Che non ci trovi addormentati!

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO – Anno B

«Fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati». Quando inizia l’Avvento, sentiamo sempre questa parola di Gesù che ci invita a vegliare. Bisogna comprendere bene il significato di questo inizio, che la Chiesa pone dentro lo scorrere di un tempo umano che ha legittimamente i suoi ritmi, che sono del resto anche i nostri. L’Avvento dura certo quattro settimane e si inserisce con i suoi giorni in un calendario, ma, come tutti i tempi della liturgia, esprime una dimensione che Cristo, con la sua vita, ha voluto dare a tutta la nostra vita. Aspettando il Natale, noi ogni anno lasciamo penetrare nel nostro cuore la sensazione perenne che Dio ci abita dentro, è in terra, nei fratelli più piccoli. Il Padre celeste è… terrestre, presente in mezzo a noi, è l’Amore che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle, che crea legami profondi di serenità e di amicizia e di collaborazione tra di noi, che ci apre gli occhi sui bisogni dei tanti meno fortunati di noi.

Ecco che cosa significa che il Signore, giungendo all’improvviso, non ci trovi «addormentati». Addormentati nel senso di rattrappiti sul proprio «ego», tutti concentrati sul proprio problema, e in questo periodo ciascuno avverte con particolare urgenza il proprio disagio, le proprie difficoltà. L’Avvento viene ogni anno a ricordarci che non sono io, che non è nemmeno la mia famiglia pur con tutti i nostri problemi, il centro della vita.

Il centro della storia è già avvenuto, sta nel nostro passato, è la vicenda di Gesù nato morto e risorto per noi e vivo in mezzo a noi. Una vicenda avvenuta una volta per tutte dentro il tempo. Il centro della mia vita, della nostra vita, allora, è che attendiamo il ritorno di Gesù Cristo, ed il modo migliore per vivere questa attesa è sapere che Egli è sempre presente, è partito come l’uomo della parabola che abbiamo ascoltato, e non sappiamo quando ritornerà, quindi dobbiamo vivere come se fosse sempre qui. Vigilare significa riconoscere che Gesù nasce, non solo che Gesù è nato; che Dio viene, non solo che verrà; che Egli è partito, ma è come se fosse sempre rimasto in mezzo a noi.

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2 thoughts on “Che non ci trovi addormentati!

  1. Gesù è andato via (sembra): fare ciò che a Lui piace è il sistema giusto -l’unico -per sentirlo vicino ( a ciascuno il suo compito); tenere la tavola apparecchiata, il lume acceso, il cuore attento per avvertire subito il suo passo alla porta e intanto vivere giorni sereni. Un’assenza che è costante presenza come se fosse, semplicemente, nella stanza vicina.

  2. Il Signore, giungendo all’improvviso, non ci trovi addormentati! Don Agostino spiega così il participio passato: “Addormentati nel senso di rattrappiti sul proprio “ego”, tutti concentrati sul proprio problema, e in questo periodo ciascuno avverte con particolare urgenza il proprio disagio, le proprie difficoltà”. Non solo in questo tempo di epidemia, nel quale può essere anche comprensibile il rattrappirci, ma da molti anni la tentazione di vivere morbidamente, senza pensare troppo, è diffusa in una società contraddistinta da opportunismo e da scarsa attenzione all’autenticità dei rapporti umani. Siamo spesso persone addormentate o intorpidite, segnate dall’indifferenza verso Gesù, ma l’Avvento viene anche quest’anno a ricordarci che quella di Gesù, scrive Anna, è “un’assenza che è costante presenza come se fosse, semplicemente, nella stanza vicina.”

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