L’attesa del Dio degli istanti

Vedi il video con la meditazione di don Agostino cliccando qui

(Foto AC) Autunno sul Sassolungo

«Adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti». Lo scriveva Paolo alla comunità cristiana di Roma. Queste parole mi suscitano tre atteggiamenti che generano altrettante domande.

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Dentro un disegno più grande

(Foto AC)

L’Avvento è come un sentiero che risale la montagna. Un sentiero tutto particolare, perché il punto da cui siamo partiti non è il principio e il punto in cui arriveremo non è la fine. Ebbene, capita che il sentiero raggiunga un pianoro verdeggiante che invita alla sosta: da lì si gode un panorama immenso che spazia ben prima di dove è iniziata la nostra escursione e permette di intravvedere ben oltre la meta che dobbiamo raggiungere. La festa dell’Immacolata è questo punto prospettico lungo il sentiero dell’Avvento.

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Sperare in Qualcuno

(Foto AC)

Questo vangelo inizia in un modo e poi prende una piega inaspettata. Inizia con l’annuncio di sconvolgimenti che fanno morire di paura. Aldilà del linguaggio e delle immagini, c’è una condizione che conosciamo molto bene. Si chiama incertezza, insicurezza, fragilità, inquietudine per il futuro, angoscia.

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Il privilegio di Maria

Maria ci sta nuovamente davanti, umile e insieme sublime sulla scena dell’incarnazione. Noi parliamo di annunciazione, ma quella parola di annuncio è in realtà già carne. Dicendo «avvenga per me» Maria è madre per opera dello Spirito Santo.

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Un’attesa con cui riempire la vita

Foto AC

La Chiesa ha il coraggio di porre dentro lo scorrere inesorabile del tempo un nuovo inizio. Gliene siamo grati, perché avvertiamo il bisogno di ricominciare. Ma dobbiamo capire il senso di questo inizio, che cristianamente chiamiamo «avvento».

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Maria, una serva, non una privilegiata

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Una tra le più famose canzoni di Natale esordisce con parole che rischiano di fuorviarci: «Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo». Quasi Gesù fosse un semidio della mitologia greca che scende dal cielo!

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Isaia e Giovanni, frecce dell’attesa

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Tre Cime di Lavaredo – Foto AC

Il profeta Isaia è un uomo che spera, pur vivendo in un periodo di crisi che sembra insormontabile. Deluso dagli eventi più recenti, invita a gettare lo sguardo su un nuovo germoglio: i verbi sono al futuro, ma la novità verrà da un tronco le cui radici sono ben presenti nella storia del popolo che Dio si è scelto.

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L’attesa di Qualcuno che già esiste

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Le parole del Vangelo di oggi ci vengono dette dalla Chiesa nella domenica in cui prende avvio un nuovo anno liturgico e inizia la nostra preparazione annuale alla solennità del Natale.

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La virtù dell’amabilità

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

È la domenica della gioia, nel cammino verso il Natale. L’invito viene da san Paolo: «Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti». A noi sfugge che cosa significhi l’essere sempre lieti, perché abbiamo confuso la gioia con l’allegria, e questa la intendiamo come una soddisfazione sguaiata e passeggera.

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Il privilegio di Maria

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Maria ci sta nuovamente davanti, umile e insieme sublime sulla scena dell’incarnazione. Noi parliamo di annunciazione, ma quella parola di annuncio è in realtà già carne. Dicendo «avvenga per me» Maria è madre per opera dello Spirito Santo.

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