Colpo di testa 04 / La nostra tradizione e le zucche riempite

Corriere di Como, 25 ottobre 2016

Purtroppo sono passati tanti anni, la memoria non è più quella di una volta. Eppure mi pare ancora di sentire la mia maestra delle elementari (allora era rigorosamente una) declamare tra i banchi la poesia per il giorno dei morti. Era di Angiolo Silvio Novaro o di Ada Negri? Ammetto: non me lo ricordo e anche la poesia l’ho dimenticata. Parlava di foglie morte, di viale verso il cimitero. So con certezza che quelle rime guidarono le mie visite al camposanto nei giorni dei morti, quand’ero bambino. Nel paese in cui sono nato c’è proprio un lungo viale per arrivare al cimitero, e le parole della maestra risuonavano dentro di me insieme ai pater ave gloria del rosario. Continua a leggere

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