La Croce è salvezza: un augurio per tutti!

Sulla vetta del Picco di Vallandro (metri 2839) – 18 luglio 2012

Un bellissimo ricordo del Campo Estivo vissuto a Braies con l’ascensione alla vetta, fatta insieme, con passo cadenzato, lento e deciso tale da superare il grande dislivello… Sulla vetta la croce. Mi viene in mente la ridicola polemica inscenata qualche anno fa’ da un famoso alpinista circa l’opportunità di issare croci sulle vette delle nostre montagne europee. Quando sei lassù, invece, quella croce parla a tutti. E’ proprio un messaggio universale del dolore e dell’amore che, vissuti insieme lungo il sentiero come due piedi che si alzano uno dopo l’altro, ti hanno portato in alto. “La Croce è salvezza”, dice il vessillo issato su questa vetta delle Dolomiti di Braies. Sì. Sia questo l’augurio per tutti coloro che in questi giorni partono per qualche giorno di riposo e per un sano divertimento. Chi va in montagna, poi, potrà sicuramente sperimentare la bellezza di raggiungere la croce di vetta…

A un passo dal cielo… nei prati di Kameriot!

Abbiamo vissuto… a un passo dal cielo, salendo i monti di Dio, dal Sion al Nebo, dal Tabor al Calvario, e siamo poi scesi definitivamente dal Monte degli Ulivi, portandoci in cuore la gioia e la fatica di questi giorni. Continua a leggere

Le barche e il lago della vita…

Mercoledì scorso ho parlato della bellezza. Era una sera fresca sul sagrato della mia chiesa. La magnifica voce di Erika Renai e le melodie del violino di Stefano Grossi mi hanno accompagnato nella mia esposizione.

Ora pubblico questa fotografia scattata solo qualche sera prima in uno di quei luoghi che riescono a fecondare lo spirito, a dare un senso di pace, a scatenare la calma e insieme la passione della bellezza. Continua a leggere

Bellezza: vita che entra negli occhi!

image
Questa fotografia ritrae una scena del 18 giugno, ma potrebbe essere già il 16 luglio… Uno spettacolo così sì gode avendo fatto la fatica di salire. Insieme in alto!

In alto, quando il cielo si tinge d’azzurro…

Bellagio e i due rami del lago di Como, dal belvedere del Makallé

Continua a leggere

Arcobaleno… appeso al campanile!

Dicono che quel cacciatore del nostro povero amore che è Dio s’aggiri continuamente tra gli uomini alla ricerca di fragilità donata da trasformare in luce. Oggi è passato di qui, e, per prendere il suo amore e affidarlo anche oggi alle mie mani, nel miracolo dell’Eucaristia, ha appoggiato per un attimo il suo arco, appendendolo proprio al campanile… E’ rimasto lì per un po’  – questo segno che unisce il cielo alla terra – e, quando se ne è andato via sulle spalle dell’Onnipotente, è rimasta questa immagine. Ma è molto più grande, molto più bello l’amore che dall’altare ha raggiunto i cuori. Pochi, purtroppo, perché abbiamo sempre troppe cose da fare…

La vergogna e la luce

Il brodo delle parole non riesce ad inzuppare il pane secco della vergogna. Continua a leggere

Quaresima, mistero di bellezza e silenzio…

Con la giornata di oggi – Mercoledì delle Ceneri – inizia il tempo della Quaresima. C’è chi nemmeno se ne accorge più. Invece la Quaresima è “tempo favorevole” anche in un’ottica mondana. Tutto scorre così vorticosamente che non riusciamo più ad accorgerci di esistere. Ci sfugge la faticosa bellezza del vivere. Siamo presi dalle cose, irretiti dai pensieri, ingolfati dalle immagini. Quando decidiamo di fermarci nel godimento dell’essere? La Quaresima è vista come un tempo di macerazioni e di penitenza. Ma l’unica pratica penitenziale di cui abbiamo veramente bisogno è fermarci a… godere quegli attimi e quelle persone che – giacchè abitudinari – consideriamo come un diritto acquisito. Continua a leggere

La neve ed il bocciolo di rosa…

Nel vaso una rosa era fiorita al tepore di un inverno stranamente caldo… Un bocciolo ne seguiva le orme, speranzoso di poter sbocciare anche lui! Ecco la neve, il ghiaccio, il freddo… Eppure quel bocciolo, non appena il sole invade l’azzurro, non si lascia intimidire e svetta ricco di colore. La vita è così: ad accenderla basta la cura dell’amicizia, dell’amore.

Occhi della Madonna… nei prati!

Veronica comune, detta "occhi della Madonna"

Anche oggi sembra di uscire di casa in un autunno che vorrebbe congiungersi direttamente alla primavera, saltando via l’inverno! Magari poi pagheremo il conto, ma ora è bello. Ed ecco, nei prati vi sono già da parecchi giorni le pervinche e anche le primule. E poi… gli occhi della Madonna. Li chiamano così questi piccoli fiorellini che spuntano da una pianta che è considerata infestante, perché colonizza prati, giardini e s’intrufola anche lungo le scale di pietra. Che bello questo nome popolare! Come abbiamo bisogno che quegli occhi ci guardino, illuminati anch’essi dal sole, mischiati ancora – come segnali di speranza – alle foglie avvizzite dei nostri autunni che sembrano non finire mai…