, perchè riorientare l’esistenza nel seguire Gesù richiede l’umile fatica quotidiana di conversione nella direzione del regno. Non mi è possibile abbandonare fratelli, affetti, desideri e «subito» seguire Gesù, perché in passato, proprio per aver fatto questo, ho provocato traumi, strappi e lacerazioni nel mio intorno personale (fatto di carne). Credo che stando con Gesù posso ascoltare la sua parola e credere nel vangelo, ma non credo che vi sia soltanto l’interpretazione “letterale” del vangelo che Lei ha dato. Dove sta il mio errore?

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