GIOVEDÌ SANTO
Quando un gruppo di amici si ritrova per l’ultima cena insieme, perché uno di loro parte per un lungo viaggio, c’è il rischio che tutto finisca in lacrime. E l’amico in partenza cerca di lasciare qualcosa di sé: un biglietto, una fotografia, un piccolo regalo carico di significato. Gesù ha seguito questa logica umana nella sua ultima cena terrena. Anche se il suo viaggio è stato breve quanto intenso e ha addirittura attraversato la morte. Anche se i suoi amici sono spariti nel momento del bisogno. Anche se, soprattutto, Gesù non ha lasciato qualcosa, ma ha lasciato se stesso. Tutto se stesso. Lo ha fatto con una somma di gesti e parole altamente significativi. I gesti e le parole dell’ultima cena, quelli che in sua memoria ripetiamo ogni volta che celebriamo l’eucaristia: «prendete e mangiate, questo è il mio corpo spezzato per voi… prendete e bevete, questo è il mio sangue versato per voi». Non solo. Anche il gesto che l’evangelista Giovanni ci ha appena ricordato, e che, in un certo senso, ridice quelle stesse parole con l’eloquenza dei fatti: la lavanda dei piedi, segno di una vita data in dono.
Gesti e segni che noi leggiamo e comprendiamo alla luce di quanto è accaduto subito dopo. L’eucaristia ha un senso per noi solo alla luce della croce. Se Gesù avesse pronunciato quelle parole e spezzato quel pane e versato quel vino, e poi non fosse finito sulla croce a rendere vere quelle parole anticipatrici, ebbene avremmo il diritto di considerarle come parole al vento, bei gesti programmatici rimasti allo stadio di promesse… non mantenute. Invece la croce le ha rese vere: il pane spezzato su quel tavolo è divenuto corpo inchiodato sul legno, il vino versato nei calici è divenuto sangue versato sulla croce. Gesù ha promesso e ha fatto. Stasera noi celebriamo la Pasqua, anticipata nel Cenacolo, ma vera perché verificata dal Calvario. Anche noi siamo chiamati ad essere persone che promettono e fanno. Il «sacramento del catino» è un segno eloquente, che dovremmo non solo celebrare ma praticare. Gesù ci ha dato l’esempio. Il grande esempio di un Amico vero.
E’ molto sobrio. Non l’avevo ancora letto. Tino