I peccati? Solo verdi… E si confessano con un click!

“Confessati e, se il tuo peccato sarà il più votato, riceverai un premio!”. C’è qualcosa di strano in un simile messaggio che pure potrebbe essere in tema con la Quaresima appena iniziata. Naturalmente non ha nulla a che fare con la Confessione sacramentale della Chiesa cattolica. Ha un riferimento preciso con un colore – il verde – perché si possono confessare solo i peccati verdi. Per quelli rossi, neri, gialli e azzurri… bisogna rivolgersi altrove. Quelli verdi, invece, li puoi confessare on line, cliccando e postando fino a tre fotografie per ogni peccato sul sito di una catena della grande distribuzione che ha organizzato questa messinscena in collaborazione con una associazione ambientalista.

I peccati verdi sono quelli contro la natura. Sono comportamenti che fanno male al pianeta. Scorrendo il diario pubblico dei peccati (e dei peccatori) scopriamo che si va dal tenere il termostato troppo alto al fumare in casa, dall’inquinamento luminoso allo spreco dell’acqua, dalle discariche di terra e di mare all’uso esagerato di stoviglie di plastica… Insomma, un campionario di sensibilità ecologica veramente ampio e – lasciatemelo dire – qualunquisticamente condiviso. Sì, perché è facile confessare i peccati verdi (degli altri), puntando il dito sui comportamenti scorretti più comuni in un mondo in cui la sensibilità ecologica (almeno a parole) è pressoché universale. Magari, poi, quello che davanti a te, sulla strada, ha appena gettato cartaccia o cicche di sigarette dal finestrino della macchina, prima di uscire di casa ha “confessato” il peccato verde della sporcizia lungo le vie della città… Magari, quello lì è proprio il tale che ha scritto nel “confessionale web” una frase come questa (esiste davvero!): «Le bestie non inquinano il mondo, l’uomo sì! Nel mondo comportati come le bestie!». Mamma mia, mi viene il latte alle ginocchia…

Ci si può confessare ormai da qualche giorno e lo si può fare entro il 22 marzo, e poi votare sino alla fine del mese. Entro Pasqua, insomma! Il peccato più votato sarà premiato. Non il peccato più grave, ma quello più votato: potenza della tele-democrazia demente ed imperante!

Che dire di questa iniziativa? Lo scopo della catena commerciale è chiaramente economico. Forse un po’ lo è anche quello dell’associazione ambientalista. Nessuno scandalo, però, che ci siano di mezzo i soldi… Nessun dubbio, poi, che la natura sia un bene che merita di essere difeso, ma non so se questo sia il metodo educativo migliore per promuovere l’ecologia. Ciò che non mi trova affatto d’accordo, invece, è la banalizzazione della confessione e dei peccati, l’uso ancora una volta strumentale di un linguaggio connotato religiosamente – anzi cristianamente e cattolicamente – per raggiungere scopi commerciali, l’inquadramento temporale dell’iniziativa proprio nel periodo quaresimale. Il confessionale era già finito in… casa e sotto l’occhio del guardone televisivo, ora anche il peccato diventa una questione di colore e una bella fotografia da votare per vincere sette notti in Andalusia…

Strano questo ricorso della pubblicità ad un sacramento in forte crisi presso i fedeli. Qualcuno potrebbe alzare le spalle, convinto che una simile campagna non può fare ulteriori danni alla Penitenza cristiana. Qualcuno potrebbe addirittura essere contento, perché almeno si parla di confessione in Quaresima, visto che anche i preti magari non lo fanno più (Adriano, c’è un argomento per la tua prossima predica!). Io credo che, senza stracciarsi le vesti (con quello che costano e la crisi galoppante, meglio non sgualcirle nemmeno!), si può alzare la mano e dire con chiarezza che quella cosa lì che si ostinano a chiamare con quel nome non ha niente a che spartire con la Confessione sacramentale. Lo slogan dell’iniziativa, su sfondo rigorosamente verde, dice: «Confessati. Ti sentirai meglio». No: confessati, perché hai peccato, e il perdono ti farà sentire meglio! Già, il perdono. Non ve n’è traccia in questa messinscena della confessione verde. E meno male. Vuoi vedere che il perdono è proprio una cosa… da Dio!

 

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