Come si appartiene alla Chiesa?

(Foto AC)

L’obiezione posta da Giovanni a Gesù è più seria di quanto possa apparire a prima vista. Intanto è correttamente declinata alla prima persona plurale: in gioco c’è già il «noi» di quella realtà complessa che è la Chiesa.

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L’altra faccia della missione

Parenzo – Basilica Eufrasiana (Foto AC)

C’è grande movimento sulla scena. E stride con la meta che Gesù promette agli apostoli: «un luogo deserto». Ma andiamo con ordine.

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Missione, lento formarsi del disegno

(Foto AC)

Chiamati e mandati, questi sono i Dodici, attraverso i quali il regno di Dio, presente nella persona di Gesù, estende i suoi confini nel tempo e nello spazio. Questo siamo noi, non battitori liberi di un progetto nostro, ma semplici matite di un disegno tracciato da Dio.

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Pecore che non hanno pastore

UNDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Larciunei – Foto AC

Erano come pecore che non hanno pastore. Immagine stupenda, che però non dice più nulla all’uomo del XXI secolo.

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Mandati a due a due…

QUINDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Dal gruppo dei discepoli emergono i Dodici. Scelti da Gesù per stare vicini a lui e poi per essere mandati. Dodici, a due a due. Sei piccole cellule di missione. Non vanno di testa loro, ma sono mandati da Gesù. Come questi primi missionari saranno poi lungo il tempo della Chiesa i missionari cristiani. Scelti da Dio e da Lui mandati.

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Prudenza e coraggio

DODICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Gesù ha appena paragonato i suoi discepoli a pecore mandate in mezzo ai lupi e li esorta a non avere paura. Perché? La paura, se intesa come esercizio di prudenza, è molto importante per proteggere la vita. Tante volte provare paura innesca la riflessione e ci salva dai pericoli. Però nella vita è necessario anche il coraggio e il suo fondamento è proprio il non avere paura, perché ci fidiamo di qualcuno. Questo è esattamente il motivo che sottostà alle due immagini, quella dei passeri e quella dei capelli. Continua a leggere

La logica del servizio

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Gesù aveva detto: «Chiedete e vi sarà dato… Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò». Giacomo e Giovanni lo prendono in parola, e gli dicono: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».

Certo, il loro modo di domandare non può dirsi proprio «nel nome di Gesù», perché chiedono a Gesù che faccia ciò che essi vogliono. Ma, con la loro domanda ricopiano perfettamente tante delle nostre preghiere, con cui esprimiamo un desiderio che consideriamo del tutto legittimo, lo mettiamo davanti a Dio e ci aspettiamo che l’esaudisca. Pronti, naturalmente, a mettere Dio sul banco degli imputati, se non ci ascolta. Continua a leggere

Il servizio della missione

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

foto depliant«Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore». Una di quelle frasi di Gesù che non si possono cancellare. Certo, non è un’affermazione che ascoltiamo altrove. Ha il timbro originale del Vangelo. È una rivelazione tipicamente divina su qualcosa che riguarda l’umanità.

Oggi celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale, che è sempre un invito a togliere i confini al Vangelo. Continua a leggere

Il vangelo dell’estate

SEDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

DSC_0985Gesù ha inviato i Dodici in missione. Ora tornano e ricostituiscono l’unità attorno di Lui. È bello rivedere questo gruppo nuovamente insieme, mentre si raccontano le esperienze della missione. La prima esigenza avvertita da Gesù nei confronti degli apostoli è di farli riposare. È un primo tocco di grande umanità di Gesù, preoccupato che i suoi possano vivere un periodo di riposo, in disparte dal frastuono della folla, in un luogo in cui possano far riposare il corpo e lo spirito. Continua a leggere

Il mandato missionario

QUINDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

DSCN3910Il profeta Amos dava evidentemente fastidio. Cercano di allontanarlo. La sua risposta è di una semplicità disarmante. Egli ricorda al sacerdote Amasia che egli non è lì per una sua decisione ma per una missione affidatagli da Dio. Amos di mestiere fa il pastore, ma Dio lo ha mandato a profetizzare! Come a dire: se fossi venuto di testa mia, tu che sei sacerdote in questo luogo sacro avevi il diritto di mandarmi mia; ma è Dio che mi ha mandato qui, e quindi tu non puoi andare contro una decisione divina! La precisazione di Amos non è di poco conto.  Continua a leggere