Lo Spirito e la carne

DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno B

Inganna qRONDINE AL TRAMONTO.1uesta parola: Spirito. Ne abbiamo fatto la nota caratteristica della religione, che è, per sua natura, una cosa spirituale. Da contrapporre, quindi, alle cose materiali. Una certa carta d’identità del cristianesimo lo presenta come la religione dello Spirito per eccellenza, e la solennità odierna sembrerebbe dar ragione a questo luogo comune: la Pentecoste rappresenta la pienezza della Pasqua, e lo Spirito è la presenza attuale di Dio in ogni luogo e in ogni tempo. Mi spiace disilludervi, se questa è anche la vostra opinione. È troppo semplicistica, comoda nel suo dividere la materia dallo spirito, e nell’assegnare a quest’ultimo uno spazio sì alto ma etereo, impalpabile, disincarnato. Continua a leggere

Domenica di Pentecoste. Lo Spirito non è un… soprammobile!

Quante volte capita nella vita che un dono ricevuto – magari con immensa gioia e con vivo senso di gratitudine – finisca precocemente in un angolo, in un cassetto, destinato a coprirsi di polvere. Ai bambini questo succede spesso: i nuovi regali mandano in rottamazione i vecchi, che finiscono anonimi nel cestone dei giochi. Ma anche noi adulti dimentichiamo in fretta i doni ricevuti, e diventiamo a poco a poco sostenitori di fatto della tesi secondo cui «tutto mi è dovuto», annullando gradatamente la stessa possibilità che ci venga fatto un dono. Continua a leggere

Domenica di Pentecoste. Forza, fuoco e vento dei nostri giorni…

Quando arriva la solennità di Pentecoste, i cristiani si ricordano dello Spirito Santo, almeno una volta all’anno. Mentre le feste di Gesù sono tante e disseminate lungo l’anno, la festa dello Spirito è una sola e relegata alla fine del tempo pasquale, in un periodo dell’anno in cui siamo già tutti un poco attratti dall’estate e dalle vacanze. Continua a leggere

Sesta Domenica di Pasqua. Lo Spirito Santo e noi…

La prima lettura ci ha raccontato di una prima difficoltà che la Chiesa nascente ha dovuto affrontare. Gli apostoli che Gesù si era scelto erano ebrei come lui, trasformati poi dallo Spirito Santo in missionari universali. Paolo e Barnaba – lo abbiamo visto domenica scorsa – avevano già compiuto un primo viaggio missionario in alcune città dell’Asia Minore e, tornando ad Antiochia – il luogo in cui per la prima volta i discepoli di Gesù erano stati chiamati «cristiani» – avevano riconosciuto con grande stupore che Dio «aveva aperto ai pagani la porta della fede». Continua a leggere

Pentecoste: incarnazione continua…

La divina compagnia di Gesù asceso al cielo si manifesta con la consolazione della presenza dello Spirito Santo. Se volessimo spiegarlo nel mistero di Dio, che è uno e insieme tre persone, dovremmo dire che si tratta proprio di un passaggio del testimone in una gara a staffetta di cui stiamo correndo la frazione finale: il Figlio, a cui siamo stati dati dal Padre, dopo aver compiuto ciò per cui il Padre lo aveva mandato, ci affida alla custodia dello Spirito. Continua a leggere