Maria Santissima Madre di Dio. La Donna che sta all’inizio dell’anno…

L’architrave di un nuovo anno, per la Chiesa, è sempre Maria. Nel trambusto di queste ore non dobbiamo dimenticare che oggi festeggiamo solennemente la Madre di Dio. Mentre impazzano gli oroscopi – inutili strumenti di illusione, distributori automatici e fasulli di speranze fondate sul nulla – eccoci posti davanti al segno di Maria, donna che sa custodire e meditare nel suo cuore le cose che davvero contano. Viviamo un tempo in cui di donne si parla sempre più spesso, a proposito e anche a sproposito. Mi sorge il dubbio che qualche volta se ne parli solo per catturare la benevolenza del pubblico femminile con una manciata di complimenti negli occhi… In effetti, noto molta confusione nell’immagine di donna che si vuole trasmettere, scolorita in una negazione delle differenze di genere tanto da non comprendere più la sua femminilità, oppure caricata di tinte talmente forti che non lasciano più venire in luce dimensioni quali  la maternità e la sponsalità. La Parola di Dio, per non inciampare in queste nebbie, va sul sicuro e ci parla di Maria, donna, sposa e madre. Fa sempre impressione vedere la sua immagine esposta da quelle due pennellate di Luca, che qui è evangelista ma anche pittore: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Ci pare di vederla, assorta e attiva nella sua interiorità, tutta intenta ad evitare l’impulsività tipica della frenesia del mondo. Pensierosa è Maria, ma non introversa. Chiusa nella sua casa, ma in realtà aperta sul mondo ben più di una donna in carriera. «Maria, da parte sua…»: quindi, Maria ha una parte che è sua, e viene il desiderio di estenderla, per vocazione ma anche solo per natura, a tutte le donne… e a tutti gli uomini.

Maria sa custodire. Viene in mente ogni donna madre che si tiene in grembo la vita del figlio prima ancora che venga alla luce, anzi è proprio quella custodia a dargli la luce. Maria è chiamata a custodire quel figlio, Gesù, per una missione di cui non le sono noti i contorni. Ecco perché l’evangelista Luca ce la mostra nell’atto di far tesoro di ogni parola ed avvenimento che le possano rivelare il destino di quel bambino: sono le parole dell’angelo riferite dai pastori, è quella nascita avvenuta a Betlemme in occasione del viaggio del censimento, tutte cose inaspettate che Maria, però, custodisce. C’è proprio bisogno di custodia in un mondo che dissipa tutto, in una vorace quanto dissennata ricerca di un progresso inarrestabile. Ecco perché la qualità di cui abbiamo bisogno è il silenzio, che, in una realtà sempre più segnata dalla velocità delle comunicazioni e talvolta dalla loro banalità, aiuta a non disperdere l’essenziale. Sicuramente la Maria che custodisce è una donna che sa fare silenzio dentro di sé. Forse anche noi dobbiamo imparare a creare silenzio attorno a noi. Il silenzio non è assenza di comunicazione. Affatto. È invece uno spazio nuovo per una comunicazione interiore autentica che faccia germogliare il seme delle parole sensate. Chi sa fare silenzio, sa anche parlare e dice parole vere. Chi fa silenzio ama il dialogo. Chi cerca il silenzio dentro di sé, trova le persone accanto a sé.

Maria sa meditare. Viene in mente ogni donna sposa che nella sua casa tesse la tela dei rapporti, generando armonia. Maria medita, cioè – è il significato del verbo usato dall’evangelista Luca – mette insieme le tessere del mosaico: paragona le parole dei pastori a quelle dell’angelo che nove mesi prima le ha fatto visita, si domanda come l’Altissimo possa manifestarsi in un piccolo neonato venuto al mondo lontano da casa. Maria può meditare e mettere insieme le tessere perché ha un quadro unitario a cui fare riferimento. Un po’ come quando si fa un puzzle e si guarda il disegno finale. Il nostro mondo moderno, invece, è segnato dall’improvvisazione e dal rifiuto di ogni punto di riferimento che non sia il proprio naso. Il lavorio della meditazione è visto come inutile fatica, come tempo perso. Invece il tempo lo perdiamo altrove, ingolfati dentro tante faccende inutili. La qualità di cui abbiamo bisogno per meditare è l’intelligenza, la capacità di saper leggere le trame del tessuto della vita per indossarne l’abito con maggiore consapevolezza.

Ci protegga Maria, donna che sa custodire e meditare, e ci mostri come incrociare le vie del silenzio e dell’intelligenza!

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