Cercatori… trovati

EPIFANIA DEL SIGNORE

Visione notturna da Ponzate sulle luci delle pianura...

Visione notturna da Ponzate sulle luci delle pianura…

Cercatori trovati: ecco chi sono i Magi che oggi, dodici giorni dopo i pastori, giungono a Betlemme guidati dalla luce di una stella e dal vaticinio del profeta Michea: «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele». I Magi non conoscevano queste parole e le vengono a sapere nel palazzo di Erode a Gerusalemme. C’è un percorso di progressivo avvicinamento per questi cercatori, uomini del desiderio, ed esso incrocia il luogo della pigrizia, là dove l’attesa del Messia s’era spenta. A Gerusalemme abitano i vicini di casa di Gesù, e appena nove chilometri separano la reggia di Gerusalemme dalla casa di Betlemme, ma solo i Magi li percorrono. Si direbbe che i vicini si preparano a diventare lontani. Mentre coloro che da lontano sono partiti diventano vicini. Ci deve preoccupare, oggi, giorno della manifestazione del Signore questo invertirsi delle rotte di vicinanza al Figlio di Dio. Anche a noi, vicini, potrebbe succedere di allontanarci da Dio, semplicemente ricostruendo nel nostro cuore la reggia di Erode. È purtroppo facile: basta adagiarsi nella pigrizia di chi è convinto di sapere le quattro idee che contano ed ha smesso di avere desideri grandi che vadano oltre l’estendersi della propria ombra. In fondo, è facile credere di essere cristiano perché sei prete e svolgi fedelmente il compito che il vescovo ti ha affidato; o hai una famiglia e prodighi ad essa la tua dedizione; o sei anziano, e ti sembra di avere già dato abbastanza. Poi, ti dicono che Gesù è nove chilometri più in là della tua Gerusalemme, in una sconosciuta Betlemme, e tu non ti muovi e pensi che siano altri – i lontani – a doversi muovere per andare a vedere ciò che tu credi di avere già in casa tua da tanti anni. In men che non si dica, eccoti, sei finito tu fra i lontani!

I Magi sono fatti di un’altra pasta, e oggi è la loro festa, la festa del desiderio che non si arrende, che abita il cuore dei cercatori instancabili – e l’uomo, nella sua essenza, non è forse questo, un cercatore che non si arrende mai? Tutti gli anni l’Epifania ci scuote e rimescola quelle tessere del mosaico che noi credevamo di aver messo a posto. I Magi ci intrigano ma – diciamocelo – vengono a guastare le feste, a farci sentire degli abili conservatori del tran tran quotidiano, in cui non brillano stelle di straordinaria lucentezza ma solo lampadine comuni di un cielo avvertito ormai come il soffitto del salotto di casa. Sì, proprio come dice una famosa canzone, ci siamo costruiti il nostro «cielo in una stanza». Noi vogliamo stelle sempre accese – meglio se possiamo accenderle e spegnerle con il telecomando! – e non sappiamo accettare questa stella che appare e scompare. I Magi, invece, non sono tornati indietro quando la stella si è spenta. E chi desidera tanto, sperimenta che la stella si spegne spesso. E poi, avete notato che, accanto al desiderio, nel cammino dei Magi verso Betlemme ci sono gli sbagli? Che strano connubio si genera in questo viaggio, che è il vero viaggio cristiano: il desiderio e gli sbagli. Nella reggia di Erode, il desiderio si è eclissato, è vero, ma in compenso lì ci sono certezze, lì si conosce perfettamente il luogo dove deve nascere il Messia. Invece i Magi sbagliano città, vanno a Gerusalemme e non a Betlemme. Credono che il re nasca in una reggia e vanno a farsi ricevere in città dal re in carica, pensando che sua moglie abbia appena dato alla luce l’erede al trono. Sbagliano, cioè, anche la persona a cui chiedere aiuto. Smarrimenti, errori e incertezze sono le pietre di cui è lastricata la strada dei cercatori che non si arrendono mai. Noi, no. Pur di non sbagliare, abbiamo smesso di cercare.

Mi vien da rivolgere una domanda, al termine di queste feste di Natale: che cosa abbiamo fatto in questi tredici giorni? Lo so, ciascuno avrebbe da raccontare le sue fatiche – perché anche le vacanze hanno il loro stress – e le sue gioie. Io so soltanto che in questi dodici giorni i Magi hanno camminato tanto. Hanno desiderato e hanno sbagliato, hanno desiderato tanto e proprio per questo hanno fatto più di uno sbaglio. Io vi invito a fare altrettanto nei prossimi giorni. Se hai un desiderio grande nel cuore, inseguilo. Non avere paura di sbagliare. Non temere il buio. Cerca, e anche tu, te l’assicuro, sarai trovato.

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