Le menti diaboliche mancano di logica e sono anche spendaccione. Verrebbe da dire così, a leggere la notizia che giunge dalla Svizzera, precisamente dal Cantone di Basilea: in 30 scuole elementari sono arrivate le “sex-box”, una sorta di kit per l’educazione sessuale. Il “progresso” rispetto ai tempi in cui a scuola ci andavo io è indubitabile: a noi, se andava bene, portavano le scatole di mattoncini lego… E che cosa c’è dentro la “sex-box”? Falli in legno, peni e vagine di peluche, video e pupazzi. Il tutto, naturalmente, è inserito in un vasto progetto promosso dall’Ufficio federale elvetico della Sanità pubblica, in collaborazione con il ministero della Pubblica istruzione, che prevede una sessualizzazione forzata a partire dalla scuola dell’infanzia: per i bambini dai 4 ai 6 anni l’insegnamento dell’anatomia del corpo umano e come avviene il concepimento (la cicogna è da tempo pensionata); tra i 6 e 10 anni (scuole elementari) la spiegazione di argomenti come masturbazione, orientamento sessuale, preservativi, prima mestruazione e prima eiaculazione. Vi risparmio che cosa potrebbe essere previsto poi, ma forse vi saranno anche i cineforum con i film di Tinto Brass e magari ci si spingerà sino a lezioni pratiche sugli argomenti studiati prima solo in teoria…
E’ assolutamente positivo il fatto che alcuni genitori di Basilea abbiano raccolto centomila firme che costringeranno il governo federale a indire un referendum: un segno che sono in tanti a pensarla diversamente dalle potenti lobbies che guidano le scelte della Sanità internazionale.
Credo che un bambino dell’asilo abbia bisogno di tutto tranne che di essere precocemente sessualizzato con giochini a forma di pene e vagina. Questa è una cosa che una mente comunemente allenata alla logica capisce in un batter d’occhio. Ma qui, come detto, siamo di fronte e luminari dalla mente distorta. Gente che manca di logica e che, soprattutto, spende soldi inutilmente. Infatti, a che cosa serve produrre costosi kit per insegnare ai bambini delle scuole materne ed elementari la differenza sessuale – segnata nella fisicità di organi del corpo – se poi il passo successivo è quello di negare proprio la differenza sessuale tra maschio e femmina nell’ideologia del gender? A che serve insegnare ad un bambino di appena 4 anni l’anatomia di due corpi, quello maschile e quello femminile, se poi si pensa già di indottrinarlo nella cultura secondo cui sono io a decidere che cosa voglio essere, se maschio o femmina, anzi secondo cui mascolinità e femminilità non esistono proprio?
All’opera c’è un immenso magistero di confusione. Che è il terreno di coltura ideale per forgiare menti deboli in corpi evanescenti… L’esatto contrario dell’autentica «carnalità» della vita umana.
…..non ho parole. C’è solo da sperare che questi “estremi” producano l’effetto contrario! E intanto preghiamo ci sopra.
Tutto quadra! Rapporto ONU sul Vaticano, rapporto Lunacek della UE, decreto legge 104/2013 a seguito del documento “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, Legge contro l’omofobia in discussione in Parlamento ecc. Chi più ne ha più ne metta! Urge un’opera informativa puntuale e martellante in difesa dell’educazione e della libertà!