Chi se ne è andato e chi è rimasto

Primule gialle (Foto AC)

Dovrebbe esserci un contrasto tra chi se ne è andato e chi è rimasto. Sono entrambi figli, ma uno è rimasto col padre e l’altro no. Eppure, il vero pugno nello stomaco che questa parabola ci dà sta nel dover constatare che non c’è contrasto tra i due figli, sono uguali pur avendo fatto scelte diverse: hanno perso la fraternità tra di loro perché entrambi hanno frainteso la figliolanza con il padre.

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Dentro l’avventura dell’amore

(Foto AC)

Gesù sta ancora parlando della vite e dei tralci che devono rimanere uniti alla vite per portare frutto. Ma è come se volesse passare decisamente dall’immagine alla realtà. E questo passaggio è operato introducendo nel discorso la parola «amore».

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La vite, i tralci e… le forbici

(Foto AC)

Se l’immagine del pastore e delle pecore descrive bene la relazione che abbiamo con Gesù, quella della vite e dei tralci ne svela la struttura per così dire intima e profonda. Le pecore appartengono al pastore ed egli è disposto a dare la vita per loro, ma esse rimangono distinte dal pastore.

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La Trinità non è una formuletta

SANTISSIMA TRINITA’ – Anno A

Tramonto sul Sella – Foto AC

Nicodemo era un fariseo che faceva parte del sinedrio. Intuì che in Gesù c’era qualcosa di misterioso, che riguardava la sfera del divino, e andò da lui di notte per incontrarlo e dialogare.

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Tommaso e Filippo

QUINTA DOMENICA DI PASQUA – Anno A

Odle – Foto AC

Tommaso ci assomiglia. Vuole sapere la destinazione del viaggio prima di intraprenderlo, vuole studiare il percorso ma prima vuole sapere dove si va. Siamo così, tranne quando siamo bambini.

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La mano del papà

DICIASSETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

Foto di skalekar1992 da Pixabay

Uno dei discepoli rivolge a Gesù una domanda importante: «Signore, insegnaci a pregare». Forse dipende dal fatto che quel discepolo aveva appena visto Gesù pregare, e la cosa lo aveva affascinato. Inoltre, la domanda è posta nel modo giusto: «Insegnaci a pregare».

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Scandalosa umanità…

DICIANNOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Foto di Munruthel da Pixabay

Nel dialogo s’infiltra la mormorazione. Dalla folla emergono i Giudei, visti da Giovanni in modo negativo. Sono i sapienti della religione, incapaci di mettersi in un autentico cammino di fede. Che cosa li fa mormorare?

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Lo stipendio dei figli

VENTICINQUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Eccola la parabola fastidiosa! Ci immedesimiamo sempre in quelli che hanno lavorato sin dalla mattina e prendiamo le difese della loro lamentela sindacale. Quando c’è da difendere la giustizia, l’arco è subito pronto; se poi il torto l’abbiamo subito noi e l’iniquo colto in fallo è addirittura Dio, allora la freccia è già tesa pronta a scoccare. Calma, la giustizia in senso stretto è rispettata (un denaro per un giorno di lavoro come pattuito), e il fastidio prodotto dalla ingiusta monetizzazione della fatica (lo stesso salario per ore diverse) deve spostarsi su un altro piano, che è quello della relazione tra gli operai della vigna: «Questi ultimi… li hai trattati come noi». Continua a leggere

Tommaso e Filippo

QUINTA DOMENICA DI PASQUA – Anno A

Tommaso ci assomiglia. Vuole sapere la destinazione del viaggio prima di intraprenderlo, vuole studiare il percorso ma prima vuole sapere dove si va. Siamo così, tranne quando siamo bambini. Allora basta che il papà ci prenda per mano, la mamma ci prenda in braccio, e non ci interessa dove si va, basta essere insieme al papà, insieme alla mamma: sono essi la nostra sicurezza, sono la via, la verità e la vita. Continua a leggere

Le parabole della misericordia

VENTIQUATTRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno C

È troppo bella da ascoltare questa pagina evangelica nella sua interezza: è come se Gesù avvertisse il bisogno di insistere nel ribadire una dimensione fondamentale del volto di Dio, la misericordia. Prima due brevi parabole, quella della pecora perduta e quella della moneta smarrita, poi la lunga coinvolgente storia dell’uomo e dei suoi due figli. In realtà le prime due parabole sono due domande, rivolte in modo da suscitare un tacito e scontato consenso: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?… Oppure quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?». Continua a leggere