Festa del nostro «essere cattolici»

Vedi il video con la meditazione di don Agostino cliccando qui

Foto SIR Siciliani (2007). Una famiglia in Piazza San Giovanni in Laterano davanti alla Basilica.

Prima di spiegare la strana festa di oggi – la dedicazione di una basilica – butto là la mia domanda volutamente provocatoria: è possibile una Chiesa senza chiese? Se ascoltiamo le parole di Gesù alla samaritana, ci verrebbe da rispondere affermativamente: «Viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre…» (Gv 4,21).

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Tre piccoli pensieri

Botton d’oro (Foto AC)

Tre piccoli pensieri per tentare di condensare il senso di questa festa che solitamente viene celebrata di sera. Quest’anno cade in domenica, ma forse abbiamo ugualmente iniziato entrando in chiesa con le candele accese, quelle del nostro battesimo.

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Amare tutto adesso!

Stella alpina (Foto AC)

La vedova di cui ci parla il Vangelo era stata prefigurata dalla vedova di Sarèpta che sfamò il profeta Elia: aveva solo un pugno di farina e un po’ d’olio, ma accettò di condividere quel poco che era tutto per lei e per suo figlio, e così accadde che «per diversi giorni la farina nella giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì».

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I sacrifici del tempio

Sulla vetta del Piz da Lech (Foto AC)

«Ma egli parlava del tempio del suo corpo». I discepoli di Gesù lo capiranno solo dopo la risurrezione. E noi che cosa abbiamo capito oggi?

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Segnali verso il fine della vita

TRENTATREESIMA DOMENICA DELTEMPO ORDINARIO – Anno C

Il discorso di Gesù prende avvio da alcune considerazioni che egli fa sul tempio di Gerusalemme, di cui gli ebrei andavano orgogliosi: «Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». In effetti, quarant’anni più tardi il tempio sarà distrutto.

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I sacrifici del tempio

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

«Ma egli parlava del tempio del suo corpo». I discepoli di Gesù lo capiranno solo dopo la risurrezione. E noi che cosa abbiamo capito oggi? Solitamente citiamo questo brano per avere una pezza giustificativa per i nostri impeti d’ira, ricordando che anche Gesù si è arrabbiato! Continua a leggere

Il Natale di Simeone

SANTA FAMIGLIA DI GESÙ MARIA E GIUSEPPE – Anno B

Il racconto della presentazione di Gesù al tempio è un vero e proprio spartiacque della storia. Tutto avviene nel tempio, luogo decisivo per la religiosità ebraica ufficiale. Tutto avviene per compiere la legge di Mosè. E lì, nel crocevia di un gesto ufficiale e legale, c’è l’incontro di un vecchio con il Bambino. È l’intera storia umana che abbraccia il suo Dio fatto uomo. Immaginiamo questo anziano, con le braccia rinsecchite e tremolanti, tenere tra le braccia il virgulto, insieme atteso e inaspettato. Continua a leggere

Colpo di testa 158 / Le case tornino a essere piccole chiese

Corriere di Como, 7 aprile 2020

Spesso comprendiamo appieno l’importanza di qualcosa quando essa viene a mancarci, perché l’abitudine ad averla a portata di mano ce ne fa svanire il significato. Capita anche con le persone e non solo con le cose: quando mancano, improvvisamente ci mancano e scopriamo quale tesoro rappresentavano per la nostra vita quando erano con noi. Ci pensavo in questi giorni di reclusione forzata nelle nostre case in riferimento ad un luogo che comunque caratterizza il territorio in cui viviamo: le chiese. Continua a leggere

Pietra su pietra

TRENTATREESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno  C

Pochi hanno ancora il coraggio di dire le cose che Gesù dice oggi nel vangelo, ma forse pochi sanno dirle come le dice lui. Probabilmente c’è qualcuno che sta magnificando il tempio di Gerusalemme nel suo splendore, e Gesù ne annuncia la distruzione (che di fatto avverrà nel 70 d.C.). Ma il suo non è catastrofismo. Quel tempio sta a cuore anche a lui, ma le pietre, pur belle, non possono costituire un fondamento di vita. Continua a leggere

Poco… tanto… tutto!

TRENTADUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Che cosa succedeva in quella parte del tempio detta “sala del tesoro” in cui si svolge la scena raccontata dal vangelo? Lì avveniva la consegna delle offerte destinate al culto e alla solidarietà. Vi erano tredici salvadanai a forma di tromba e su ciascuno di essi era scritta la particolare destinazione delle offerte. Gli offerenti non deponevano personalmente le offerte, ma le consegnavano ad un sacerdote incaricato, indicando ad alta voce la cifra e la destinazione. Continua a leggere