TERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Si direbbe che san Paolo vuole insegnarci come si attende. I cristiani di Tessalonica formavano una giovane comunità piena di entusiasmo, che aveva però bisogno di un fondamento.
Continua a leggereTERZA DOMENICA DI AVVENTO – Anno A

Si direbbe che san Paolo vuole insegnarci come si attende. I cristiani di Tessalonica formavano una giovane comunità piena di entusiasmo, che aveva però bisogno di un fondamento.
Continua a leggereTRENTATREESIMA DOMENICA DELTEMPO ORDINARIO – Anno C

Il discorso di Gesù prende avvio da alcune considerazioni che egli fa sul tempio di Gerusalemme, di cui gli ebrei andavano orgogliosi: «Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». In effetti, quarant’anni più tardi il tempio sarà distrutto.
Continua a leggereTRENTATREESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Mi sorprende sempre ascoltare Gesù mentre confessa ai discepoli che nemmeno lui – il Figlio – conosce il giorno e l’ora della fine del mondo. A dire il vero bisogna intendere bene il suo linguaggio apocalittico, che gioca sulla potenza delle immagini.
Continua a leggereTRENTATREESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Dopo aver ascoltato questa pagina evangelica, è opportuno chiarire subito quelle che non sono affatto le intenzioni di Gesù. Intanto, egli non vuole suscitare paura e angoscia nei suoi ascoltatori. E poi, soprattutto, non intende parlare del futuro, della fine del mondo o di cose del genere. Semmai, il suo proposito è di ricondurre gli uomini sul terreno a loro più congeniale, che è il presente, ricordando, però, che tutto corre verso un Fine, prima e più che verso… una fine. Continua a leggere
Per finire al centro di un programma televisivo sui misteri che affascinano, alla profezia di Gesù manca un tassello importante. Non c’è la data. «Verranno giorni…», già ma dicci, caro Gesù, in quale giorno esattamente, e, se puoi, anche l’ora così non prendiamo impegni! Evidentemente Gesù non ha interesse a finire nell’elenco dei vaneggiamenti circa il giorno della fine del mondo. Il suo intento non è affatto quello, e ce ne accorgiamo subito perché i segni che egli descrive vanno bene per ogni epoca storica, compresa la nostra. E poi, magistralmente, con l’arte del vero oratore, Gesù aggiunge: «Ma non è subito la fine». Se mi permettete un gioco di parole, anzi di articoli, vi dirò che a Gesù interessa metterci in guardia non tanto sulla fine, ma sul fine della storia. La fine non è adesso e non è subito, mentre il fine è già adesso, è subito. Continua a leggere
TRENTATREESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
L’inizio del vangelo di oggi potrebbe essere messo come introduzione ad uno di quei libri o film sulla fine del mondo, pieni di catastrofismi vari, e magari con l’ennesimo annuncio di una data lanciata sul mercato della paura per fare un po’ di soldi. In effetti le parole di Gesù, a prima vista, sembrano far parte di questo filone, anche se dimenticano l’aspetto più importante: non fissano una data precisa per l’evento, anzi Gesù dice di non sapere quando avverrà la fine e perentoriamente sentenzia che «nessuno lo sa». Quindi, egli stronca sul nascere proprio il filone della data della fine del mondo che, invece, periodicamente vive un revival o religioso o mondano. Questo perché a Gesù non interessa la fine, ma il fine. Continua a leggere