SESTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Il discorso della montagna di Gesù, se lo intendiamo male, rischia di essere inteso come un pesante zaino da portare sulle spalle verso una vetta irraggiungibile.
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Il discorso della montagna di Gesù, se lo intendiamo male, rischia di essere inteso come un pesante zaino da portare sulle spalle verso una vetta irraggiungibile.
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«Ma io vi dico…». Dovrebbe bastare questo. Gesù ci dice, innestando le sue parole su un insegnamento antico, a cui egli offre un fondamento e un indirizzo nuovo. È il famoso “discorso della montagna”, un capolavoro di novità innestata sull’antico. Nulla va perduto, eppure tutto va superato, interiorizzandolo, radicandolo nel profondo del cuore. Basta poco, certo, per essere malvagi. Continua a leggere
«Ma io vi dico…». Dovrebbe bastare questo. Gesù ci dice, innestando le sue parole su un insegnamento antico, a cui egli offre un fondamento e un indirizzo nuovo. E il famoso “discorso della montagna”, un capolavoro di novità innestata sull’antico. Nulla va perduto, eppure tutto va superato, interiorizzandolo, radicandolo nel profondo del cuore. Basta poco, certo, per essere malvagi. Basta una parola cattiva radicata nel cuore a uccidere una persona. Ma basta anche una parola buona non detta per diventare cattivi. Continua a leggere
«Ma io vi dico…». La frase, di per sé, si presta a tanti usi. Oggi quel «ma» che sta all’inizio di una frase solitamente introduce un ribasso. Il papà ti ha detto di comportarti bene, ma io ti dico che puoi anche fare a meno di ascoltarlo… La mamma ti ha chiesto di aiutarla, ma io ti dico che puoi anche non ascoltarla… Continua a leggere