SABATO SANTO – VEGLIA PASQUALE
Restiamo per un attimo a contemplare la scena: un angelo seduto sulla pietra del sepolcro rotolata via con grande agilità; dice che dentro non c’è più nessuno, e curiosamente conclude mettendoci in guardia: «Ecco, io ve l’ho detto». È l’annuncio più bello della storia, eppure lascia sbigottiti. L’evangelista annota che le guardie per lo spavento «rimasero come morte». Strano, vero? Colui che era morto doveva stare immobile dentro il sepolcro, e invece il sepolcro è vuoto, e come morte sono proprie le guardie che dovevano custodirlo. Impietrite al posto di quella pietra che l’angelo del Signore domina come un giocattolo. Anche le due donne hanno paura. Ma perché, venute a visitare una tomba, odono ciò che è incredibile. La forma della croce è ancora nei loro occhi, e devono rassegnarsi a non trovare più alcuna forma. È il dramma della pietà umana, quando non ha nemmeno un cadavere su cui piangere. Ma come si può piangere, se Cristo è vivo? Pari al timore, allora, può esserci solo la gioia. Una gioia che profuma di incoscienza, come quando ti trovi catapultato dentro una situazione nuova e inaspettata. In questa notte, mentre la luce infrange il silenzio, possiamo solo immedesimarci nel timore e nella gioia grande di Maria di Magdala e dell’altra Maria, e sentirlo in noi come un fremito. E possiamo intravedere in quella grossa pietra, su cui siede l’angelo, un dolore, una sofferenza, una angoscia, una paura, una ferita non pienamente rimarginata che ci impedisce di gioire pienamente. Tutti abbiamo una pietra che cerca di trasformare il nostro cuore in una tomba senza speranza. Ebbene, l’angelo del Signore vi è seduto sopra. Gesù, il Crocifisso che non abita più lì, l’ha addirittura superata senza spostarla. Non è meraviglioso? Ci può essere notizia più bella di questa? Lo so, le nostre pietre resistono alla luce e alla speranza della Pasqua. Non è facile per l’angelo ribaltarle. Ma proviamo in questa notte santa almeno il fremito di timore e di gioia grande che investì le due Marie e non lo spavento che tramortì le guardie. Ed il Risorto si farà vivo!