Per Pasqua ci hanno già regalato un Papa, ora – noi italiani – stiamo aspettando anche un Governo. Non sembri irriverente l’accostamento tra le due attese, l’una evasa in modo entusiasmante, l’altra forse addirittura destinata a rimanere tale ancora per molto tempo… Dal momento dell’esito elettorale ad oggi lo spettacolo della politica ha continuato a propinarci il consueto copione, con l’aggiunta di un nuovo siparietto comico, di cui il sottoscritto avrebbe fatto volentieri a meno. I due poli hanno continuato a screditarsi a vicenda, invece di trovare insieme una soluzione ad alcuni problemi urgenti che assillano gli italiani. Il cosiddetto terzo polo sta ancora leccandosi le ferite ed è dato per disperso. I nuovi arrivati – non si sa bene da quale pianeta, pescati in chissà quale culto ufologico – hanno rinnovato il Parlamento, per ora aggiungendo solo un sacco di pretese. Mi ha molto colpito – lo dico anche e soprattutto da giornalista – il modo di fare le conferenze stampa da parte degli «incaricati a parlare» del Movimento 5 Stelle: io parlo e tu ascolti, poi io ne me ne vado e tu fai pure tutte le domande che vuoi… Consiglierei di nominare anche due «incaricati ad ascoltare» e altrettanti «incaricati a rispondere». Poi, però, abbiamo notato che quanti una volta si chiamavano «franchi tiratori» sono comparsi al Senato anche tra gli eletti del movimento di Grillo nel momento di votare il Presidente: un segnale che il virus della vecchia politica – o forse solo l’impronta di una antica appartenenza ideologica – aleggia anche tra i volti smarriti e imberbi scelti dal comico genovese e votati a scatola chiusa da un quarto degli italiani. Statene certi: ritorneranno ancora a pigiare il bottone e a trascinare avanti lo stallo, sino a quando sarà loro interesse.
Mi ha dato fastidio che qualcuno abbia tirato in ballo il rinnovamento della Chiesa, confondendolo con le facce nuove che girano per il Parlamento. La vera differenza – sostanziale – è che il germe della novità – lo Spirito Santo – ha colmato anche stavolta la Cappella Sistina, mentre il Bene Comune sembra aver abbandonato definitivamente Montecitorio e Palazzo Madama: quello è lo «Spirito» laico che dovrebbe informare la politica e ispirare i deputati e senatori eletti dal popolo. Invece, si ha la sensazione che i vecchi e i nuovi parlamentari prendano ordini dai vecchi e nuovi burattinai, e i nuovi sono assai peggiori e molto meno affidabili dei vecchi, perché anche ai burattinai l’esperienza regala qualcosa. Bersani sta annegando nelle consultazioni (magari chiamerà anche me, perché qualche consiglio ce l’avrei anch’io da dargli) ed i parlamentari sono in attesa di ordini. Tutti, anche quelli di Grillo.
Mi sarei aspettato una bella sollevazione «parlamentaria», con questi uomini e donne eletti dal popolo, ansiosi di rappresentare i problemi veri della gente. Perché non si riuniscono in aula e, in barba ai Bersani, Berlusconi, Monti e Grillo, non organizzano una seduta aperta, in cui si parla finalmente del Bene comune dell’Italia in questo momento? No, nulla di tutto questo. Ligi ai regolamenti, stanno aspettando che dal cilindro di Napolitano esca il coniglio che ci propinerà Bersani, il quale, a dire il vero, in questi giorni che precedono la Pasqua, assomiglia assai ad un agnello sacrificale immolato sull’altare della gioiosa macchina del suo Partito, anche se, a sprazzi, quando gli si accende davanti una telecamera, indossa ancora il mantello non smacchiato di quel cappone che camminava altezzoso verso la vittoria elettorale (e si era a Natale).
No. Non è cambiato ancora nulla. Lo stile è lo stesso. Forse quelli che potevano cambiarlo non sono ancora entrati in conclave. Speriamo che almeno siano nati.
Trovo il tuo ‘pezzo’ assai limpido ma anche sagace, ironico e, ritengo, rispondente al vero. In alcuni passaggi, in tutta sincerità, mi ricorda un grandissimo giornalista non più vivente. Ho davvero provato piacere a leggerlo (e a rileggerlo).
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Nel merito provo solo amarezza e ancor più delusione per il ‘consueto’ teatrino della politica e, francamente, comincio ad essere un po’ preoccupato perchè ho la sensazione che, i nostri fulgidi rappresentanti, NON si rendano perfettamente conto che stanno ‘scherzando’ con il fuoco, che i ‘disperati’, in continuo aumento, chiedono risposte pratiche ed immediate….
O, forse, pensano che valga anche oggi il concetto che governare gli italiani è inutile, se non dannoso ?