La Chiesa, in cielo e in terra!

ASCENSIONE DEL SIGNORE – Anno B

Se dovessi scegliere una domenica in cui celebrare la festa di quello che una volta si sarebbe chiamato apostolato cristiano, avrei scelto la solennità dell’Ascensione. Ma come? Non festeggiamo oggi l’uscita di scena di Gesù? No, egli rimane saldamente sul terreno di gioco, ma ora è davvero un gioco di squadra.

Il dialogo che ci viene raccontato nel libro degli Atti (prima lettura) è molto significativo. Gesù è riconosciuto come vittorioso dagli apostoli, non più timorosi. Anzi, si riaccendono le attese messianiche: ora che ha sconfitto la morte e i suoi nemici, Gesù è pronto a ricostituire il regno per Israele. Così pensano gli apostoli, che fanno una domanda alla seconda persona singolare: «È questo il tempo in cui tu?». La risposta di Gesù è costruita invece con la seconda persona plurale: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo… e di me sarete testimoni».

Si tratta di una fondamentale correzione di rotta, che giunge a proposito anche per noi, anche per la nostra comunità. Le parole di Gesù dovrebbero alimentare il nostro impegno, la nostra voglia di scendere in campo e giocare la partita, e non solo a stare sugli spalti a guardare. E Gesù, in questa partita dove sta? Se ascoltiamo la pagina evangelica che chiude il racconto di Marco, si direbbe che si trova contemporaneamente in due luoghi. Ci viene detto che «fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio». Quindi, si direbbe che si trova in panchina vicino all’allenatore. Ma poi subito dopo lo troviamo in campo tra i giocatori, perché «il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano».

Questi due movimenti – verticale, verso il cielo, e orizzontale, per terra – vanno tenuti insieme in un autentico apostolato cristiano, che deve proprio all’Ascensione le sue dimensioni essenziali. Senza azione e missione, la Chiesa è una somma di devozionalismi privati. Senza spessore di fede, si riduce a una efficiente pro-loco. Invece Gesù asceso al cielo è andato a mettere le radici umane della Chiesa in alto, in cielo, perché essa possa già dare i suoi frutti in basso, qui in terra.

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One thought on “La Chiesa, in cielo e in terra!

  1. Non festeggiamo nell’Ascensione l’uscita di scena di Gesù ma il fatto che egli, come scrive Don Agostino, “rimane saldamente sul terreno di gioco, ma ora è davvero un gioco di squadra” . Il gioco di noi cristiani nella Chiesa, sta proprio qui, con i nostri piedi che lasciano le impronte sulla terra. Mi ha colpito molto nella catechesi di ieri sera, tenuta da Don Agostino sull’Ascensione, quel che ha affermato papa Benedetto a Montecassino: “L’essere dell’uomo in Dio, questo è il cielo”. Entriamo nel cielo nella misura in cui entriamo in comunione con Cristo, presente nella vita di ognuno di noi. La parola “cielo” non indica quindi un luogo sopra le stelle, ma indica Cristo…

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