Corriere di Como, 24 gennaio 2017
Ho fatto un sogno. Sotto la valanga che ha sepolto l’Hotel Rigopiano è rimasta intatta la sala televisione. Lo schermo 32 pollici ultrapiatto è ancora acceso. La maggior parte dei dispersi sono lì, accomodati sui divani, e guardano – facendo zapping – le infinite dirette che si susseguono in ogni ora del giorno e della notte. La televisione è un mezzo unidirezionale, parla solo lei, non puoi interromperla, non puoi comunicare con questo mezzo di comunicazione, puoi solo spegnerla. Continua a leggere